SABATO 28 GENNAIO 2006 [veritagiustiziagenova] Incontro con testimoni violenze G8 a Genova
SCUSATE SE INSISTIAMO
...ma, in questi giorni, sono in corso presso il Tribunale di Genova le udienze dei processi per i fatti del luglio 2001. In particolare, quelli per le violenze compiute alla scuola Diaz e per le torture alla caserma di Bolzaneto vedono, tra gli imputati, figure di spicco delle forze di polizia. Nel luglio del 2001, Genova fu teatro, secondo Amnesty International, della "più grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la fine della seconda guerra mondiale". Eppure, a parte qualche resoconto sulle cronache locali, le vicende di quasi cinque anni fa appaiono ben lontane dall'attenzione dei media ed è forte la sensazione che stia venendo meno la capacità di indignarsi di fronte a fatti di inaudita gravità e che, da più parti, si voglia "stendere un velo pietoso" su di essi. Sperando, magari, che il dibattimento si prolunghi fino alla prescrizione dei reati, con grave offesa delle vittime, in particolare quelle straniere, che, in occasione di questi processi, riportano qui a Genova le loro ossa rotte e le loro anime tuttora ferite, nella speranza di avere giustizia.
NOI NON CI STIAMO. NOI CONTINUIAMO AD ESSERE INDIGNATI. NOI NON DIMENTICHIAMO.
Per queste ragioni abbiamo deciso di organizzare un incontro con alcuni degli involontari protagonisti di quelle giornate, per ascoltare le loro storie, per vedere filmati inediti e per sapere cosa si aspettano dalle vicende processuali in corso.
Per tutti coloro che sono disponibili all'ascolto, l'appuntamento è SABATO 28 GENNAIO alle ore 15.30 nel Salone della ex Circoscrizione in via Pallavicini a Genova Pegli.
Tra i partecipanti: - MARK COVELL, giornalista free-lance inglese e una delle vittime dell'assalto alla Diaz - JASON PARKINSON, collaboratore della rete inglese Channel 4
ARCI MESSINA COMITATO VERITA' E GIUSTIZIA PER GENOVA FORUM SOCIALE DEL PONENTE GENOVESE
"Quello accaduto alla scuola Diaz e poi continuato qui a Bolzaneto è stata una sospensione dei diritti, un vuoto della Costituzione. Ho provato a parlarne con dei colleghi e loro sai che rispondono: che tanto non dobbiamo avere paura, perché siamo coperti." (un poliziotto in servizio al Reparto Mobile di Bolzaneto, da La Repubblica del 26 luglio 2001)
"È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà" (Art. 13 della Costituzione Italiana)
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