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Unione: no colpo di mano su stralcio Fini, appello a Pera [19/01/06]
"Presidenza lo dichiari ianmmissibile". Da martedì presidio Roma, 19 gen. (Apcom) - No al "colpo di mano" e un appello al presidente del Senato Marcello Pera perché si eviti lo "scempio" di tentare l'approvazione dello stralcio del ddl Fini sulle droghe inserendolo come emendamento al decreto sulle Olimpiadi. I senatori dell'Unione sono pronti a dare battaglia contro un'ipotesi che circola da giorni e che si potrebbe concretizzare in Aula la prossima settimana. Il tema è stato affrontato nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Madama nel quale oltre ai senatori Giampaolo Zancan (Verdi), Giuseppe Ayala e Leopoldo Di Girolamo (Ds) e Mario Cavallaro (Margherita), erano presenti anche Franco Corleone del Forum Droghe e rappresentanti di altre associazioni.
In particolare, è stato sottolineato,potrebbe essere determinante il ruolo della presidenza che potrebbe dichiarare inammissibile l'emendamento per due ragioni: l'incongruenza della materia e l'assenza di urgenza. "L'unica cosa che terrebbe insieme i due provvedimenti - ha detto con una battuta Zancan - è la neve". "Ma la nostra sarà una risposta di fermezza - ha aggiunto - e siamo pronti a subemendare qualora il nostro timore sulla presentazione dello stralcio nel decreto dovesse essere fondato".
A parlare di "uso distorto e strumentale del Parlamento con pochi precedenti" è il senatore dei Ds Giuseppe Ayala. "Questo è uno dei casi in cui la presidenza del Senato - ha spiegato - può applicare i criteri di inammissibilità. Se la presidenza ammetterà questo emendamento non avrà rispettato la legge. Questa è una norma che ha un sapore repressivo che combattiamo da tempo e che viene riproposto adesso per soddisfare una sacca di opinione pubblica, e dunque di elettori".
Molto critico nel merito del provvedimento ancora prima che nel metodo con cui potrebbe approdare in Aula è Franco Corleone. "Questo ddl - ha sottolineato - è stato presentato nel 2003. Siamo al 2006 e se non c'è nemmeno un testo da presentare in Aula è colpa di questa maggioranza. E invece di prendere atto del fallimento, il ministro Giovanardi ha pensato di agitare uno straccetto di bandiera elettorale". Ma il punto, ha aggiunto è che "lo stralcio è in pratica la legge Fini riveduta e scorretta". In particolare Corleone ha attaccato le famigerate tabelle. "Si prevede una condanna da 6 a 20 anni di spaccio per il possesso al di sopra di una x quantità, ma la definizione della stessa quantità adesso viene affidata a un successivo decreto del ministro della Sanità". Altro punto che è stato messo sotto accusa è la norma che prevede lo stato di certificazione di tossicodipendenza affidata a strutture private.
Fortemente critico anche il senatore della Margherita Mario Cavallaro. "Questo è un provevdiemnto arretrato verso posizioni che non si basano, come noi cerdiamo si debba fare, su prevenzione e recupero, ma sulla repressione dell'uso. Mentre ciò che andrebbe colpito è il grande spaccio. L'unica novità positiva - - ha sottolienato - è che almeno hanno inserito un emendamento correttivo della Cirielli rispetto ai tossicodipendenti".
"Le audizione e le osservazioni che avevamo fatto in commissione - ha poi aggiunto Di Girolamo (Ds) e componente della commissione Sanità - avevano smontato l'impianto di quella legge. Poi il 23 dicembre è stato fatto il blitz in cui è stato annunciato lo stralcio e l'assegnazione alla sola commissione Giustizia per bypassare tutti i rilievi sanitari e farmacologici che erano arrivati da più parti. Ma neanche questo è bastato e ora si tenta quest'enensima strada infilando all'articolo 4 del dl sulle Olimpiadi una norma in ben 18 articoli in cui manca il cuore, cioè la tabella". In segno di protesta le associazioni daranno vita da martedì ad un presidio davanti al Senato ma anche a uno sciopero della fame che coinvolgerà decine di persone. http://www.fuoriluogo.it/dettagli.php?ID=4470
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