Italia. Al Senato si legifera sulle droghe
E' in corso il dibattito sul maxi emendamento antidroga presentato sul decreto legge sulle olimpiadi di Torino, l'ultima possibilita' per il Governo di far approvare con un voto di fiducia l'iniziale proposta del vicepremier Fini, ridottasi da riforma delle legge sugli stupefacenti ad emendamento sul doping.
"Esprimo il mio rammarico perché il governo non ha posto il Senato in condizioni di conoscere compiutamente i contenuti della relazione all'emendamento sulla droga". Con queste parole il presidente del Senato, Marcello Pera, ha preso atto stamane, in apertura della seduta dell'aula, della protesta del centrosinistra che ha constatato l'assenza di una tabella che doveva essere allegata alla relazione tecnica che accompagna il nuovo testo contro gli stupefacenti. E' stato il diessino Enrico Morando a sollevare la questione facendo notare che a un certo punto della relazione tecnica si invitavano i lettori a leggere una tabella che in realtà non esisteva. Il presidente della commissione Bilancio, Antonio Azzollini (Fi), ha minimizzato l'episodio sottolineando che la tabella riguardava un importo di poco più di un milione di euro. In ogni caso Azzollini ha assicurato che il ministero degli Interni sta provvedendo a rimediare alla carenza consegnando subito i dati mancanti nella relazione. Come è noto il governo ha posto la fiducia sul maxi emendamento antidroga presentato ad un decreto legge sulle olimpiadi di Torino. Il voto di fiducia è previsto per l'ora di pranzo. "L'approvazione della nuova legge sulla droga rappresenta una svolta storica per l'Italia". E' l'opinione di Maurizio Gasparri, dell'esecutivo di AN. "Dall'aula del Senato e poi nei prossimi giorni dalla Camera viene un'indicazione chiara per tutelare di più chi cade nel vortice della droga ma per punire con severità chi spaccia la morte agli angoli delle strade. E' una scelta qualificante voluta da tutto il centrodestra ma in particolare da Alleanza Nazionale. La discussione e la decisione del Senato sono uno dei momenti più importanti della legislatura e per An rappresentano uno dei momenti qualificanti del suo impegno nella Casa delle Libertà e al governo della Nazione". "Come volevasi dimostrare. Lo denunciavamo da mesi, lasciati praticamente in solitudine, anche nel centrosinistra: ora, con la sciagurata accelerazione del governo sulle droghe, si fa concreto, effettivo il rischio di carcere per centinaia di migliaia di ragazzi". Lo afferma Daniele Capezzone, segretario di Radicali Italiani, della segreteria della Rosa nel pugno. "Lancio un appello ai genitori può dispiacere, magari, che proprio figlio 'si faccia una canna', ma è allucinante che per una sciocchezza come 5-6 spinelli si rischi la perquisizione all'alba, l'arresto, il processo e poi la condanna da 1 a 6 anni di carcere". "Mi domando se, a questo punto, l'unica grande opera del governo sarà la costruzione di nuove galere. La competenza passerà al ministro Lunardi?". "Quando le norme sottoposte oggi al voto del Senato saranno legge verrà finalmente vinta l'ipocrisia di distinguere fra drog he cosiddette pesanti e droghe cosiddette leggere, che in realtà fanno male come le altre (nonostante i sinistri libertari le presentino come innocue e ludiche)". A dichiararlo è il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, da questa mattina in aula al Senato per seguire per conto del Governo il provvedimento in discussione. Nelle nuove norme, "ci sarà il richiamo alla responsabilità di chi detiene droga oltre certi limiti, contro l'incosciente diffusione di stupefacenti che la detenzione sempre lecita finora ha agevolato. Il recupero sarà reso più facile, equiparando le comunità alle strutture pubbliche". "Se questa legge sarà pienamente operativa ci saranno meno tossicodipendenti in carcere, con una prospettiva di vita meno angosciante. Il resto è chiacchiera ideologica". "Non si tratta di un intervento repressivo se non per quello che riguarda lo spaccio". Gianfranco Fini spiega così l'obiettivo del ddl sulla droga, inserito come emendamento nel decreto sulle Olimpiadi di Torino, sul quale il governo ha posto la fiducia che il Senato voterà nel pomeriggio. "L'emendamento è semplice non esiste il divieto di drogarsi. Ma è innegabile che chi assume delle sostanze stupefacenti crea dei danni ed è giusto che lo Stato sanzioni amministrativamente il consumo personale". "E' ovvio che non finirà in galera nessuno per uno spinello. Ma proprio perché vogliamo distinguere l' uso personale dallo spaccio, è arrivato il momento di fare un' inversione di tendenza rispetto alla filosofia che dopo quello sciagurato referendum aveva ispirato alcuni". Il governo ha predisposto una nuova legge contro la droga con l'obiettivo di salvare i tossicodipendenti e sgominare le bande di spacciatori. Nella nuova norma non c'é nessun atto di "macelleria". Lo ha detto, in sintesi, Carlo Giovanardi intervenendo nell'aula del Senato sul maxi emendamento contro la tossicodipendenza presentato al decreto sulle Olimpiadi di Torino. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento ha difeso con forza le misure adottate dal governo e ha sottolineato che queste sono il frutto di un approfondito confronto con gli operatori laici e cattolici. Il governo ha deciso di attendere per ben tre anni proprio allo scopo di avere un quadro chiaro e compiuto delle misure da adottare. "Siamo partiti dal principio che un giovane tossicodipendente non può essere ammazzato dandogli l'eroina fino a quando non muore". Giovanardi ha comunque sottolineato come la nuova norma sia ispirata alla gradualità delle misure da adottare che sono ben diversificate se si tratta di uso personale oppure di spaccio. "Sia ben chiaro che chi compra eroina sostenendo che sta rifornendo tutti gli amici della festa, difficilmente potrà farla franca. Questo è spaccio". Secondo l'esponente dell'Udc, "la nuova legge pone fine ad una situazione di grande incertezza perché a tutt'oggi i tribunali hanno troppa discrezionalità nello stabilire se si tratta di spaccio oppure di consumo personale. Una tabella che tiene conto del diverso grado di nocività delle sostanze stupefacenti sarà d'ora innanzi il parametro di riferimento per i magistrati che avranno comunque tutti gli strumenti per adattare la sentenza alla gravità e alla scarsa rilevanza del caso". Il ministro ha fatto notare che molti degli articoli che oggi verranno approvati dal Senato puntano alla prevenzione. Il principio generale è che anche gli spinelli sono una droga. Per i consumatori sono previste misure amministrative che diventano più "stringenti" per i recidivi. Per gli spacciatori sono previste sanzioni penali che possono arrivare anche a dieci anni per i cosiddetti "trafficanti di morte". Il rappresentante del governo ha invitato le opposizioni a giudicare le nuove norme con serenità e senza pregiudizi ideologici e ansia. "Posto che non sussistono le condizioni materiali per opporsi alla prepotenza di questo Governo e che il Presidente del Senato ha evidentemente abdicato alla sua funzione di garante istituzionale, appare del tutto inutile (anzi, addirittura controproducente!) restare in aula per esprimere un voto contrario che non può avere altro valore che quello di una mera, sterile, testimonianza (prestandosi così a un tragico e patetico gioco delle parti)", questo l'appello rivolto da Marco Contini, segretario di Antiproibizionisti.it. "Per questa ragione chiediamo a tutti i senatori -a quelli dell'opposizione, ma anche a tutti coloro che, pur facendo parte della maggioranza, si proclamano liberali- di abbandonare i lavori al momento del voto, affinché chi resta in aula si assuma totalmente, in maniera esclusiva ed esplicita, la responsabilità di un gesto così grave e irrispettoso del ruolo e della dignità propri del Parlamento". "Quello che sta accadendo in queste ore al Senato è di una gravità assoluta", denuncia l'onorevole del Prc Giovanni Russospena. "Il nostro governo con il benestare del presidente Pera sta facendo carta straccia della nostra costituzione approvando un maxi emendamento sulle droghe nella conversione di un decreto legge sulle olimpiadi. Una legge assurda, che invece di arrestare i mafiosi metterà ancora più poveri nelle galera o ai lavori forzati nella comunità coatte. Ancora una volta questa maggioranza è forte con i deboli e debole con i poteri forti. Per quanto ci riguarda alla camera annunciamo battaglia durissima".
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