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COME MUORE UN ITALIANO
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vittoria Wednesday, Jan. 11, 2006 at 5:26 PM |
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Vi faccio vedere come muore un italiano
VI FACCIO VEDERE COME MUORE UN ITALIANO:muore di freddo nelle case popolari a Cremona perche' la sua misera pensione d'invalidita' sul lavoro(360 euro) non gli permette di pagare l gas e la luce e loro bloccano immediatamente la fornitura,muore nei cantieri edili dove magari lavora pure in nero,muore nelle aziende in cui e' assunto con contratto precario e non adeguatamente formato,muore come carne da macello perche' ha inalato amianto senza le minime protezioni(salvo un bicchiere di latte al giorno)nonostante fin dal 1911 esistevano esami sulla sua nocivita'(breda fucine di sesto san giovanni,monfalcone),muore tra atroci tormenti per pvc a Marghera,muore a causa dell' uranio impoverito(militari in Kosovo) perche' non e' informato e non ha le adeguate protezioni troppo costose,muore perche' avra' mangiato delle merendine prodotte con cereali contenenti sostanze altamente cancerogene(Casillo re dei cereali-scrive il gip Nardi"...un disprezzo che potrebbe portare danni incalcolabili a una moltitudine di persone"),muore per il latte contaminato(Nestle'...),muore lentamente con i suoi lavori precari,sottopagati(500 euro al mese rinnovabili ogni 3 mesi) perche' la malattia non e' pagata e allora e' difficile fermarsi e curarsi.muore lentamente perche' e' impossibile costruirsi un futuro(mutuo per la casa,maternita',pensione),muore con i suoi 1000 euro al mese garantiti(anche meno perche' si sciopera per chiudere un contratto che non sia di sopraffazione da piu' di un anno)perche' non si arriva alla quarta settimana ,perche' se accade un imprevisto ci si indebita(la macchina con cui si raggiunge il posto di lavoro si rompe,problemi ai denti...) con le finanziarie e alla fine non vale piu' la pena provare a tirare a campare,si muore perche' si ha uno sfratto esecutivo e nessun posto dove andare,si muore...MA CHI SPARA a questi tanti piccoli eroi quotidiani che lottano per sopravivere in maniera dignitosa e onesta?Chi sono gli avidi,arroganti,violenti ASSASSINI che speculano e si arricchiscono sempre piu'(in questi periodo di crisi gli unici beni che hanno incrementato i lo fatturati sono quelli di altissima e costosissima gamma) sulla vita di migliaia di innocenti?Sono forse i grandi impreditori la cui unica capacita' aziendale consiste nel sfruttare,sottopagare,delocalizzare e magari andare inquinare(dopo aver ridotto i nostri fiumi,mare coste in manierara vergognosa e insalubre) la' dove le leggi sono piu' permissive , meglio ancora inesistenti, sia per quanto concerne lo sfruttamento umano che quello ambientale(inquinando le falde acquifere e mettendo a tacere i sindacalisti che chiedono un minimo di diritti come la cocacola, spargendo pesticidi sulle coltivazioni di banane mentre i bananeros lavorano)?Voglio che i tg, i politici,la stampa mi mostri tutti i giorni come muore un italiano e VOGLIO VEDERE LE FACCIE IMMORALI E AVIDE DEI LORO ASSASSINI
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E' un bell'intervento
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no mercenari Wednesday, Jan. 11, 2006 at 5:33 PM |
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Davvero un bell'intervento, grazie di averlo pubblicato.
Niente medaglie e nessuna intitolazione di strade per i mercenari assassini!
E basta con la retorica degli "eroi": nel fare il mercenario, farsi prendere dal nemico e venire fatti fuori non c'e' proprio niente di eroico.
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fiocina chimica Wednesday, Jan. 11, 2006 at 6:22 PM |
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PALERMO - Lo hanno trovato impiccato nella sua stanza da letto, in un appartamento di via Tavola Tonda, nel centro storico di Palermo, da dove era stato appena sfrattato con un provvedimento esecutivo. E' accaduto stamane, poco dopo le 6. Il suicida, Giovanni Runfola, 41 anni, da quando aveva ricevuto lo sfratto, era piombato in una profonda depressione.
A dare l'allarme un amico della vittima, che proprio questa mattina doveva aiutare l'uomo a spostare i mobili in un box di cui aveva le chiavi. Quando è entrato nel deposito ha trovato un biglietto con la scritta "Avverti la polizia". Corso subito verso la casa della vittima, ha bussato più volte senza ricevere risposta. Quindi la chiamata al 113, l'arrivo degli agenti che entrati nell'appartamento hanno trovato l'uomo senza vita. Nella stanza da letto c'era un biglietto con cui la vittima ha voluto motivare il suo gesto: "Ciao, signor padrone di casa, tu mi butti fuori di casa ma io qui ci resterò per sempre".
In casa dell'uomo ci sono amici e parenti che lo ricordano come una persona buona e generosa. Nessuno si sente di affermare che il suicidio sia legato strettamente allo sfratto subito.
L'uomo aveva già tentato di togliersi la vita il tre gennaio scorso, quando era salito all'ultimo piano della fatiscente palazzina di via Tavola Tonda dove abitava e aveva minacciato di lanciarsi nel vuoto. Erano stati i suoi vicini di casa a impedirgli di gettarsi, e dopo averlo convinto a scendere lo avevano accompagnato in ospedale.
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Così muore un fascista
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Antonello Leone Wednesday, Jan. 11, 2006 at 6:50 PM |
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In Italia, si ha sempre avuto la scarsa capacità di valutrare le cose per quelle che sono veramente. In politica come in altri campi. E' ritornata agli onori della cronaca, la questione del Body Guard genovese Fabrizio Quattrocchi. L'italiano che era entranto in Iraq subito dopo l'invasione americana tramite la società privata americana Presidium (due sedi in Italia: Olbia e Roma). Le autorità italiane non sapevano della presenza di Quattrocchi in Iraq e neanche dei suoi "amici". Nel conflitto iracheno, il governo americano appaltò molti servizi sia di carattere militare che civile a società private, tra i tanti servizi anche quello di assolvere il compito di pattugliare i quartieri delle città, perquisire le abitazioni della popolazione, fermare i sospetti e i non, arrestarli, così come interrogarli ed altro ancora. Queste società, essendo private, non dovevano sottoporsi a nessun codice etico militare e a nessuna legge di stato (iracheno o americano). Furono queste società, che si macchiarono nella prima fase del conflitto dei maggiori crimini verso il popolo civile iracheno. Quattrocchi con i suoi tre "amici", si era arruolato con la Presidium per soldi (tanti soldi), non certo per spirito patriottico. Che abbia detto o non abbia detto quella famosa frase, confermata dal filmato integrale di Al Jazeera trasmesso in questi giorni, rimane quello che molto probabilmente è sempre stato: un lurido fascista, certamente non un eroe. Dalle mie parti, gli eroi sacrificano la propria vita per salvare quella del suo prossimo, i fascisti invece fanno l'esatto contrario: sacrificano la vita degli altri, per denaro, potere, o per semplice gusto di sopraffare i più deboli e i più indifesi.
ilpresidio.blogspot.com/2006/01/cos-muore-un-fascista.html
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da vittoria oliva a Vittoria
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vittoria oliva Monday, Jan. 30, 2006 at 8:11 PM |
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sabinaoliva@libero.it |
Mia cara omonima ho letto il tuo post molto partecipato e condivisibile da me, in parte, di sicuro nella sostanza.
Scrivo perché ho avuto alcune telefonate e meil che mi attribuivano il tuo scritto. E non mi piace che mi vengano attribuite cose che non sono mie, ne tanto meno pigliarmi complimenti che sono di un'altra Vittoria Anche perché magari potrei dire qualcosa di diverso su come muore un italiano, tra l'altro.
Ma perché alcuni pensano che di vittoria ce n'è una sola???!!!;-)))).
Nel merito di come muore un Italiano, io per esempio, non avrei mai citato i militari in Kosovo perché non fanno parte "de li mia": se uno mette una divisa e se ne va in giro a buttare uranio in capa agli altri beh, si tiene pure "gli effetti collaterali" di questo mercurio. C'è una legge del contrappasso, in finale.
Poi scusa se fosse stato informato e avesse avuto le adeguate protezioni come dici tu, visto che poi la polemica sull'uranio che ha colpito i militari su questa solfa è andata, sarebbe andata meglio per i militari italiani non certo per chi si pigliava il mercurio in capa.
In effetti non avrei nemmeno messo quelli che si prendono i 900 1000 euro al mese e fanno un sciopero sindacale per accontentarsi di 100 euro.
In merito alla schiavitù del lavoro ho altre idee, incomincio seriamente a chiedermi perché uno deve lavorare per fare l'accattone! se di accattonaggio si tratta non è meglio fare gli accattoni regolari con tanto di patente di accattone? Vogliamo la PATENTE di accattoni come diceva Totò e prima di lui Pirandello in merito a quella di Jettatore. E come ,prima ancora, diceva l'irlandese bizzarro teatrante "andiamo in massa ai ricoveri e agli istituti di mendicità dicità" e il sistema crollerà!"
Tra l'altro se tutti gli autoctoni chiedessero la PATENTE e pretendessero di farsi mantenere senza lavorare, visto che il lavoro ora come ora è puro accattonaggio, si otterrebbero oltre al fatto di sopravvivere, visto che di questo si tratta, non certo di vivere, si otterrebbe, dicevo, pure il risultato di finirla con questa canea sul pericolo dell'INVASIONE di Migranti dovrebbero far andare avanti il sistema coi migranti! finchè pure loro non impareranno a chiedere la PATENTE;-))))) senza contare che si otterrebbe pure il risultato di diminuire il tasso di MICROCRIMINALITA' che ha prodotto le innovazioni in merito alla legittima difesa!
Detto questo, che sembrano le mie solite buffonate, perché non parlare di come vive un italiano, o meglio di se VIVE?
Intanto io ti dico che tutti quelli che tu hai elencato io non li considero affatto eroi "piccoli eroi quotidiani che lottano per sopravivere in maniera dignitosa e onesta".
C'è un punto cara altra Vittoria che forse ti sfugge che tutti questi non lottano affatto, ma sopravvivono, appunto, e con la loro sopravvivenza perpetuano il sistema capitalista. Non fanno la retorica roboante di Quattrocchi, ma con la loro soggiacenza stanno nella stessa logica.
Se non mi piace la retorica dell'eroe di stampo fascisteggiante e Dannunziano altrettanto mi ripugna la retorica del sottomesso, della pecora che subisce tutto "perché tiene famiglia", "perché deve campare".
Infatti il punto reale non è quello di morire ed io ho visto che una marea di post sono arrivati su il numero di morti; il punto reale è che se non si ha la capacità di riappropriarsi della vita del diritto a vivere e della gioia di vivere prima si muore spiritualmente e alla fine crepi dannato.
E anche se all'inizio ho parlato di accattonaggio, come provocazione, il diritto alla vita non si mendica ai governi , tanto meno alla TV, figurati! Il diritto alla vita si conquista, prima pigliando coscienza che questa non è vita, e poi distruggendo questo sistema che nega la vita a tutti e la garantisce solo ai potenti.
Prima bisogna prendere coscienza che ogni momento della nostra non-vita è scandito dal comando di altri ed asservito alla merce e merce è ogni atto che in maniera riflessa e irriflessiva facciamo, e una volta preso atto di questa verità che ci rende schiavi spezzare le nostre catene, tanto solo quelle abbiamo da perdere.
con affetto vittoria oliva
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