Dall'edizione ferrarese del Carlino del 27 settembre 2005
Drammatico riconoscimento del cadavere sfigurato: presentata al pm denuncia formale. Oggi l’autopsia
«Vogliamo la verità». I genitori di Federico Aldrovandi, il 18enne stroncato da un malore nel giardino dell’Ippodromo di via Bologna, tramite il loro avvocato, hanno presentato ieri al pm, Mariaemanuela Guerra titolare dell’inchiesta, una denuncia formale per chiarire alcune circostanze riguardanti la tragica fine del figlio. L’atto è stato già depositato e segue il drammatico riconoscimento del cadavere effettuato dallo zio. «Il corpo — sostiene l’avvocato della famiglia — era quasi irriconoscibile e all’ippodromo c’era tantissimo sangue sull’asfalto. Su alcuni fatti la famiglia chiede charimenti: cos’è successo quella mattina? Perché tanto sangue e perché il corpo ha riportato tante lesioni? Inoltre: perché i genitori sono stati avvisati alle 10,30 quando la morte risale alle 6?». In Questura, su quanto accaduto domenica mattina, regna il riserbo più assoluto, a dimostrazione che anche la prima ricostruzione dei fatti, effettuata dalla Squadra Mobile, presenta ancora delle incognite e aspetta altri riscontri per chiarire circostanze e cause del decesso. Ieri mattina, il dirigente della Mobile, Pietro Scoccarello, ha inviato al Pm, il risultato delle indagini che hanno ricostruito la serata trascorsa da Federico, i suoi spostamenti e gli amici che aveva visto. Da quanto è trapelato, pare che il giovane, figlio di un agente della Polizia muncipale in servizio ad Argenta, fosse solo all’Ippodromo quando alcune persone che abitano nella zona lo hanno visto comportarsi in modo «strano» e spaventate hanno chiamato il 113. All’arrivo dei poliziotti, il giovane era molto agitato e aggressivo e a nulla sono serviti i tentativi di calmarlo. Poi improvvisamente il ragazzo è crollato a terra, stroncato presubilmente da un arresto cardio-circolatorio. Questa la versione della Polizia. Oggi sarà effettuata l’autopsia alla presenza di un perito nominato dalla famiglia. Poi forse sapremo la verità.
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