Tutti davanti al Senato contro la riforma Fini
"Mandiamo in fumo la legge Fini": nel giorno in cui saranno probabilmente presentate in aula, al Senato, le nuove norme sulla droga in forma di emendamento al decreto sulle Olimpiadi, operatori, movimenti, sindacati e forze politiche si sono ritrovati in piazza, di fronte a Palazzo Madama, per protestare contro un provvedimento definito "pericolosissimo" e "sbagliato nel metodo e nel merito". E' l'ultima delle numerose proteste che il mondo degli operatori, pubblici e privati, e quello degli antiproibizionisti hanno organizzato contro quello che prima era un ddl con piu' di 120 articoli, poi e' sceso a 22, e infine ha subito un ulteriore ridimensionamento, per giungere all'attuale testo di 18 articoli. Un "dimagrimento" che pero' ha lasciato intatte le critiche: se questo testo sara' approvato, hanno ribadito oggi i rappresentanti dei cartelli "Non incarcerate il nostro crescere" e "Confinizero", farebbe rinchiudere in carcere o in comunita' di tipo coercitivo decine di consumatori e di tossicodipendenti. Inoltre, la parte del provvedimento che rende possibile anche per i privati la certificazione dello stato di dipendenza prefigura, hanno sottolineato, una concorrenza selvaggia fra servizi pubblici e privati. "Questa legge non fa distinzione tra patologie e non -ha denunciato Achille Saletti, delle Comunita' Saman presenti in otto regioni con circa 400 residenti- ed e' intollerabile che una normativa che incide sulla liberta' delle persone rischi di diventare un esercizio politico basato sulla fiducia, senza discussione". E oltretutto, secondo Germana Cesarano del Gruppo Magliana 80, "non aiutera' nessuno a smettere di drogarsi". "Con questo decreto -fa eco Giuseppe Bortone della Cgil- si attenta anche alla dignita' e alla qualita' del lavoro di settemila operatori pubblici dei Sert, che operano in condizioni gia' difficili e che non dovrebbero essere messi in un'assurda competizione con i poliziotti e gli operatori carcerari". I centri sociali, "Forte Prenestino" in testa, minacciano dal canto loro nuove, massicce mobilitazioni se oggi lo stralcio del ddl Fini sara' presentato al Senato. Tra i ragazzi dei centri sociali e gli operatori si aggira Marco Pannella, il quale, sfoggiando lo stesso copricapo a forma di foglia di marijuana che indossano i ragazzi, parla di "una battaglia in difesa del diritto e dei diritti" e definisce il proibizionismo "una forma contemporanea del nazismo e del fascismo". Il responsabile tossicodipendenze del Prc, Francesco Piobbichi, parla di "legge cattiva, che affronta un problema complesso senza un approccio pragmatico" e che "apre al business del subappalto della cura coatta". Rifondazione vede la presenza piu' massiccia di parlamentari, con Giovanni Russo Spena e Francesco Martone; presente anche il senatore Leopoldo Di Girolamo dei Ds e l'ex parlamentare Luigi Manconi. http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=14377
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