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ascesi e declino del monaco
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g. bruno Monday, Jan. 23, 2006 at 10:23 PM |
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Riflessioni su una vicenda tutta cosentina
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Meglio, molto meglio pensare e sperare che sia tutta una macchinazione, una persecuzione anti-clerical-calcistica. Perché, al di là delle belle e giuste considerazioni sul destino degli immigrati dell'Oasi, questa brutta storia di Francesco Bisceglia, presunto frate sporcaccione, laddove si rivelasse fondata, indurrebbe chiunque, nella piccola Pietroburgo che è Cosenza, a ragionare su alcune cose. Cadendo il frate, verrebbe meno uno di quei piccoli ma forti sottopoteri locali che, per molti anni, hanno contribuito a consolidare un tenace connettivo di consenso alle giunte cittadine, secondo un modello pseudo garantista inventato da Giacomo Mancini e scimmiottato da Eva Catizone. Tralasciando ogni considerazione su ciò che sono stati i due governi della città negli anni; tacendo dei complessi meccanismi clientelari che hanno gravato e gravano sul terziario e sulle cooperative sociali; soprassedendo alla costante opera di cementificazione urbana(soci e compari i grandi costruttori cosentini); omettendo dei rifiuti stoccati sotto viale Parco, bisogna alla fine ammettere che tutto il baraccone, per anni, si è tenuto e si tiene in piedi quasi senza scosse, riuscendo ad ingruppare clero e sinistra antagonista, massoneria e malavita locale, costruttori edili e sindacati, ultras ed intellettuali de sinistra. Come pesce nell'acqua, il frate ci ha sguazzato, con molta abilità e spalle coperte, tessendo rapporti e cucendo strappi, favorendo alleanze (non tutte ecumeniche) e infiammando curve e sogni di giovani proletari. Il problema è che, cadendo il frate, alcuni "compagni" che lo hanno glorificato avendone per anni buon tornaconto,dovrebbero cominciare a fare ciò che a Cosenza non è mai accaduto: PENSARSI un po' e, magari, ipotizzare un nesso fra la fine fatta dalla sinistra antagonista cosentina e le loro azioni, alleanze e connivenze con i poteri forti di questa piccola, ipocrita città. Ci si è parati il culo anche per un'altra, sopravvenuta ragione (è comprensibile, a nessuno piace la galera). Ma è lecito chiedersi: a che prezzo?
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una cosa è certa!
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g. bruno sè bevuto il cervello! Monday, Jan. 23, 2006 at 10:30 PM |
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siete così vigliacchi e vomitevoli voi.....riuscite a strumentalizzare anche questo fatto con la vostra politica e il vostro partitino da 4 soldi. pensate cn le vostre teste qualche volta..non fatevi riempire le testoline!! ah rifondaroli dei miei fondelli FATE SCHIFO!!!!VERGOGNATEVI
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caro bruno
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caro giordano Monday, Jan. 23, 2006 at 10:37 PM |
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forse hai ragione caro g. bruno.
ma in effetti tu cosa fai per contrastare tutto questo? non vedo chiese bruciare, anzi vedo ratzinger e neo-oscurantisti risalire al potere.
è molto facile azzardare riflessioni post-cartesiane, intese come auto-macchinazioni cogitanti, per di più in internet.
se sei un attimino coerente, da domani inizia a bruciare le chiese. almeno una al giorno...
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però
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capisco Monday, Jan. 23, 2006 at 11:30 PM |
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tutto chiaro, una logica da brigate rosse, che la pensavano + o - così:
più repressione c'è, tanto meglio, perchè così la gente ci seguirà nella lotta armata.
Dunque che dire: qualcuno è così anticlericale, che se un frate viene arrestato, magari per mezzo di un complotto, organizzato magari da forze oscurantiste e ancor più filo-clericali, a costoro va bene.
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per Giordano Bruno
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per Giordano Bruno Tuesday, Jan. 24, 2006 at 3:01 PM |
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ciao Giordano Bruno, bello lo stile e buona la verve retorica. Ma forse, a proposito di quella che chiami "sinistra antagonista cosentina", ti sei perso qualcosa. Non fare come la maggior parte dei cosentini, che dimenticano facilmente. Al posto tuo, cercherei di non offendere le scelte di chi ha preferito finire davanti una corte d'Assise, pur di aggrapparsi alla propria dignità. Il carcere, i tribunali, le botte, i dispetti e le persecuzioni degli sbirri sono una cosa seria. Non è materia da grafomani internautici. Se proprio non hai voglia di fare un giretto negli spazi liberati della città, per renderti conto di quanto siano sofferte certe scelte di autonomia, vai su http://www.cosenzanome.org In alternativa, leggi la gazzetta del sud. Ti e ci rifletterai. grazie e complimenti ancora per lo stile
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rrr
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rrr Tuesday, Jan. 24, 2006 at 3:28 PM |
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in uno schifo come cosenza poteva solo venire fuori un prete merdoso picchia suore e incula bambini.
che ribrezzo. troppo triste quel coglione. magari tornasse l'inquisizione per certe bestie umane come quella.
Padre Fedele ti auguro un bel cancro al cazzo cosi' la finisci di fare il mentecatto!
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sappiatelo
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C.D. Tuesday, Jan. 24, 2006 at 4:04 PM |
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i post di questo thread e di alcuni altri presenti nel nw rappresentano solo una cosa: la cesura fortissima, lo strappo forse irricucibile, fra Cosenza e il Movimento. Vi abbiamo ospitato, vi abbiamo sfamato e dissetato durante la manifestazione, abbiamo sfilato con voi e per voi, abbiamo immolato i nostri figli contro il moloch di una giustizia ingiusta e di una procura a caccia di "sovversivi". Voi ci state ricambiando con becero anticlericalismo vomitevole verso una persona che rappresenta la nostra città e che sappiamo essere innocente. Non credo che se doveste tornare a Cosenza trovereste l'accoglienza dell'altra volta. Indymedia ci sta profondamente deludendo. E non tirate fuori la scusa dell'open publishing. I post anticlericali ci sono sempre stati e sono sempre stati tollerati dagli admin. Ora si scatenano contro Padre Fedele, accusato da una manovra infame basata sulle farneticazioni di una squinternata, quindi contro Cosenza. sapremo trarne le dovute conseguenze.
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Risposta di g. bruno
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sulla sinistra antagonista Wednesday, Jan. 25, 2006 at 3:25 PM |
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caramelle.jpg, image/jpeg, 350x263
Devo ammettere che hai ragione, mio intelligente e quantomai misurato interlocutore. La sinistra antagonista cosentina non riesco proprio a vederla, impegnata com'è (e come è sempre stata, da Mancini in poi) a legittimare e intellettualizzare i poteri e sottopoteri locali in cambio di caramelle, in un rapporto di vassallaggio che, progressivamente, ha svuotato di ogni senso le pratiche di conquista sociale e territoriale. Grande rispetto per chi subisce la repressione, ma è innegabile gli spazi "liberati" siano diventati "addomesticati"; ed i numeri, in termini di partecipazione negli ultimi anni, parlano meglio di me e di te, purtroppo. L'importante è accorgersene, piuttosto che far finta di niente.
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