da repubblica Milano
Tre giovani del centro sociale sono entrati nell´aula del Consiglio
Il Bulk a Palazzo Marino Interviene la polizia
De Corato: sequestrati per mezz´ora
Farina: si è voluto drammatizzare la situazione, strategia contro questi ragazzi
ALESSIA GALLIONE
Dentro, in aula, il dibattito sul bilancio. A porte chiuse, con le entrate e le uscite di Palazzo Marino sbarrate per mezz´ora. Fuori, le urla, la protesta e la polizia in tenuta antisommossa schierata di fronte al cancello di piazza Scala. Ma alla fine, lo scontro tra i ragazzi del centro sociale Bulk, che manifestavano di fronte al Comune e chiedevano di essere ricevuti dal vicesindaco o da qualche assessore, e le forze dell´ordine è diventato tutto politico. E le accuse più dure sono proprio quelle lanciate da Riccardo De Corato: «Hanno tenuto sotto sequestro il Consiglio per mezz´ora. Una situazione intollerabile. A gente che fa simili cose non ho niente da dire». Ma per il consigliere di Rc Daniele Farina: «Non c´era nessun motivo di blindare le porte. Si è voluto drammatizzare la situazione. Di fronte a una protesta legittima qualcuno ha pensato di inventarsi il sequestro per far precipitare la situazione». Sono le 18.45 e in aula, al termine dell´intervento di un consigliere, tre ragazzi seduti tra le fila del pubblico si alzano e, gridando, lanciano volantini: c´è scritto «Sindaco anch´io», con una serie di domande sui problemi della città. Vengono immediatamente portati fuori da commessi e vigili. Sono esponenti del Deposito Bulk, che nei giorni scorsi hanno occupato uno stabile comunale in via Piranesi e sono stati sgomberati. Ora sono qui, una cinquantina, di fronte al Comune e vogliono parlare con qualcuno della giunta. Ma nessuno li riceve. Rimangono fuori, con uno striscione giallo - «Non c´è più spazio per il dialogo» - e un doppio cordone di agenti. Alzano la voce, si avvicinano all´entrata. Si vivono attimi di tensione, ma non ci sono scontri. Tutte le porte del palazzo, però, vengono chiuse. Il capogruppo di Forza Italia Manfredi Palmeri prende la parola: «È stata limitata la libertà dei consiglieri di entrare o uscire. Qualcuno intervenga». De Corato protesta: «Ci siamo dovuti barricare dentro, è una vergogna. Quello di via Piranesi forse diventerà uno dei centri che la Prefettura intende allestire per sbrigare le pratiche per gli stranieri». C´è anche l´assessore alla sicurezza Guido Manca: «Rimangono dei provocatori sociali, non gli si deve più permettere di fare azioni intimidatorie del genere». Ma per il Bulk nessuno ha cercato lo scontro: «Abbiamo chiesto di parlare con De Corato, che ha presentato anche un´interrogazione parlamentare sulla nostra occupazione e sta facendo diventare la questione una battaglia personale - dice Robi - ma nessuno ci ha voluto ascoltare. L´amministrazione non è disposta al dialogo, ci considera solo un problema di ordine pubblico, ma faremo di tutto per farci ascoltare». E poi c´è il futuro: «Stiamo definendo un accordo con la proprietà e siamo disponibili a lasciare lo spazio di via Niccolini il 28 febbraio. Cerchiamo un altro posto e senza occuparlo necessariamente: il Comune, però, non prende in considerazione i nostri progetti».
la repubblica
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