Caso Aldrovandi - «Atteggiamento violento? Difficile»
Militaria & C.
Il tossicologo: «Con quelle dosi comportamento euforico o di sonnolenza» Nunzio Santalucia rileva una contraddizione nella perizia: «La morfina ha un effetto depressorio sia sul sistema respiratorio che su quello cardiovascolare. Perché ha inibito solo il respiro?»
Nunzio Santalucia è un medico tossicologo che opera in Toscana e da anni si occupa di tossicodipendenze.
Dottore, considerati i livelli di sostanze stupefacenti riscontrati nel sangue, che tipo di comportamento avrebbe dovuto tenere Federico quella notte?
Premetto che è difficile rispondere a questa domanda, perché bisognerebbe considerare una serie di fattori, come lo stato d'animo di base e eventuali fattori esterni che potrebbero averlo alterato. Possiamo supporre che la chetamina associata all'alcol dia effetti lievemente euforici, anche se mi sembra strano che con questi livelli una persona possa arrivare a provocarsi quel tipo di escoriazioni rilevati dalla perizia. Perché, appunto, l'atteggiamento potrebbe essere euforico e non aggressivo o violento. C'è poi da considerare l'effetto della morfina, che andrebbe valutato anche in base al tipo di assuefazione del soggetto. Questo, ovviamente, non posso saperlo
La perizia sostiene che il livello di morfina, soprattutto quello riscontrato nella bile, è abbastanza alto, tanto che in letteratura si riscontrano casi di persone morte per overdose con dosi molto più basse
Questo è possibile, ma allora l'atteggiamento avrebbe dovuto essere molto diverso: se ci trovassimo di fronte a un caso di overdose, o vicino a quello stato, il soggetto si sarebbe presentato quasi addormentato, con respiro e battiti del cuore rallentati
I periti della Procura sostengono che questo livello di dosaggi provoca una condizione di «stress» nella quale si attivano meccanismi complessi a carico del sistema cardiovascolare e respiratorio. E' possibile?
Sappiamo che la morfina diminuisce il battito cardiaco e la frequenza respiratoria. Questa è la famosa overdose della morfina. Poi c'è l'alcol che è un vaso dilatatore e depressore del sistema nervoso centrale. La chetamina invece ha l'effetto inverso, più di segno attivante. Dai valori che leggo non possiamo capire come si siano controbilanciati i due effetti. Tuttavia, a mio avviso, emerge una contraddizione nella perizia: da un lato, infatti, si riconosce l'effetto depressorio della morfina sul sistema respiratorio. Dall'altro, però, non si riconosce che la morfina ha lo stesso effetto anche sul sistema cardiocircolatorio. Quindi, la morfina avrebbe rallentato il respiro, ma non avrebbe avuto lo stesso effetto sul cuore, che nel frattempo era accelerato dalla funzione della chetamina. Questo è molto strano: perché o la morfina è abbastanza forte da rallentare tanto il respiro che il battito del cuore, oppure il livello è talmente basso da non avere alcun effetto
Per restare alla morfina, le perizie legano la presenza di questa sostanza all'assunzione di eroina. E' corretto?
Il valore di morfina ematica totale non significa sicura assunzione di eroina, anche perché risulta assente la Monacetilmorfina, che è un derivato metabolico dell'eroina, a sua volta un derivato semisentitico della morfina, si chiama Nacetilmorfina.
CINZIA GUBBINI
Il Manifesto 23/2/2006 http://www1.autistici.org/anarcotico/index.php?name=News&file=article&sid=6528
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