ecco come muore un italiano
Nomentano, operaio italiano muore in un cantiere
L'uomo, G.B., 53 anni, originario di Arcinazzo Romano, è rimasto sotto il crollo di una parete di terra non protetta da 'sbatacciatore'. Insieme a lui due rumeni che hanno riportato delle ferite, ora sotto osservazione al Gemelli
Roma, 11 gennaio 2006 - Un operaio italiano, G.B, di 53 anni, originario di Arcinazzo Romano, è morto, e due rumeni di 34 e 50 anni sono rimasti feriti a causa del crollo di una parete di terra arenaria in un cantiere di scavi archeologici preventivi in via Casal Boccone, al Nomentano. Secondo la ricostruzione dell'incidente, i tre stavano lavorando nel cantiere che, secondo quanto si è appreso, era senza 'sbatacciatore', ovvero senza protezioni laterali che impediscono il crollo della terra, quando sono rimasti sotto parte del terreno che è franato causando una buca profonda circa quattro metri. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno provveduto a salvare gli operai ma per uno di loro non c'è stato nulla da fare. I feriti sono stati trasportati al Policlinico Gemelli dove sono tenuti sotto osservazione. Sulla questione è intervenuto il segretario della Filca Cisl Stefano Macale: "La mancanza di misure di sicurezza nei cantieri è intollerabile e inaudita - ha detto, sottolineando che "per evitare l'incidente che è costato la vita ad un operaio, nel cantiere di Casal Boccone, sarebbe bastato proteggere i lavoratori, come è obbligatorio per legge, con uno sbatacciatore". "Una misura di sicurezza semplicissima - ha continuato il segretario - che richiede solo una decina di minuti per essere approntata, e che costa pochissimo: non più di dieci euro". L'operaio morto nel cantiere al Nomentano è già la seconda vittima dell'anno nel Lazio per un infortunio sul lavoro: ieri era morto un operaio di 55 anni a Terracina travolto da un grosso tubo.
redazione.romaone.it/ID=71295
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