In occasione della manifestazione nazionale di Messina del 22 gennaio 2006 contro il Ponte sullo Stretto e la TAV, Attac Sicilia e Terrelibere.org lanciano un appello ai movimenti perchè la lotta contro le Grandi Opere includa una campagna per bloccare l'ampliamento della base USA di Sigonella e smilitarizzare la Sicilia.
Domenica 22 tutte/i a Messina: NoPonte, NoTav, NoSigonella
Oggi 22 gennaio siamo presenti alla manifestazione nazionale di Messina contro il Ponte sullo Stretto per denunciare gli strettissimi legami che accomunano la megaopera con la base nucleare USA in Sicilia e i lavori per la TAV.
La lotta contro la militarizzazione della Sicilia è inscindibile da quella contro il Ponte e la TAV e per un nuovo modello di società e di alternativa per il Mezzogiorno. La stessa realizzazione del Ponte comporterà un'ulteriore escalation della presenza militare in Calabria e in Sicilia: cacciabombardieri, postazioni missilistiche e unità navali avranno il compito di proteggere l'infrastruttura da eventuali attacchi militari o terroristici. Anche per scongiurare questi scenari di guerra va respinto il progetto di cementificazione dello Stretto di Messina.
La principale base aeronavale delle forze armate degli Stati Uniti nel Mediterraneo, a pochi chilometri da Catania, continua ad essere al centro di un vasto programma di potenziamento infrastrutturale. Dopo i Piani Mega I, II e III, è giunta l'ora anche del cosiddetto Mega IV, che vede la realizzazione di una scuola situata all'interno della base NAS1 e di altri sette edifici con varie destinazioni d'uso, prevalentemente uffici ed officine, nella base operativa di NAS 2. I lavori per il nuovo progetto Mega IV si concluderanno nel gennaio 2008 e prevedono una spesa complessiva di 59,5 milioni di Euro. E come ormai avviene ininterrottamente da quasi un decennio, il Dipartimento della Marina USA ha assegnato la commessa ad una delle imprese leader della Lega delle Cooperative, la CMC -Cooperativa Muratori Cementisti- di Ravenna (è il terzo appalto consecutivo); ma la CMC è anche la maggiore partner di Impregilo nel General Contractor per il Ponte sullo Stretto di Messina. La coop "rossa" partecipa poi ai lavori del megatunnel di Venaus, Val di Susa, nell'Alta Velocità ferroviaria Torino-Lione. L'ultima perla? Il chiacchierato Centro Agro Alimentare di Catania, a due passi da Sigonella. L'appalto, il cui valore è di circa 40 milioni di Euro, prevede la costruzione in un'area di 340.000 mq. di un complesso costituito da una serie di edifici per la commercializzazione e la conservazione di ortofrutta, pesce e fiori, di una piattaforma per la grande distribuzione, di edifici destinati ai servizi tecnologici e ai magazzini frigoriferi, nonché di un centro direzionale che ospiterà uffici e servizi.
Oltre al Mega IV, nella base nucleare di Sigonella, la CMC di Ravenna sta portando a termine i lavori del Piano Mega III; con il Mega III sono stati realizzati nelle due stazioni aeronavali NAS 1 e 2 strade, parcheggi, piazze, aree attrezzate a verde, sei edifici polifunzionali ,un centro commerciale ed un complesso sportivo e ricreativo per le truppe USA. Un ottantina di miliardi di vecchie lire erano invece finiti alla cooperativa ravennate nel 1996 per l'avvio del Piano Mega II (la realizzazione di alloggi per i sottufficiali americani ed altre sei palazzine adibite a uffici e centri operativi): in quell'occasione furono in molti ad interrogarsi sulla scelta delle forze armate USA di affidare i lavori all'interno della supersegreta base militare mediterranea alla cooperativa "rossa" che pure aveva offerto un miliardo in più della "concorrente" Impregilo. Qualche mese più tardi la Procura di Catania avrebbe avviato una vasta indagine sulle infiltrazioni di Cosa Nostra nella gestione di alcuni servizi all'interno della base di Sigonella.
Dopo un'attenta analisi di appalti e subappalti, gli inquirenti accertarono che un'azienda della famiglia mafiosa catanese degli Ercolano, la Sud Trasporti, si era incaricata della movimentazione per conto della CMC. Lo status monopolista della CMC in tutti gli appalti di costruzione all'interno di Sigonella nell'ultima decade, testimonia che la cooperativa è tra gli strumenti più fedeli dei piani di guerra imperialista degli Stati Uniti nell'area mediterranea e mediorientale. Con l'aggravante che accanto a Sigonella la CMC ha messo le mani sul devastante programma delle Grandi Opere in Italia, prima fra tutte il Ponte sullo Stretto di Messina, di cui la cooperativa è General Contractor per una quota del 13% accanto alla capofila Impregilo. Ancora la CMC compare nel consorzio che dovrà realizzare la galleria di circa 10 chilometri a Venaus, in Val di Susa, nell'ambito dei lavori per l'Alta Velocità ferroviaria Torino-Lione.
Facciamo pertanto appello ai movimenti oggi presenti a Messina a condividere e rilanciare la campagna per la smilitarizzazione della Sicilia e per la riconversione per uso civile di Sigonella per trasformare la nostra isola da portaerei Nato in Ponte di Solidarietà e cooperazione fra i popoli del Mediterraneo, reale alternativa al devastante progetto del ponte sullo Stretto di Messina.
Attac Sicilia e Redazione di Terrelibere.org
|