"I mezzi qualificano i fini", sulle droghe e su come fare le leggi [21/01/06]
"Se da una parte non e' sostenibile che i fini giustifichino i mezzi (soprattutto quando si tratta di legiferare in un ambito delicato come quello che riguarda le tossicodipendenze), e' anche vero che sono proprio i mezzi -o i mezzucci- a prefigurare i fini e a qualificarli", cosi' Marco Contini, segretario di Antiproibizionisti.it in merito alle modalita' per approvare le norme in tema di droga. "Proprio per questo, non e' un azzardo affermare che la manovra annunciata da Fini altro non e' che una mera trovata demagogica che, al solo scopo di ricavare un presunto profitto in termini elettoralistici, con inaudito cinismo, rischia – se se avra' successo - di provocare un danno di gran lunga maggiore rispetto a quello che dichiara di voler combattere (il tutto sulla pelle dei cittadini, tossicodipendenti e non, e a beneficio delle organizzazioni criminali). Non solo. L'aspetto piu' grave (e forse tuttora maggiormente sottovalutato) del provvedimento in questione e' proprio il modo subdolo e irrispettoso della funzione e del ruolo propri del legislatore, con cui tale provvedimento rischia di venire approvato. Insomma, la versione riveduta e corretta (o, per meglio dire, rivenduta e scorretta!) dello stralcio dell'ex-ddl Fini, cosi' tanto importante a detta di chi l'ha promossa, non ha alcuna chance di essere licenziata, se non passando attraverso un'azione di forza del Governo e, per giunta, all'interno di un decreto dai contenuti totalmente eterogenei. Come se tutto cio' non bastasse, si pretende di far votare i nostri parlamentari -con esito del tutto scontato, evidentemente, ma pur formalmente li si chiama ad esprimersi- senza preventivamene rendere noto un elemento fondante della modifica alla norma attualmente in vigore: le famigerate tabelle. Queste tabelle non costituiscono un "optional" rispetto alla legge, bensi' sono una componente senza la quale l'intera norma non puo' essere applicata. Quasi a volerci rassicurare, i ministri promotori si affannano ad annunciare che sara' un decreto ministeriale a risolvere la questione, stabilendo i parametri su cui "confezionare" la tanto sospirata tabella unica. Vale a dire: con un decreto ministeriale si decidera' quali sono i limiti oltre i quali s'incorre in un reato penale. Tutto normale? Forse si', per qualcuno. Per noi, tuttavia, un'aberrazione giuridica di tale portata continua a risultare inconcepibile. Ma si sa, gli antiproibizionisti come noi hanno la testa fra le nuvole e magari una percezione alterata della realta' che li circonda: noi siamo addirittura convinti che in questo Paese viga ancora, almeno formalmente, uno Stato di diritto".
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