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Centro sociale, tutti contro tutti RIMINI - L’occupazione del centro sociale di via Della Gazzella continua a regalare prese di posizione. Ricordiamo che il “Laboratorio Paz” chiede l’assegnazione diretta degli spazi (in virtù della madre di tutte le occupazioni), l’assessore del Prc Vittorio Buldrini e il sindaco Alberto Ravaioli non indietreggiano: si fa un bando pubblico.A margine di tutto ciò si consuma una battaglia interna a Rifondazione (con il gruppo in Provincia che critica Buldrini, il quale minaccia querele), fra Prc e Verdi e fra Verdi e Verdi.Inoltre Buldrini ha detto a chi sta in maggioranza - compagni in Provincia e ambientalisti a Riccione - di attrezzare spazi autogestiti da assegnare direttamente.Detto ciò, via, altro giro altra corsa. Luigino Garattoni (consigliere provinciale verde) e Mario Galasso (assessore riccionese verde) replicano a Buldrini. “Nell’elenco di persone che afferma di voler querelare non compare l’ex assessore regionale Gianluca Borghi che ha sottoscritto l’appello e che quando era assessore regionale aveva inserito il centro autogestito di Rimini nei progetti finanziati dalla Regione”.Inoltre. “Con il bando si contravviene lo spirito della legge e al tempo stesso si esclude chi con il proprio agire aveva permesso la realizzazione di un centro sociale autogestito. Sull’inettitudine del nostro agire, caro Buldrini, saranno gli elettori che giudicheranno, per ora il consenso ce l’hanno dato i cittadini, mentre nel tuo caso è il partito che ti ha proposto nella veste di assessore”.Il presidente dei Verdi di Rimini Roberto Masi appoggia invece Buldrini. “Bene ha fatto a indire una gara per la gestione del nuovo centro sociale. Ai ragazzi del Paz diciamo invece che non è più tempo di chiedere ai politici di area la difesa di rendite di posizione; il centro sociale è un bene di tutti”.Infine Giulio Starnini e Guerrino Mosconi del gruppo Rimini Riformista. “Non è stata un’occupazione pacifica e per di più è avvenuta a scapito di chi nel capannone stava lavorando. Invitiamo il sindaco a non chiudersi in logiche di pura detenzione del potere necessarie agli equilibrismi comunisti, condannando l’accadimento natalizio alla Grotta Rossa. Chiediamo a Ravaioli una botta d’orgoglio, Rimini non si merita l’immagine che offre Rifondazione comunista. Per parte nostra presenteremo due ordini del giorno: il primo di solidarietà ai lavoratori della Grotta Rossa e il secondo per la richiesta di scarcerazione di Ayman Nour”. http://test.presstoday.com/show_arts.php?nb=1
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