Progetto Comunista del Triveneto sostiene la lotta in atto dei lavoratori della SBE, fabbrica metalmeccanica di Monfalcone (Gorizia), contro il tentativo padronale di dividerli sulla base del rapporto di lavoro (precari e fissi).
A fianco della lotta dei lavoratori della SBE Spa Progetto Comunista del Triveneto sostiene la lotta in atto dei lavoratori della SBE, fabbrica metalmeccanica di Monfalcone (Gorizia), contro il tentativo padronale di dividerli sulla base del rapporto di lavoro (precari e fissi).
Una lotta, quella dei lavoratori della SBE, che è espressione concentrata della più generale lotta dei metalmeccanici contro lo scambio proposto da Federmeccanica tra pochi euro di aumento salariale e introduzione della Legge 30 (aumento di precarietà e flessibilità). Alla SBE, una fabbrica in attivo che macina profitti e con un'alta percentuale di lavoratori precari, si evidenzia il palese tentativo padronale di scaricare l'aumento dei costi - determinati dai premi di produzione e dal ritorno alle 40 ore settimanali solo per i lavoratori fissi - sui lavoratori precari tramite l'abbassamento dei salari. Dobbiamo rilevare che questo grave tentativo di divisione dei lavoratori non è contrastato a sufficienza dalla Fiom Cgil provinciale. Tutti i lavoratori devono contrastare e denunciare questo tentativo di divisione sulla base di rivendicazioni unificanti: . Aumenti salariali per tutti i lavoratori; . Ritorno alle 40 ore settimanali per tutti i lavoratori; . Nessun abbassamento salariale a carico dei lavoratori precari; . Assunzione a tempo indeterminato di tutti i lavoratori precari.
Solo l'unità dei lavoratori può sconfiggere il tentativo padronale di dividerli sulla base del rapporto di lavoro.
AMR Progetto comunista del Veneto Patrizia Cammarata del CPN del Prc Antonino Marceca del CPN del Prc Francesco Doro del CPR del Prc; Dir. Reg. Veneto della Fiom Cgil Susanna Sedusi del CPR Veneto del Prc Luigi Bozzato del Cpf di Trento; Dir. Prov. Fiom Cgil del Trentino
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