oltre alle leggi nazionali ed europee anche le regioni emanano decreti che contribuiscono a precarizzare i rapporti lavorativi e a sfruttare il lavoro.
NO alle delibere regionali 583 e 1071
Le due delibere regionali n. 583 e 1071, presentate dall’assessore al lavoro Fabbiani (data), e approvate all’unanimità dalla giunta di centrosinistra con parere positivo di CGIL, CISL, UIL e UGL e collegate direttamente alla legge finanziaria 6/05, sono legate alla volontà di attuare sul territorio abruzzese i seguenti progetti: apprendistato professionalizzante; trasformazione di società pubbliche in società a prevalente capitale pubblico e progetto PARI.
• L’apprendistato professionalizzante, Berlinguer/Moratti, sancisce un periodo (che può andare dai due ai sei anni) di lavoro gratuito e obbligatorio all’interno delle aziende per poter ottenere la qualifica formativa;
• Le società di gestione servizi pubblici, da pubbliche vengono trasformate in società a prevalente capitale pubblico come la Teramo Innovazione Spa, la Collabora e la Collabora Engeenering. Questa modifica, grazie al progetto PARI, permette di estendere formule contrattuali di lavoro precario anche all’interno di questi settori.
• Il progetto PARI sancisce l’introduzione nel territorio abruzzese di quelle formule contrattuali precarie, previste a livello nazionale dal pacchetto Treu e dalla legge 30, proprio all’interno delle nuove società “a prevalente capitale pubblico”.
L’apprendistato professionalizzante, così come la privatizzazione delle società regionali di gestione dei servizi pubblici cui si ricollega il progetto PARI, sono ingranaggi di un unico meccanismo proteso alla precarizzazione dei rapporti lavorativi e allo sfruttamento del lavoro al servizio dei padroni. In questo meccanismo anche i sindacati CGIL, CISL, UIL, UGL gestiscono corsi privati di formazione professionale attraverso la Consoform, l’Enfap e la Ial, per il rilascio di qualifiche per il collocamento entro tali società “a prevalente capitale pubblico”.
NO alla direttiva Bolkestein
Direttiva europea che privatizza tutti i servizi e i beni pubblici, deregolamenta le attività imprenditoriali permettendo a qualsiasi azienda di sottrarsi alle normative nazionali, di aggirare gli accordi collettivi salariali e gli standard di tutela dell’ambiente.
NO alla precarietà del lavoro e della vita
Per l’abolizione di ogni forma contrattuale a tempo determinato, per la cancellazione dei contratti che creano discriminazioni d’età e di sesso, per l’abolizione della riforma Berlinguer/Moratti e la sottrazione progressiva dei saperi, l’eliminazione completa dei tirocini, degli stage e delle prestazioni gratuite di lavoro, per l’eliminazione dell’intermediazione privata (interinali e simili), per il livellamento verso l’alto dei salari diretti ed indiretti, l’annullamento della differenze salariali costruite sulla base dello svolgimento di lavori manuali o intellettuali, il diritto alla casa per tutte/i, la riduzione dell’orario di lavoro a parità di condizioni salariali, per la gratuità per tutte/i dei servizi pubblici: trasporti locali e nazionali, scuole di ogni ordine e grado, sanità, servizi comunali, ecc…
Per l’autogestione antiautoritaria della vita sociale
Rete regionale Comitati di Base Autorganizzati
Comitati di Base studenti Libertari Collettivo Studentesco Indipendente Laboratorio Politico Cobas Scuola Pescara Cobas Scuola L'Aquila Camera del Lavoro precario Pescara Unicobas Scuola L'Aquila Comitato No-WTO
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