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Milano - Rifiutano una sistemazione i 250 rifugiati di via Lecco
by dal corriere Tuesday, Nov. 22, 2005 at 11:06 AM mail:

Rifiutano una sistemazione i 250 rifugiati di via Lecco.

Via Lecco, ottavo giorno di occupazione. La palazzina al civico 9, all’interno della quale ci sono oltre 250 africani, in prevalenza eritrei, potrebbe essere sgomberata da un momento all’altro se, come dice il questore Paolo Scarpis «non si troverà una soluzione prima di arrivare all’extrema ratio, cioè quella di uno sgombero che comunque la questura sarà tenuta a fare». «Quello di via Lecco - ha continuato Scarpis - è un caso completamente diverso da altri tipi di occupazione che creano pericoli per l’ordine pubblico e la sicurezza della città. Siamo comunque di fronte a un reato di cui abbiamo riferito all'autorità giudiziaria».
Di parere diverso è il vicesindaco Riccardo De Corato: «Da oggi questa occupazione non è diversa dalle altre. Il Comune ha offerto ai profughi ospitalità e una possibilità di inserimento, ma lo hanno rifiutato».
Le fa eco l’assessore alle politiche sociali, Tiziana Maiolo, che comunque va oltre e parla di «stranieri o strumentalizzati o un po’ lavativi che non hanno voglia di lavorare».
A quelle persone - continua l’assessore - abbiamo proposto un posto letto temporaneo in alcuni dormitori della città in attesa di essere poi sistemati nelle strutture per i rifugiati politici e a Milano ne abbiamo quattro. Ma hanno rifiutato, così come hanno rifiutato il programma di inserimento che prevede lezioni gratuite di italiano e l’avvio nel mondo del lavoro». Le offerte sono state respinte durante l’incontro, durato circa due ore, avvenuto ieri pomeriggio negli uffici dell’assessorato in Largo Treves. «Chi è titolare di uno status giuridico di rifugiato - conclude Tiziana Maiolo - non gode solo di diritti, ma anche di doveri e non è titolare di maggiori diritti rispetto ai milanesi che attendono un alloggio popolare».
Guido Manca, assessore comunale alla sicurezza, calca la mano e «chiede alla prefettura e alla questura un’azione risolutiva del problema nel segno del ripristino della legalità. Gli immigrati e i loro mediatori si sono rifiutati di accettare le proposte dei Servizi sociali. Dobbiamo prenderne atto e agire, affinché accoglienza, legalità e sicurezza, vengano coniugati».
Di contro si è espressa la Cgil che oggi terrà una conferenza stampa alle 11.30 dal titolo: «Perché non vi siano altre via Lecco». Mentre il presidente della Provincia, Filippo Penati, spiega che «un Paese civile riconosce e tutela i diritti dei rifugiati politici e si fa carico di garantire loro condizioni civili di permanenza nel Paese».

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