Rassegna stampa aggiornata alle ore 14:00 di lunedì 05-12-05.
Gasparri deplora gli assenti di Palermo [05/12/05]
"E'deplorevole che alcuni settori politici e alcune realta' dell'associazionismo abbiano deciso di disertare la conferenza nazionale di Palermo sulle tossicodipendenze. Avrebbero fatto bene a partecipare e a confrontarsi invece di animare iniziative di stampo polemico". A dichiararlo e' l'on. Maurizio Gasparri dell'esecutivo nazionale di Alleanza Nazionale alla vigilia dell'apertura della conferenza governativa sulla droga. "Contestatori e boicottatori sappiano che le ragioni della vita e della lotta alla droga prevarranno nonostante la demagogia di troppi e addirittura le azioni violente che alcuni annunciano contro la conferenza di Palermo. La sinistra deve prendere atto che in Italia non sara' mai possibile imboccare la strada suicida della legalizzazione della droga, mentre e' necessario approvare in questa fase finale della legislatura la nuova legge che favorisce le politiche di prevenzione e di recupero, legittima e rafforza il ruolo delle comunita' e del volontariato, combatte con decisione lo spaccio delle droghe. Come coordinatore dell'intergruppo parlamentare della liberta' dalla droga mi confrontero' alla Conferenza di Palermo con il segretario Radicale Capezzone, per sottolineare l'importanza delle norme proposte dal centrodestra". http://www.fuoriluogo.it/dettagli.php?ID=4322
Palermo: le associazioni nella conferenza "alternativa" di Erasmo Palazzotto* (Liberazione 04-12-05)
Chi è il vero criminale? È la scritta che da settimane in un manifesto ha invaso i muri di Palermo. L’alternativa è tra la faccia di un giovane che si fuma uno spinello e l’identikit di Bernardo Provenzano. La risposta che il governo propone attraverso la presentazione prima del ddl. Fini e adesso dello stralcio Giovanardi è ovvia: Il vero criminale è quel ragazzo! L’immagine di quel ragazzo è l’icona di un giovane Siciliano di Pantelleria, Giuseppe Ales, suicidatosi per la vergogna di essere stato arrestato e processato per direttissima solo perché in possesso di qualche germoglio di Marijuana autoprodotta e pertanto anche sottratta al mercato della mafia. Oggi gli introiti delle organizzazioni criminali sul traffico e lo spaccio di sostanze si aggira intorno ad una cifra tra il 3 ed il 5% del PIL mondiale, e l’aumento dei consumi dimostra come le strategie della War on Drugs all’americana abbiano fallito contribuendo soltanto alla crescita della produzione di droga. E’ oltremodo interessante guardare inoltre alla relazione che intercorre tra guerra e narcotraffico notando come l’avvento della guerra in Paesi come l’Afghanistan e il Kossovo determinino l’aumento della produzione e la trasformazione di intere aree in raffinerie per il mercato europeo. Di fronte a tutto questo la risposta che il governo propone è ancora una volta di tipo repressivo e sostanzialmente fallimentare; le politiche proibizioniste hanno fallito ogni proposito di contrasto alla diffusione di sostanze ottenendo invece l’effetto opposto e sottraendo risorse al contrasto del narcotraffico e delle organizzazioni criminali. L’impianto della proposta di legge del Governo è dogmatico infatti chi si ostina a sostenere che le sostanze psicoattive sono tutte uguali, mettendo insieme droghe “leggere” e “pesanti”, afferma principi ideologici in contrasto alle più accreditate ricerche scientifiche. Tutto ciò mentre i servizi pubblici vengono smantellati, cresce l’offerta e il consumo, si ignorano le pratiche europee più efficaci come la riduzione del danno, ed aumentano gli utili per le narcomafie. Le continue perquisizioni nelle scuole luoghi in cui è risaputo che si annidano pericolosi criminali, l’aumento dei provvedimenti negli ultimi anni a carico dei consumatori ha prodotto, come rivelano i dati dell’Osservatorio Europeo sulle Droghe, l’aumento dei consumi soprattutto tra i giovanissimi e il sovraffollamento delle carceri per reati connessi alla droga. In questo scenario si affaccia la conferenza governativa, che si terrà da domani al 7 nel capoluogo siciliano, che sarà soltanto una passerella per cinque ministri del governo Berlusconi, infatti sarà assente la stragrande maggioranza degli operatori e delle associazioni che si occupano di dipendenza. Non ci sarà, dunque, alcuna legittimità democratica sull’accelerazione che il governo sta imprimendo per approvare la nuova legge sulle droghe prima della scadenza del proprio mandato. In occasione della conferenza governativa sulle droghe, il cartello Diritti di strada(www. dirittidistrada. net), che raccoglie numerose organizzazioni sociali e associazioni, lunedi 5 e martedì 6 dicembre organizza una conferenza alternativa presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Palermo dove sarà approfondita una piattaforma alternativa nel corso di quattro workshop, imperniati su antiproibizionismo, depenalizzazione del consumo, rilancio dei servizi pubblici e su una politica internazionale contro il narcotraffico portavoce di “Diritti di strada” http://www.liberazione.it/giornale/051204/pdf/XX_3-POL-1.pdf
DROGA: MESSAGGIO CIAMPI A PALERMO, IMPEGNO DI TUTTI
"Il senso della comunita' e della solidarieta' al quale l'indirizzo a me rivolto fa riferimento deve essere diffuso e valorizzato, proprio perche' fa tutt'uno con il senso dell'unita' nazionale, valore consacrato nella nostra Costituzione repubblicana". Lo scrive il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nel messaggio alla quarta Conferenza nazionale sui problemi commessi alla diffusione delle sostanze stupefacenti e psicotrope e letto dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi in apertura dei lavori stamani a Palermo. "Considero percio' - continua Ciampi- di primaria importanza, come esplicazione concreta di questo comune sentire, i compiti che la legge assegna alla Conferenza, impegnata nell'approfondimento di una problematica, quella della diffusione della droga, che, per essere affrontata con efficacia, ha bisogno del concorso di tutti: dello Stato, degli enti territoriali, della famiglia, della scuola, delle associazioni di volontariato". http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/rep_nazionale_n_1206107.html
Droga, la Conferenza della discordia Scontro sul disegno di legge del governo: gli operatori disertano
Roma. Ci saranno governo, istituzioni, magistrati e parte delle comunità terapeutiche. Ma non verranno operatori dei servizi pubblici, altre comunità, forze di opposizione, sindacati, enti locali e molti esperti. In questo scenario si apre oggi, a Palermo, la quarta Conferenza nazionale sui problemi connessi alla diffusione delle sostanze stupefacenti e psicotrope. Un evento, atteso da tre anni e dovuto per legge, che durerà tre giorni e sarà accompagnato dalle contromanifestazioni di coloro che hanno deciso di disertare. La protesta, fondata su approccio completamente diverso al problema delle tossicodipendenze, ha trovato nelle decisioni del governo (prima di Gianfranco Fini poi del ministro Giovanardi al quale il vicepremier ha passato la delega in materia di politiche antidroga) la «miccia» finale. Soprattutto quel disegno di legge sulla lotta alle tossicodipendenze che, seppur ridotto da 106 a 22 articoli, a pare indigesto. I contrari alla proposta contestano l’unificazione delle tabelle delle sostanze, parametri che permetteranno a forze dell’ordine e magistratura di distinguere tra «consumo» e «spaccio»: mettendo sullo stesso piano eroina, cocaina e cannabis, afferma il fronte del «no», una persona sorpresa con più di 250 milligrammi di marijuana o hashish rischia la stessa pena da 6 a 20 anni di carcere, attualmente per la cannabis la pena minima è di 4 anni - di chi ad esempio detiene più di 500 milligrammi di cocaina.
La quantità, fanno notare tra l’altro, si riferisce ai principi attivi, ma chi e in grado di valutare quanta sostanza pura c’è nelle dosi che gli vengono vendute? Altra norma dello stralcio che non piace a molti operatori e l’equiparazione tra le strutture del privato sociale (le comunità) e i servizi pubblici che, affermano, rischia di sottrarre al controllo pubblico il problema delle tossicodipendenze. E solleva perplessità la misura del maggiore accesso alle misure alternative al carcere per le persone tossicodipendenti che hanno commesso reati: una norma di per sè buona, ma che rischia, dicono, di riempire le comunità di detenuti con tutte le difficoltà di gestione che ne conseguono. Ma ciò che più di tutto ha convinto molti operatori a disertare la Conferenza nazionale è stata la decisione del governo di avviare l’iter parlamentare del disegno di legge prima dell’appuntamento di Palermo. «Il ministro ci aveva garantito», ha fatto notare la Federserd, federazione degli operatori dei Sert, «che avrebbe portato la legge in Parlamento solo dopo la Conferenza, in modo da discuterne prima tutti insieme». E dalle stesse forze politiche dell’Unione - che hanno predisposto un disegno di legge alternativo a quello del governo - arriva l’accusa all’esecutivo di aver convocato la Conferenza nazionale solo per lanciare un disegno di legge che «già puzza di fiducia». Ieri Gasparri (An) ha ribadito che il disegno deve diventare legge entro la fine della legislatura e ha polemizzato con coloro che hanno deciso di disertare la Conferenza accusandoli di demagogia. E sul tema droga è intervenuto ieri anche Fini: «Non ci può essere la libertà di drogarsi, di fare del male a se o agli altri». http://www.bresciaoggi.it/storico/20051205/nazionale/Daa.htm
Droga, Giovanardi: 7 milioni di euro per le comunità
di Stefano Arduini (s.arduini@vita.it)
05/12/2005
Il ministro delegato da Palermo ha annunciato "la liquidazione di 65 semestralità relative agli anni 2000-2001-2002"
PALERMO- Il ministro delegato Carlo Giovanardi nella relazione introduttiva ha annunciato entro gennaio liquiderà alle comunità 65 semestralità relative al triennio 2000/2002. "Sappiamo di essere in ritardo, ma questo è un primo risultato concreto di questa gestione delle politiche antidroga", ha commentato il ministro, che ha comunque denunciato "la scarsità delle risorse a disposizione del Dipartimento".
Giovanardi ha anche annunciato i capisaldi della sua stragegia antidroga. Tre le parole d'ordine: prevenire, reprimere e recuperare. "Ben inteso", ha detto il ministro, "la repressione, durissima, è da intendersi nei confronti dei trafficanti e negli spacciatori di morte". Quanto ai prossimi impegni economici, viene confermato che le risorse a disposizione contano su "16 milioni di euro, 11 dei quali saranno utilizzati nel progetto carcere, altri 4 in porgetti a sostegno della famiglia e della scuola, il resto, poco meno di un milione, per la costituzione 18 unità operative anticocaina". http://www.vita.it/articolo/index.php3?NEWSID=62429
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