Si è aperta oggi la quarta Conferenza nazionale sui problemi connessi alla diffusione delle sostanze stupefacenti e psicotrope. ECCO COSA PREVEDE IL DDL FINI. LE NOSTRE PROPOSTE.
05/12/2005 10:02
Droga: si è aperta oggi la conferenza delle polemiche. a Palermo evento istituzionale e manifestazioni protesta 10:02 Governo, istituzioni e parte delle comunita' terapeutiche e del mondo scientifico, dentro; operatori dei servizi pubblici, le altre comunita', forze di opposizione, sindacati, enti locali e il resto degli esperti, fuori: in questo scenario si è aperta oggi la quarta Conferenza nazionale sui problemi connessi alla diffusione delle sostanze stupefacenti e psicotrope. La protesta ha trovato nelle ultime decisioni del governo - prima di Gianfranco Fini poi del ministro Carlo Giovanardi al quale il vicepremier ha passato la delega in materia di politiche antidroga - la 'miccia' finale. soprattutto quel disegno di legge sulla lotta alle tossicodipendenze che, seppur drasticamente ridotto da 106 a 22 articoli per renderlo piu' snello e 'digeribile', a molti e' apparso ugualmente indigesto.
NO AL DISEGNO DI LEGGE FINI SULLA DROGA.
Un disegno di legge all'insegna della repressione neofascista: cancellata la differenza tra droghe leggere e pesanti, punito con il carcere l'uso, l'abuso e la tossicodipendenza, pesantissime sanzioni penali e amministrative per i consumatori, anche occasionali, di droghe; imposto il "trattamento sanitario obbligatorio" nelle "comunità" private parificate con i sert pubblici, ristretto l'utilizzo terapeutico del metadone. Nessuna misura seria è prevista per la lotta al narcotraffico e al riciclaggio del denaro sporco, nonché per snidare i "santi protettori" politici del mercato mafioso della droga che evidentemente, come testimoniano anche le scandalose vicende del cocainomane viceministro dell'economia Micciché, dell'inchiesta sul giro di stupefacenti nella "Roma bene" che ha coinvolto un altro sottosegretario e il senatore a vita Colombo, e del dirigente Fiat Lapo Elkann, si annidano ai vertici del palazzo. La sanzione penale scatterà per chi verrà trovato in possesso di più di 150 milligrammi di hashish (0,15 grammi) o di marjiuana, con più di 500 milligrammi di cocaina (2 dosi), con oltre 300 milligrammi di Mdma (ecstasy e pasticche), se si superano i 50 milligrammi di amfetamina, e i 200 milligrammi di eroina. Sotto questa soglia scattano invece pesanti sanzioni amministrative: chi viene trovato in possesso di una quantità al di sotto di quella "tollerabile" può essere punito con la sospensione per un anno della patente e il ritiro del passaporto. Il prefetto, nel caso in cui "si possa ipotizzare un pericolo per la sicurezza pubblica" o "nei confronti di persone condannate, anche non in maniera definitiva, per reati contro il patrimonio o la persona o in violazione della legge sugli stupefacenti, o sulla circolazione stradale", può disporre alcune "misure di sicurezza" quali "l'obbligo di presentarsi almeno due volte la settimana al posto di polizia o ai carabinieri locali", "l'obbligo di rientrare nella propria abitazione entro una determinata ora e non uscirne prima di un'ora prefissata", "il divieto di frequentare determinati locali pubblici", "il divieto di allontanarsi dal comune di residenza", "il divieto di condurre qualsiasi veicolo a motore".Le comunità non solo vedranno decuplicarsi i propri "clienti" grazie alla reintroduzione degli illegali "trattamenti sanitari obbligatori" (TSO) imposti dal prefetto a qualsiasi consumatore di droghe, ma potranno persino certificare autonomamente lo stato di tossicodipendenza e somministrare il metadone senza l'autorizzazione del "piano terapeutico" da parte delle strutture pubbliche come avveniva fino ad oggi. I Sert pubblici vengono invece esplicitamente attaccati come "strutture permissive" con l'obiettivo di prosciugarne i finanziamenti e in prospettiva di abolirli. Altro provvedimento illegale e incostituzionale è quello che vieta ai medici dei Sert la somministrazione di metadone in dosi che non siano "a scalare". Anche su questo punto i gerarchi del neoduce Berlusconi, si sono superati quanto a miopia ed ignoranza, negando di fatto ai tossicodipendenti il diritto alla cura, poiché è ben noto che in caso di tossicodipendenza da eroina la somministrazione di metadone va personalizzata, e all'inizio nella maggior parte dei casi questo farmaco sostitutivo deve essere preso in dosi anche crescenti fino a fare scomparire i sintomi della crisi di astinenza e successivamente è necessario un periodo più o meno lungo per stabilizzare la situazione, ridurre i danni da iniezione endovenosa di eroina e prevenire le ricadute.
LE NOSTRE PROPOSTE Il consumo non può in alcun modo essere considerato reato. Vanno invece subito tolte dalla clandestinità tutte le droghe leggere. Occorre altresì depenalizzare il consumo delle droghe pesanti e procedere alla somministrazione controllata di eroina, cocaina, morfina e metadone tramite strutture pubbliche, in condizioni igieniche ottimali e senza che ciò comporti alcuna repressione e schedatura poliziesca dei tossicodipendenti. Legalizzare le droghe leggere e depenalizzare il consumo di quelle pesanti non significa affatto eliminare il mercato nero sul quale si fonda buona parte dell'impero economico criminale. Significa "solo" assestargli un duro colpo e farlo arretrare, impedire a chi gestisce il traffico un controllo asfissiante e capillare su interi quartieri e zone e su decine di migliaia di giovani. è ovvio che ancora esisterà il mercato nero, poiché è illusorio sperare che tutti i tossicodipendenti si rivolgano alle strutture pubbliche, tuttavia esso sarà notevolmente ridimensionato e costretto a inventarsi nuovi sbocchi. Noi chiediamo che lo Stato destini alla lotta contro la droga il frutto dei sequestri ai danni di produttori e trafficanti, partendo dalla costruzione di attrezzati centri pubblici di cura, disintossicazione e riabilitazione. Nella scuola deve essere istituita una seria, scientifica informazione contro l'uso delle droghe e sui loro effetti. Comunque sia, la lotta alla droga si può in definitiva vincere solo sul piano politico, rimuovendo i fattori economici e sociali che ne facilitano l'espansione, in primo luogo dando un lavoro stabile, a tempo e salario pieno e sindacalmente tutelato ai giovani e a tutti i disoccupati, sviluppando il Mezzogiorno, risanando le periferie urbane, facendo della scuola e dell'Università un servizio sociale goduto dal popolo e dal popolo controllato, dando la casa a chi ne ha bisogno, incrementando i servizi sociali pubblici. In ultima analisi solo abbattendo il capitalismo e conquistando il socialismo si affosserà il mostro della droga, nell'immediato gli si possono però spuntare gli artigli. Mobilitiamoci subito contro la legge fascista Fini sulla droga!
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