Le gerarchie ecclesiastiche in questo periodo sono emerse con prepotenza nelle questioni che riguardano la nostra vita quotidiana: a partire dalla critica al laicismo, passando per la ormai tragicomica difesa dei crocefissi in tutti i luoghi pubblici (sigh!), per arrivare al tema più caro ai nostri papi (Giovanni Paolo II prima e Natzinger oggi): la questione dell'aborto.
AUTODETERMINATE E LIBERE DA DOGMI E PREGIUDIZI! Le gerarchie ecclesiastiche in questo periodo sono emerse con prepotenza nelle questioni che riguardano la nostra vita quotidiana: a partire dalla critica al laicismo, passando per la ormai tragicomica difesa dei crocefissi in tutti i luoghi pubblici (sigh!), per arrivare al tema più caro ai nostri papi (Giovanni Paolo II prima e Natzinger oggi): la questione dell'aborto. Questione che riguarda le donne direte voi, invece no! Sono i vescovi, gli arcivescovi, i portavoce della parola papalina a doverci dire che cosa fare dei nostri corpi! Il problema dell'ingerenza della Chiesa nella nostra sfera più intima, quella della sessualità, perpetuata e sostenuta da questi signori (sì, perché ricordate che quando si parla di gerarchie, gli esponenti sono sempre e solo maschietti celibi!) in uno stato per definizione, anzi per Costituzione laico, non dovrebbe essere all’ordine del giorno ancora oggi, nel 2005, ma l’Italia, si sa è uno Stato particolare. Città del Vaticano è una piccola nostra appendice, nel cuore della Roma imperiale e dalla finestra di San Pietro partono costanti inviti e dettami che arrivano persino nei luoghi decisionali come il parlamento. E così nacquero i medici obiettori di coscienza persino sulla pillola del giorno dopo, oltre che per l’operazione o la somministrazione dei farmaci abortivi. Insomma, lo slogan in voga è: in ogni caso prima la legge papale e poi la salute della donna e il suo diritto alla libera scelta! Proprio la pillola abortiva Ru486 ha trovato ostacoli nel suo cammino (nonostante in altri paesi il suo uso sia assodato da oltre 10 anni) perché avrebbe il grave “difetto” di rendere meno pericoloso e doloroso l’aborto. Avete capito bene: per Ruini e Poletto, noti sostenitori della santa ecclesia, questo è un grave fatto, per la stessa ragione Storace, ministro fascista della sanità ha subito chinato il capo e interrotto, tramite cavilli burocratici la sperimentazione ( per ora il percorso della pillola Ru486 in Italia è solo all’inizio, somministrata su espressa richiesta delle pazienti, e circoscritta soltanto ad alcuni distretti ospedalieri). Le regioni e i medici delle ASL però non si sono fatti intimidire: il comitato di bioetica si era già pronunciato, consentendo l’avvio della somministrazione della pillola tanto contestata all’ospedale ginecologico S.Anna. Questo è solo uno degli esempi di quanto la Chiesa sia ancora presente in luoghi in cui non dovrebbe avere spazio. Ma quando la politica abbraccia il clericalismo più conservatore, il già citato ministro della salute, vuole imporre unn’ennesima beffa e violenza alle donne: in concomitanza (ma guarda un po’!) con il congresso dei “fedelissimi” del cosiddetto Movimento per La Vita, ecco uscire dal cappello la proposta di dare spazio nei consultori pubblici a “volontari” che avrebbero la funzione di persuadere le donne ad interrompere –come invece la legge consente e tutela- la gravidanza non desiderata. Insomma… occupazione forzata da parte di militanti indottrinati degli spazi pubblici. Come se non bastasse, la riforma Moratti prova a dare una brutta sterzata, che ha dei precedenti solo nel regime fascista, tentando di reimporre l’ora di religione obbligatoria. Lo stesso governo non vuole sentire parlare di PACS: della regolarizzazione delle convivenze, e si lava le mani di tutta una serie di situazioni esistenti, che per legge non hanno pari dignità delle coppie eterosessuali. Per cui niente diritti alle coppie omosessuali, lesbiche, gay, trans. La legge sulla Procreazione Medicalmente Assistita, oggetto di una dura lotta di opposizione da parte delle donne e non solo, discrimina molte coppie, con l’impossibilità di realizzare una fecondazione eterologa, e obbliga le pazienti che si sottopongono alla procedura, ad una trafila inutilmente lunga e frustrante. A tutto questo opponiamo al nostra più ferma convinzione: il nostro corpo non si tocca:libere di scegliere, fuori la chiesa e i nuovi fascisti dalle nostre vite. PIU’ AUTODETERMINAZIONE, MENO VATICANO!!!
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