Devastatore è lo Stato!
Con il rinvio a giudizio per devastazione e saccheggio degli antifascisti che manifestarono il 18 giugno 2005 contro l’accoltellamento di due occupanti del Barocchio e le pesanti condanne inflitte agli antirazzisti che il 19 maggio manifestarono contro il CPT in solidarietà ai migranti in rivolta, la democratica magistratura torinese ha segnato un’altra svolta nella strategia repressiva in atto ormai da mesi finalizzata a colpire chi si oppone alla lobby politico-affaristica che governa comune provincia regione e gestisce in modo bipartisan i megaffari di Olimpiadi e TAV. Se fino a ieri si poteva pensare che i locali inventori di teoremi accusatori buoni solo, prima di liquefarsi, per suicidare gli accusati o tenerli in galera per anni, stessero solo riprovandoci, non più brandendo il 270 e il 270bis del codice penale, ma la manzoniana fattispecie di devastazione e saccheggio che, oltre che per la sua indeterminatezza, brilla nel codice penale per la pesantezza della pena prevista (8-15 anni di reclusione), oggi abbiamo la conferma che al peggio non c’è limite. La vecchia pratica repressiva fascista e stalinista del formulare accuse tanto pesanti quanto aberranti rispetto alla realtà dei fatti per cercare di schiantare e intimidire l’opposizione sociale è tornata in auge e fa adepti tra i democratici magistrati torinesi. Rispediamo al mittente l’intimidazione. Ancora una volta non saranno galera e manganelli a fermare l’antifascismo, l’antirazzismo, le lotte sociali a difesa di ambiente, salute, condizioni di vita migliori. A testa alta nelle piazze e nelle strade contro i veri devastatori e saccheggiatori: lo stato, il capitale, i comitati politico-affaristici di ogni colore e i loro cani da guardia armati di codice penale o di manganello.
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