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veltroni e i palazzinari
by astra19 Saturday, Jan. 21, 2006 at 12:44 PM mail:

per una città dei diritti e non degli speculatori

SINDACO
QUALE ROMA CI VUOI FAR VIVERE ?

Associazioni, comitati, cittadini hanno chiesto, ormai da più di un mese, al Sindaco e all’Assessore Morassut di conoscere le osservazioni presentate al Piano regolatore, e le controdeduzioni della Giunta, che ora vanno al voto del Consiglio comunale, e hanno chiesto l’avvio di un processo di partecipazione.
L’Assessore Morassut non ha neppure risposto, in linea con la decisione di modificare la norma che dava la parola alla città sui processi di trasformazione urbana, cancellando il desiderio, la volontà e il diritto degli abitanti di esprimersi su scelte che peseranno sulla loro vita. Così ha confermato la scelta della Giunta che ha predisposto un Regolamento che soltanto con grande ottimismo si può definire “della partecipazione”, e che ha violato lo stesso Statuto del Comune di Roma, non facendo mettere all’ordine del giorno del Consiglio comunale le Proposte di deliberazione di iniziativa popolare.
Il Consiglio comunale deve, invece, votare subito sia il Regolamento della partecipazione (secondo le osservazioni delle associazioni ) che le Proposte di delibera dei cittadini ed iniziare la discussione sul Piano Generale del Traffico ( PTGU ).
L’Assessore tace, e con lui tace il Sindaco, soprattutto perché il Piano riscritto a seguito delle osservazioni e controdeduzioni, manda a dire alla città che si costruirà e.. costruirà. Per un numero di abitazioni che vanno ben oltre il fabbisogno stimato, per nuove strade (senza cura del ferro ), per soddisfare i proprietari immobiliari e premiare i costruttori. Per continuare un percorso che ha portato la città alla congestione, alla sporcizia e all’abbandono da parte di tanti abitanti che non possono più reggere affitti alle stelle. Che ha portato al fai da te, allentando i legami sociali. Il Piano non è un piano : in realtà non programma alcunché. E’ ridotto a un recipiente, allargabile quanto si vuole per contenere nuove cubature e favorire le rendite immobiliari e finanziarie. Con la previsione di un’ulteriore espansione delle cosiddette compensazioni, ossia con il premio in maggiori cubature per lo spostamento dei diritti edificatori in aree differenti da quelle di proprietà. Diritti edificatori immaginati come esistenti dalla Giunta, contrariamente alle pronunce del Consiglio di Stato . E con l’ulteriore premio, in termini di maggiore edificabilità, assegnato alle cosiddette centralità, alle norme di recupero e riqualificazione edilizia e agli ambiti di riserva per cui risulta impossibile formulare una previsione d’assieme e adottare strumenti adeguati di governo delle interdipendenze. Né il Piano regolatore si integra con quello della mobilità, con quello dei servizi e con quello per la localizzazione degli impianti. Inoltre non risolve, ai fini della tutela della salute, i gravi problemi dell’inquinamento dalle onde elettromagnetiche, delle polveri sottili e dell’aumento dell’anidride carbonica.
Il silenzio dell’amministrazione Veltroni è inaccettabile, poiché è inaccettabile che il Piano tuteli solo i costruttori e i grandi proprietari di immobili, e mortifichi l’amore per la propria città e il desiderio diffuso di tutelarne la bellezza e la possibilità di viverci bene. E ancor più è inaccettabile che in deroga alle prescrizioni di piano già si progetti e si dia avvio a lavori imponenti.
Una colata di cemento quale non si vedeva dagli anni di Rebecchini!
Perciò in tante e tanti apriamo una battaglia perché il Consiglio comunale riscriva gran parte del Piano a misura delle esigenze di vita e di benessere della città, dei suoi abitanti, dei cittadini. Perché, subito, vi siano spazi e si adottino modalità in cui l’esercizio democratico del confronto possa esprimersi; e perchè sia dato ai Municipi un termine vero per poter formulare pareri anche su quello che il piano non dice: lo spostamento della tangenziale, gli atterraggi degli articoli 11, il nuovo tracciato del corridoio tirrenico…Eviti l’amministrazione comunale di continuare a fuggire il confronto aperto e trasparente che noi proponiamo. Ne avrà essa stessa un gran giovamento. Soprattutto lo avrà la città, se, in essa potremo, alla fine, tutti riconoscerci.
Facciamo sentire la nostra presenza

Action, Ass.P.Pasolini, Ass.Rosso Verde, Casa Delle Culture, C.d.Q.Casilina 18, C.d.Q. Pigneto-Prenestino, C.d.Q.Torrespaccata, Comitato Colle Della Strega, Comitato Parco Del Turchino, Comitato Parco Delle Betulle, Comitato Pru Fidene Val Melaina, Ex Lavanderia, Italia Nostra, Lega Ambiente, Rete Dei Cittadini Associazioni Roma III, Rete Per Il Piano Regolatore Partecipato;


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e la stampa tace
by giampietro petroselli Friday, Oct. 13, 2006 at 7:05 PM mail:

La mia voleva essere soltanto una riflessione sulla vocazione palazzinara del sindaco Veltroni suscitata da uno spazio (indymedia) in cui certe cose si possono dire, tanto il popolino resta all'oscuro.
Prima delle ultime elezioni comunali lessi su una rivista nazionale degli agenti immobiliari alcuni dati Censis secondo cui nel periodo 2001-06 il patrimonio edilizio nel Comune di Roma è all'incirca raddoppiato. Questo ha consentito quello sviluppo economico della citta di Roma superiore alla media nazionale tanto sbandierato in campagna elettorale. Naturalmente la rivista degli immobiliaristi plaude a questa compiacienza del Veltroni verso l'industria del mattone, che trascina, per dovere di alleanze, il consenso in giunta dei Verdi, Rifondazione e Comunisti italiani, notoriamente gli unici che si battono contro lo scempio del territorio.
Il sottoscritto ha provato a scrivere al Corriere Roma, al Messaggero, a Metro, ma inutilmente: l'argomento è tabù, nessuno pubblica certe verità. Perché? Il sospetto è che il sindaco Veltroni rappresenti degli interessi forti a cui nessuno osa opporsi...
Solo una settimana fa il Corriere Roma titolava che il sindaco Veltroni aveva complessivamente emesso ordinanze per abbattere 300 fabbricati (quindi rovesciando la verità) ignorando che interi quartieri sono sorti abusivamente senza che i Vigili Urbani intervenissero in corso d'opera e che tutti gli spazi verdi rimasti inutilizzati all'interno del raccordo anulare sono stati selvaggiamente edificati con palazzi e centri commerciali.
Il problema è e resta che queste cose non passano nei canali della informazione di massa, ci sono dei filtri che lo impediscono. Cosa possiamo fare noi piccole particelle che scoprono gli inganni del grande fratello?

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