dalla mailing list del Rimini Social Forum.
L'ass. A La Calle, che partecipa al bando per gestire il nuovo centro giovani dirama un comunicato in cui difende la propria posizione. Sotto una risposta tesa a smontarne la difesa.
Comunicato Ass.ne !AlaCalle!
Con il presente comunicato teniamo a fare alcune precisazioni riguardo ad inesattezze ed affermazioni tendenziose che in questi giorni sono comparse su alcune mailing list. L'intenzione dell'Ass.ne !AlaCalle! nello stendere il progetto per il bando, in maniera congiunta alle altre associazioni, non è stata quella di escludere altre realtà, bensì quella di creare aggregazione. La volontà dell'Ass.ne !AlaCalle! è stata quella di coinvolgere il più possibile realtà del territorio riminese che si dimostrassero propositive, costruttive e capaci di dialogare e di mettere a disposizione degli altri la propria progettualità. Le modalità esclusiviste ed egemoniche non sono mai appartenute al nostro DNA politico, che è invece segnato dalle modalità del lavoro per reti e dal riconoscimento del valore della collaborazione come momento di confronto che sia anche contaminazione. Ed è stata proprio questa volontà di articolare un progetto il più possibile inclusivo che ha visto l' Ass.ne !AlaCalle! contattare ed essere contattata da molteplici realtà associative riminesi, realtà che, a fronte di un spiccata dote propositiva, hanno sempre faticato a trovare spazi e luoghi adatti ad esprimersi attraverso il proprio lavoro. Non si tratta quindi dell'esperienza di un'unica associazione, ma quella di diverse e distinte entità che si sono ritrovate sulla base di un comune modo di sentire ed intendere la vita, mettendo insieme ciò che le accomuna, ma anche le specifiche peculiarità per cui ogni singola realtà si distingue dall'altra, creando un progetto interdisciplinare ricco ed articolato. Siamo così arrivati a riunire attorno ad un progetto comune sei associazioni riminesi - i cui componenti si dimostrarono interessati a far vivere quel luogo sin dal 2001 - che si occupano di musica, teatro, cinema, cooperazione internazionale e diritti, informazione e cultura letteraria alternativa. Altre realtà e singoli soggetti del riminese hanno manifestato la loro volontà di supportare questo progetto attraverso collaborazioni e l'articolazione di percorsi di interazione. La volontà di attivare percorsi comuni di rete, tesi alla condivisione delle esperienze, è arrivata anche da realtà dell'autogestione, singole soggettività e associazioni a livello nazionale, ma anche internazionale, grazie ai rapporti che sono andati tessendosi nel tempo grazie al lavoro e all'attività svolti dalle realtà che hanno collaborato alla stesura del progetto. Pertanto l'Ass.ne !AlaCalle! dato il suo approccio che vuole il più possibile favorire la partecipazione e la messa in comune di contenuti, approccio che riteniamo accomunarla alle altre associazioni compartecipi allo sviluppo del progetto, ribadisce la propria disponibilità a dialogare con altre attività associative, ma anche con singoli individui e gruppi informali, per la costruzione di specifici progetti e iniziative comuni, che siano una risorsa ed momento di arricchimento e crescita morale per il tessuto sociale riminese, nel senso più ampio possibile.
Ass.ne !AlaCalle! - Rimini
Risposta
La vicenda del bando per l'assegnazione degli spazi di via della Gazzella concentra in un atto amministrativo 5 anni di comportamenti, scelte e ad atteggiamenti del tutto sbagliati e fuoriluogo. Sinceramente non riesco ad afferrare il senso delle affermazioni dei compagni dell'Ass.ne !AlaCalle!, lasciando perdere gli isterismi espressi sui quotidiani locali dall'assessore Buldrini. Essi, arrampicandosi sugli specchi, cercano di giustificarsi di qualcosa ma allo stesso tempo non fanno altro che alimentare sospetti sul ruolo da loro svolto. Qui si sta cercando di eludere abilmente il nocciolo della questione, cioè l'aver proposto lo strumento del bando per l'asssegnazione di quegli spazi. A parte una palese infrazione della direttiva regionale, che esplicitamente nega l'adozione dello strumento del bando per l'assegnazione dei fondi regionali previsti, questo percorso è in netta contraddizione con quei principi autogestionari che si cerca di affermare in quanto crea contrapposizione tra le parti non tenendo per nulla conto dei processi storici che hanno generato sia il percorso di occupazioni di centri sociali a Rimini sia la legge regionale stessa. Se a questo si aggiunge il fatto che in 5 anni l'assessorato preposto non ha fatto nulla per creare un vero percorso partecipativo all'interno dei movimenti cittadini per attivare tavolo comune di lavoro, mentre al contrario si è proceduto per simpatie personali e contatti informali. In questo mecanismo è stata creata l'Ass.ne !AlaCalle! che ha svolto un ruolo di connettore, non certo super partes, del processo che ha portato l'istituzione del bando. Nello stesso sono riportati procedimenti assurdi: come quello che permette la partecipazione ad associazioni estranee al tessuto sociale riminese. Probabilmente uno strumento per assecondare il ruolo centralistico dell'Ass.ne !AlaCalle!, visto che uno dei suoi esponenti mi ha personalmente dichiarato che tre centri sociali del nord Italia hanno già aderito al progetto. E' incredibile come forze che si dichiarino apertamente interne ai movimenti possano negare così abilmente il realizzarsi di processi di partecipazione sul territorio cittadino e si sottraggano a qualsivoglia ipotesi di confronto pubblico sui temi in questione. La via corretta da percorrere era quella di un'assemblea pubblica permanente che arrivasse alla solizione del problema. Evidentemente in qualcuno hanno prevalso istinti egemonici e quest'ipotesi non è stata minimamente presa in considerazione. Mi fermo qui tralasciando gli aspetti più tristi e per certi versi squallidi della faccenda confidando nel fatto che quel qualcuno ritrovi strada facendo lucidità e capacità di riflessione ed auguro a tutti quanti un buon 2006. luke
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