Don Gallo: nuove regole contro gli attuali fallimenti
[22/01/06]
No alla demonizzazione dei tossicodipendenti e sì alla creazione di una rete di sostegno nella quale il servizio pubblico continui a esercitare un ruolo centrale. No ai "deliri di onnipotenza" e sì all'individuazione di "strumenti farmacologici e terapeutici per aiutare l'essere umano che è di fronte a noi. La sua ricetta per aiutare i giovani, vittime della droga, don Andrea Gallo, il 'sacerdote di strada' fondatore della Comunità di San Benedetto al Porto di Genova, è tornato a ripeterla stasera in un incontro organizzato al Caffé Letterario di via San Bernardino, a Bergamo, dai Verdi. Occasione del dibattito è stata la presentazione dell'ultimo libro di don Gallo, il cui titolo è direttamente tratto da una canzone di Fabrizio De André dedicata proprio ai ragazzi finiti nel tunnel della droga: 'Il Cantico dei drogati'. "Il volume - come ha ricordato il consigliere regionale Marcello Saponaro nel suo intervento introduttivo - è un'analisi delle politiche sulle droghe, la legge Fini e il sistema carcerario, basa sull'esperienza di chi, come don Gallo, opera da decenni per portare un concreto aiuto agli ultimi della società". E il sacerdote non ha deluso le attese, puntando il dito anzitutto contro la "demonizzazione delle sostanze che, come ogni demonizzazione, è un grave inganno. Chi demonizza una sostanza inevitabilmente finisce, infatti, per perseguitare chi la usa". Don Gallo ha insistito sulla necessità di riconoscere che "la lotta alla droga, così come è stata fatta finora, è fallita" e che "comunque il fenomeno non è eliminabile". Ma ha ribadito l'urgenza di "individuare strumenti nuovi, a cominciare dall'ascolto della persona. Quante volte mi sono sentito dire: 'Nessuno mi ha mai ascoltato come lei'. Ecco, il punto è questo. E la comunità non è l'unica risposta. Servono reti di solidarietà, capaci di riportare la persona al centro. La domanda di fondo è infatti: riusciremo a sradicare nelle nuove generazioni l'assenza di futuro?". Don Gallo ha infine negato di essere per la liberalizzazione: "Io - ha detto - ho sempre parlato di legalizzazione. Che vuol dire trovare regole nuove per affrontare il problema". http://www.fuoriluogo.it/dettagli.php?ID=4476
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