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Guard-rail elettrizzante
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Ta Yung Thursday, Jan. 26, 2006 at 10:55 AM |
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In una vallata alle spalle della città di Genova, stando a quanto segnalato dai quotidiani locali, un lungo tratto del guard-rail che protegge la strada sul margine del torrente Brevenna, è stato transennato con le recinzioni di plastica arancione, dopo che un operaio aveva preso una forte scossa toccandolo. Dai rilevamenti fatti pare che questo prenda corrente per irradiazione dalla linea dell'alta tensione che percorre lungamente la valle. Detto per inciso, la linea dovrebbe essere quella che dalla centrale nucleare di Malville in Francia si congiunge alla dorsale italica, quella che era stata colpita dal famoso blackout un po' di tempo fa.
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pianopoli elettrosmog
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kabubi Thursday, Jan. 26, 2006 at 5:45 PM |
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che peccato per la piana lametina... la "zona industriale" di Feroleto Antico, per intenderci il rettifilio di Dipodi, sta diventando col tempo un groviglio di cavi elettrici e telefonici. questo con il consenso delle amministrazioni comunali! grazie mille.
(che schifo. vi mando delle foto appena possibile.)
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Il vulnus originale
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Micuzzu Friday, Feb. 10, 2006 at 1:13 PM |
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Ricordiamo a chi non lo sapesse che il 'vulnus' originale, quello che ha causato il passaggio libero dell'elettrodotto nel Parco del Pollino, e' dell'allora presidente 'verde' (sic!) Tripepi, che, in cambio non si sa di che cosa, fece approvare il passaggio in un consiglio semi-deserto (o semi-legale?)
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il "verde" Tommasi vuole chiarire....
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agenzia Sunday, Mar. 05, 2006 at 7:46 PM |
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CALABRIA/REGIONE: TOMMASI SU ELETTRODOTTO DI LAINO
(ASCA) - Catanzaro, 28 feb - ''Mentre la protesta delle popolazioni di Montalto Uffugo (Cs), in ordine alla costruzione dell'elettrodotto Laino-Feroleto-Rizziconi incalza, corre l'obbligo di fare chiarezza, in maniera definitiva, su un procedimento che solo in fase finale, quando cioe' l'iter autorizzativo aveva abbondantemente compiuto il suo corso, ha visto la partecipazione della Regione che ha ritenuto, pur in presenza di un intervento regolarmente autorizzato, anche con la partecipazione del sistema degli Enti locali, di dover riaprire il confronto con Terna, sulle criticita' territoriali''. Lo ha dichiarato l'Assessore all'Ambiente della Regione Calabria, Diego Tommasi. ''Tutto questo ben sapendo che l'iniziativa intrapresa dall'Assessorato regionale, si sarebbe tradotta, come poi e' avvenuto - continua Tommasi - in uno spostamento dell'obiettivo della protesta dei Comitati di cittadini che attribuiscono alla Regione responsabilita' esclusive, quasi fosse l'unico Ente intervenuto, a vario titolo in questa vicenda, dimenticando, invece, che si deve proprio all'iniziativa dell'Assessorato la riapertura del confronto con la societa' Terna, in ordine ad una nuova valutazione delle criticita' territoriali, alla opportunita' di razionalizzare ulteriormente la rete esistente e di aprire una ulteriore fase concertativi per lo sviluppo della rete elettrica ispirata alla Valutazione ambientale Strategica''. ''Preme ricordare ai cittadini - continua Tommasi - che proprio l'iter autorizzativo della costruzione dell'elettrodotto e' passato al vaglio della Conferenza dei Servizi, organo di partecipazione alle scelte di governo territoriali, alla quale hanno preso parte tutti gli Enti interessati. In quella sede i rappresentanti dei Comuni hanno espresso parere favorevole alla realizzazione dell'opera: uniche eccezioni il comune di S. Vincenzo La Costa e il Comune di Montalto, che ha espresso parere negativo tramite un soggetto sprovvisto di valido potere rappresentativo. Anche la successiva delibera di Consiglio comunale e' stata dichiarata inammissibile poiche' intervenuta oltre tempo massimo cioe' dopo i 30 giorni successivi alla chiusura della Conferenza dei Servizi''. Tommasi prosegue facendo la storia della vicenda e aggiunge che ''in tutta questa vicenda e' sconcertante vedere come le battaglie dei Comitati civici si prestino all'uso strumentale e volgare di alcune forze politiche che dimenticano all'occorrenza, che sono responsabili piu' di altri, del degrado ambientale del territorio''. ''Continueremo nel nostro impegno che non parte e non si ferma all'elettrodotto, convinti come siamo - conclude Tommasi - che una nuova gestione del territorio, dell'ambiente e delle risorse derivi dalla lungimiranza e dall'acume politico degli amministratori, ma abbia anche bisogno della consapevolezza dei cittadini nel determinare le scelte e i cambiamenti''. Red/mcc/rs
(Asca)
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il PRC gli risponde...
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agenzia Sunday, Mar. 05, 2006 at 7:49 PM |
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Partito della Rifondazione Comunista Federazione Provinciale di Cosenza Via Pasquale Rossi, 15 - 87100 Cosenza - tel. e fax 0984.29921 e-mail rifondazionecs@libero.it
Cosenza, 03/03/2006 All’assessore regionale all'Ambiente Diego Tommasi.
In un punta di piedi e, soprattutto, senza nessuna pretesa di rappresentare i tanti comitati ed associazioni attivi nella nostra provincia ed in lotta per il sacrosanto diritto di difesa dell’ambiente, del territorio, della salute e, più complessivamente, di reali forme di partecipazione democratica dal basso, dalla cui azione “noi” politici abbiamo molto da apprendere ed imparare, vorrei dire qualcosa in merito alle posizioni sull’elettrodotto che lei ha esposto sui giornali nei giorni scorsi. Se iniziassimo a pensare che la partecipazione reale è linfa vitale per la trasformazione democratica delle nostre comunità, e ad attuarla concretamente, impareremmo a conoscere tante persone, come Aldo, Giampiero, Franco, Mario, Lena, Paola che, ne sono più che certo, hanno tanto da insegnare e da trasmettere, molto, ma molto di più di alcuni grigi e prezzolati tecnici al servizio delle multinazionali di casa nostra. Con il precedente governo Chiaravalloti, i comitati e le associazioni che si battevano contro il piano dei rifiuti venivano definiti da eminenti esponenti dell’Ufficio commissariale dei guastatori, dei perditempo alleati della ‘ndrangheta; abbiamo scoperto poi, grazie alle indagini della DDA (direzione distrettuale antimafia) di Catanzaro, che quell’ufficio per l’emergenza lavorava solo per giustificare l’emergenza e che, nel frattempo, si spendevano senza giustificazione alcuna centinaia di milioni di euro provocando gravi danni alla società calabrese. Non è possibile né mai lo sarà che chicchessia strumentalizzi le battaglie dei tanti comitati di cittadini che lottano con consapevolezza e cognizione. Né, tanto più, può strumentalizzare chi è rappresentante di quelle forze politiche che hanno approvato la legge obiettivo, cancellando così tutte quelle forme di valutazioni necessarie per capire gli impatti di determinate grandi opere sul territorio, hanno modificato ed innalzato i limiti di esposizioni alle fonti di inquinamento elettromagnetico previsti nella bozza del precedente governo, favorendo così le grandi aziende in spregio alla salute dei cittadini, ed hanno approvato, nello specifico della nostra regione, un piano energetico ed uno per i rifiuti che erano e sono di fatto la programmazione sistematica della devastazione del nostro territorio. Come molte volte abbiamo ribadito, anche questa mobilitazione di Montalto lungi dall’essere un discorso localistico è, nello stesso tempo, la continuazione della mobilitazione del movimento di questi anni e la possibilità concreta dell'unificazione delle lotte contro le grandi opere. E’ significativo, a tal proposito, la riunione che nei giorni scorsi hanno tenuto i tanti comitati con esponenti della Camera del Lavoro di Cosenza. NO-PONTE e NO-TAV - e diciamo noi NO-CDR dai rifiuti e NO-TERMOVALORIZZATORE, NO-FINTI IMPIANTI A BIOMASSE, NO-CENTRALI e NO-ELETTRODOTTO, cioè NO a tutto quello che devasta la nostra terra e non è deciso dai/per e con i Calabresi, possono e stanno trovando un momento vero di unità nella lotta in concreta sinergia con le forze più sensibili del mondo del lavoro. La lotta contro il Ponte, e contro tutte queste inutili grandi opere nel meridione come l’elettrodotto Laino-Feroleto-Rizziconi, continua a rappresentare la capacità del mezzogiorno di proporre all'intero paese un modello sociale e produttivo diverso. Che garantisca lavoro sicuro, onesto e di qualità, servizi pubblici di qualità, che rendano certi ed esigibili il diritto all'acqua, alla salute, alla scuola. Un modello economico e produttivo autecentrato ed autopropulsivo, che tenga solamente conto delle risorse, ambientali, paesaggistiche, architettoniche e storiche, di quelle umane e dei saperi che il Sud possiede. Un Sud che non accetta più che altri decidano quale deve essere il suo ruolo. E che, come abbiamo dimostrato con Scanzano, con Melfi e con Acerra, vuole riappropriarsi della gestione e del controllo democratico del territorio. Anche a Montalto Uffugo!
Francesco Saccomanno - Dipartimento Ambiente, territorio e Beni Comuni - Prc Federazione Cosenza
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