Dopo il blitz notturno con cui Polizia e carabinieri hanno rimosso il presidio di Venaus contro la Tav in Valle di Susa, è il momento delle polemiche.
Antonio Ferrentino, presidente della Comunita' Montana Bassa Valle Susa e tra i protagonisti della protesta anti Tav, chiama in causa il governo e accusa: "Il ministero dell' Interno ha delle precise responsabilità nel blitz avvenuto nella notte. La sua violenza è stata inaudita. La gente inerte, sotto le tende, e' stata presa a manganellate, senza alcun preavviso".
Sul piano politico, si schierano con i manifestanti i sindaci della Valle di Susa, la Cgil, Rifondazione comunista, i Verdi, che chiedono al governo di riferire in Parlamento sull'accaduto.
Il minsitro dell'Interno Giuseppe Pisanu difende le forze dell'ordine e esprime "vivo apprezzamento per la grande professionalità e lo spirito di sacrificio che stanno dimostrando sia nel ripristinare le condizioni indispensabili di legalità nel cantiere Tav sia nel garantire l'ordine pubblico".
Per Marco Follini la Tav resta "un progetto che va fatto" e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Pietro Lunardi taglia corto: "Mi auguro che si mettano il cuore in pace tutti perché tanto l'opera si fa, i cantieri sono aperti". Di Tav, idirettamente, parla anche il presidente della Repubblica: "Il potenziamento delle infrastrutture - sostiene - è premessa dello sviluppo".
Ma il leader dell'Unione romano Prodi incalza il governo:"La decisione del ministero dell'Interno di sgomberare con la forza il cantiere della Tav è un grave errore che produce solo esasperazione in una situazione gia' critica. La via giusta non può essere che quella del dialogo con la popolazione per superare insieme la situazione di difficoltà".
Follini: dove era Prodi la settimana scorsa? "Prendersela con il ministro Pisanu che fa rispettare la legge invece che interrogarsi sulle ambiguita' della coalizione che vorrebbe guidare mi sembra non degno per un ex ed aspirante presidente del Consiglio", ribatte Follini, che sottolinea: "Per una intera settimana - aggiunge Follini - ambientalisti e gruppi radicali hanno bloccato i lavori di un'opera strategica per il Paese e non abbiamo ascoltato un solo appello di Prodi perche' le manifestazioni finissero o - conclude - continuassero in altre forme".
La denuncia di Ferrentino "Un mio consigliere di 65 anni che dormiva sotto una tenda - ha raccontato Ferrentino - è stato colpito. Non si tratta cosi' la gente. Non avrei mai pensato che potessero arrivare a tanto in uno Stato di diritto. Bastava un preavviso di dieci minuti per consentire alle persone di allontanarsi". "Quella di stanotte e' stata una decisione politica. Cosi' hanno incendiato la valle Susa".
Schieramenti in campo AVenaus circa duecento manifestanti si sono radunati nei pressi della zona che prima occupavano e che adesso è diventata inaccessibile. Uno schieramento imponente delle forze dell' ordine ne impedisce l' accesso. Come il 31 ottobre scorso, in occasione del primo presidio anti-Tav, si fronteggiano, a distanza, le file dei manifestanti e quelle di polizia e carabinieri. Un' altra parte del 'popolo no-Tav' si è mobilitata in vari punti della valle. Presidi mobili sono segnalati sulle strade e sulla A32. Appena uno viene sgomberato, un altro si insedia poco lontano. In ogni caso tutte le vie d'accesso sono interdette. Lunghe code di Tir e autoveicoli sull'autostrada A32 in direzione Torino all'altezza di San Giorio. I blocchi dei manifestanti sull'autostrada che collega il capoluogo piemontese al traforo del Frejus attraversando la Valle di Susa stanno aumendando. Tir e auto sono incolonnati per oltre 10 chilometri, a motori spenti, su entrambi le colonne
A Torino danneggiata l'auto di Mercedes Bresso Un gruppo di autonomi e di appartenenti all'area antagonista si è staccato dal corteo dei no-Tav che stava attraversando il centro della città di Torino e si è recato davanti al palazzo della giunta regionale, dove ha danneggiato la vettura della presidente della Regione, Mercedes Bresso e quella di un impiegato handicappato dell'ente locale che normalmente parcheggia la sua auto di fronte all'edificio. Effettuata l'azione i gruppi antagonisti si sono immediatamente dileguati lasciando però su alcuni muri delle strade adiacenti scritte anti-Tav. Un gruppo di manifestanti ha stracciato le coperture della struttura allestita per le Olimpiadi, e ha cercato di entrare all'interno dell' 'Olimpic store', il negozio che vende gadget dei Giochi di Torino 2006,
Occupate anche strade e autostrada Sono occupate dai manifestanti l'autostrada del Frejus a Bussoleno, e la strada statale 25 ad Avigliana. I manifestanti, sempre più numerosi, si sono concentrati a Bussoleno e hanno intenzione di allargare la manifestazione a tutti paesi della valle. C'è rabbia e sgomento tra la popolazione. Molte le scuole che spontaneamente hanno interrotto le lezioni per unirsi alla protesta.
Bloccata anche la stazione di Susa Blocco delle stazioni di Susa e Avigliana, scioperi spontanei tra le 4 e le 8 ore nelle fabbriche della Val di Susa. Sono queste le prime reazioni della popolazione al blitz compiuto questa notte dalle forze dell'ordine, che hanno sgomberato il sito di Venaus.
Il racconto di un testimone: "Presi a manganellate" "Intorno alle 3,30 - racconta il fotografo Alessandro Contaldo, che si trovava al presidio i Venaus - sono arrivati una trentina di automezzi delle forze dell' ordine che hanno scaricato un migliaio tra agenti e carabinieri in assetto antisommossa. E' iniziata subito una carica ed anch'io sono stato colpito da alcune manganellate".
Questura Torino: "Preso possesso dei terreni" Secondo quanto si è appreso dalla questura di Torino, l'operazione di stamattina all'alba è stata compiuta per prendere possesso degli 82 lotti di terreno su cui la società Cnc dovrà compiere lavori per la costruzione di un tunnel al servizio della futura linea ferroviaria Torino-Lione. L'opposizione dei manifestanti che sono contrari alla Tav aveva finora consentito l'occupazione di soli 5 lotti. Da martedì scorso forze dell'ordine e manifestanti si fronteggiavano, in una situazione di stallo. Poi, questa notte, l'azione di polizia e carabinieri.
La protesta dei sindaci Dopo l' operazione di polizia e carabinieri sono saliti al presidio, a piedi, anche alcuni sindaci della zona, quelli di Venaus, di Sant'Ambrogio, di San Didero e di Bruzzolo. "Ci sentiamo traditi - hanno detto - siamo indignati, qui la gente difendeva solo il proprio territorio. Questo è il fallimento della democrazia".
Sindaco Venaus: "E' il fallimento della politica" Quello che è accaduto nella notte è il fallimento della politica: a sostenerlo sono i sindaco di Venaus, Nilo Durbiano e il presidente del Consiglio provinciale, Sergio Vallero. Amareggiato, il primo cittadino dichiara che "la politica ha fallito per l'enorme presunzione di chi sta a Roma e a Torino" e che "adesso, in queste condizioni, il dialogo diventa sempre più difficile". "Ha colpito - prosegue il sindaco - la violenza dell'operazione di sgombero. Hanno abbattuto le tende, usato i manganelli, ma le nostre ragioni non si abbatteranno con i manganelli".
Cgil: "No alle azioni violente" "Così no. Non si possono accettare forzature che comportino il ferimento delle persone, perché questo impedisce il confronto razionale di opinioni, il dialogo e la ricerca di soluzioni condivise a cui non c'è alternativa. La Cgil condanna tutte le forzature e le azioni violente. Fermatevi". E' il commento di Vanna Lorenzoni, segretaria generale Cgil Torino, ai fatti accaduti nella notte.
Bertinotti: "Fatto di gravità inaudita" "Un fatto di gravità inaudita si è verificato in Val di Susa. La Repubblica italiana mostra alle popolazioni della Valle un volto che contrasta con la sua ispirazione democratica e con l'anima della Costituzione". Così Fausto Bertinotti commenta gli ultimi avvenimenti, e la reazione delle Forze dell'ordine al presidio dei manifestanti contro la Tav.
Follini: è un progetto che modernizza il Paese "Credo che la Tav sia un progetto europeo che aiuta la modernizzazione del Paese e lo inserisce in un contesto più ampio". Così l'ex segretario dell'Udc, Marco Follini ha commentato quanto successo questa notte in Val di Susa. "Io credo - ha proseguito - che questo sia un progetto che va promosso, non si capisce perché la stessa cosa in Francia sia stata fatta in quattro e quattrotto mentre noi siamo bloccati da un lato da queste manifestazioni e dall'altro siamo appesi al filo di una incertezza politica".
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