«Prodi ha cambiato idea, è vergognosa la sua presa di posizione».
ROMA - La decisione di sgomberare i manifestanti della Val di Susa è stata presa venerdì, durante il consiglio dei ministri. Compatto il governo ha ritenuto che «non fosse più possibile consentire ai cittadini di occupare le aree destinate ai lavori dell’Alta Velocità». Convinto anche il premier Silvio Berlusconi che nel corso della riunione ha ribadito: «E’ un progetto positivo, un’opera importante che deve andare avanti: Non bisogna lasciare spazio a chi agisce fuori dalla legalità e alle ambiguità della sinistra». Dopo aver denunciato le «intrusioni eversive» tra chi protesta da settimane, il ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu ha così ottenuto il via libera all’azione di forza. E adesso se la prende con i leader dell’Unione e giudica «vergognosa» la presa di posizione di Romano Prodi «che finora si era sempre espresso a favore della Tav e ora sembra aver cambiato idea». I particolari sono stati messi a punto nel fine settimana con i vertici del Dipartimento e i responsabili locali della sicurezza. Sul suo tavolo il titolare del Viminale aveva le relazioni inviate dal prefetto e dal questore di Torino che parlavano di «forze dell’ordine ormai stremate da turni massacranti, da presidi tenuti in piedi 24 ore su 24, da attacchi dei manifestanti». Lunedì pomeriggio è arrivata la disposizione di intervenire durante la notte, «per limitare al massimo i rischi per i cittadini». Pisanu nega che ci siano state cariche da parte di polizia e carabinieri, ma ribadisce «il tentativo dei gruppi eversivi di sfruttare la protesta dei cittadini, tanto che all’operazione si sono opposti anche gruppi antagonisti anarchici ((!!??) già presenti sul posto». Non a caso, nel comunicato diffuso in serata «esprime vivo apprezzamento alle forze di polizia per la grande professionalità e lo spirito di sacrificio che stanno dimostrando sia nel ripristinare le condizioni indispensabili di legalità nel cantiere Tav, sia nel garantire l’ordine pubblico». E’ un segnale chiaro, un modo per ribadire la sua linea di fermezza contro chi protesta. Perché, aveva spiegato in consiglio dei ministri, «questa non è una manifestazione pacifica, è un’occupazione abusiva dei terreni». Ma nella sua nota c’è anche un richiamo agli altri componenti del governo. «Il ministro - scrive - confida che le autorità locali e i competenti ministeri della Salute, dell’Ambiente e delle Infrastrutture, diano luogo alle opportune, concrete iniziative già delineate in diverse sedi e nell’ultimo consiglio dei ministri». Nessun cenno viene invece fatto ai partiti dell’opposizione. In questi giorni c’erano stati diversi contatti con esponenti dell’Unione sul problema Tav «ma su questa decisione di intervenire - denunciano adesso - siamo stati tenuti completamente all’oscuro». Lo ribadiranno la prossima settimana, quando Pisanu riferirà al Parlamento.
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