SUSA (TORINO) - Due telefonate al 112, tra le due e le tre di questa notte, hanno fatto scattare un allarme bomba in Val di Susa. Le chiamate segnalavano un ordigno in frazione 'Tra due Rivi' di Susa, posizionato sotto un'auto. L' indicazione si e rivelata veritiera, perché un ordigno rudimentale è stato trovato, ma secondo i carabinieri, non sarebbe stato in grado di esplodere.
Si tratta di un pacco contenente una bombola di gas da campeggio, con dei fili elettrici non collegati. Le due chiamate, di cui la prima con indicazioni sommarie del luogo dove sarebbe stata trovata la bomba, sono state ricevute dalla centrale operativa di Torino. A telefonare è stato un uomo.
L' uomo che stanotte ha segnalato il pacco bomba, poi rivelatosi un rudimentale ordigno non in grado di esplodere, si è qualificato ai carabinieri come un esponente del movimento No Tav, collocandosi quindi all' interno delle proteste che da ormai tre settimane si fanno sentire a gran voce in Val di Susa, contro la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità Torino Lione. Il fatto che non si trattasse di un congegno in grado di esplodere porta gli investigatori a definire il gesto di stanotte un atto dimostrativo. Non si tratta del primo: infatti, nella notte tra il 4 e il 5 novembre scorsi era stato segnalato ai carabinieri e trovato un altro potenziale pacco bomba, in quell' occasione sulla strada statale 25 del Moncenisio, tra Susa e Giaglione. Si trattava di un candelotto contenente esplosivo da cava e di una miccia, chiusi nel contenitore di una videocassetta.
Dal gesto avevano preso immediatamente le distanze numerosi amministratori locali della Val di Susa, esponenti del movimento No Tav e politici contrari alla costruzione della Torino Lione. Lo stesso era accaduto l' 11 novembre scorso, alla notizia che il giorno prima Mercedes Bresso, presidente della Regione Piemonte, aveva trovato nella cassetta delle lettere di casa, a Torino, tre proiettili calibro 38, senza alcuna rivendicazione, ma che la stessa destinataria aveva definito "un indubbio avvertimento legato alla situazione di tensione relativa alla vicenda Tav, non di chi in Valle di Susa guida la protesta, ma a chi in Piemonte, come in tante altre parti d' Italia, è interessato a creare una situazione di tensione".
Stanotte a Susa, in frazione Traduerivi (non Tra due Rivi, come scritto in precedenza), sono intervenuti gli artificieri del Comando provinciale di Torino e i militari della Comapgnia di Susa. Dopo aver messo in sicurezza il rudimentale congegno, i carabinieri di Torino e del Ros hanno effettuato una serie di accertamenti. Notizia dell' accaduto è stata inviata al procuratore capo di Torino Marcello Maddalena e al sostituto procuratore Maurizio Laudi.
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