«Ma il centrosinistra non ha un vero modello alternativo»
Droghe, carcere e cpt Le associazioni incalzano l'Unione: nei primi 100 giorni del nuovo governo abolire tutte le leggi repressive
LAURA GENGA
ROMA
E' vero che cinque anni di governo Berlusconi hanno creato un paese a doppia cittadinanza, in cui diritti e libertà hanno significati diversi a seconda delle categorie di cittadini cui si riferiscono. Da una parte potenti e benestanti, dall'altra tossicodipendenti, immigrati e carcerati. Ma le associazioni più vicine al centrosinistra non hanno fatto sconti - in un dibattito su «Libertà e diritti» con parlamentari del centrosinistra organizzato ieri dall'Arci - nemmeno a un'opposizione che in tutto questo tempo non ha saputo fare il suo lavoro né offrire modelli culturali alternativi al proibizionismo del centrodestra. Dunque poche illusioni, sarà pure vero che una volta al governo l'Unione, come ha promesso, cambierà la legge Fini, ma sul come ci sarà abbondantemente da discutere. «Oggi - denuncia Filippo Miraglia dell'Arci - è socialmente accettato che ci siano categorie di persone per le quali valgono meno diritti e l'Unione, pur avendo avviato un importante dibattito sul programma, fino ad oggi ha dato risposte ambigue». I politici presenti «condividono» le accuse, e alla fine trovano un punto di accordo nella necessità di cambiare le leggi repressive del centrodestra. Ma la prudenza è d'obbligo e la società civile rimane alla finestra: «Bisognerà vedere cosa farà il centrosinistra nei primi 100 giorni di governo».
Sul tavolo ci sono innanzitutto i temi dell'uso e abuso di stupefacenti, dell'immigrazione e del carcere, fenomeni sociali criminalizzati dall'attuale maggioranza. Un ossimoro politico che ha visto la Casa delle libertà fare del proibizionismo la propria bandiera. Una tolleranza zero per deboli ed emarginati, fatta di legge Bossi-Fini sull'immigrazione, cpt, ex Cirielli e stralcio Giovanardi sulle droghe.
Ultimo dei mostri legislativi di questo governo, arrivato in Senato camuffato nel decreto sulle olimpiadi di Torino e imposto con la fiducia a palazzo Madama, il testo che ripropone i punti peggiori del disegno di legge Fini sarà in discussione alla Camera da venerdì, e non è escluso che il governo imponga nuovamente la fiducia. «Oltre all'uso distorto delle regole parlamentari - denuncia Grazia Zuffa, di Fuori Binario - lo stralcio rappresenta una svolta punitiva nelle droghe e una grave forzatura contro il referendum del `93, che aveva abolito modica quantità e punibilità dell'uso». La normativa, infatti, mette in un'unica tabella sostanze pesanti e leggere, parificando anche le pene, vìola l'autonomia delle regioni in ambito sanitario e stravolge le regole costituzionali, demandando al ministero della salute la facoltà di definire cosa è uso personale e cosa è spaccio, ossia dove si incorre nel reato penale. Una riforma giudicata «inaccettabile» anche dall'Unione delle Camere penali. Se lo stralcio passasse, come sembra probabile, associazioni e operatori del settore chiedono all'Unione di abrogarlo subito, in caso di vittoria, e di procedere alla depenalizzazione del consumo, alla riduzione delle pene e a nuove sperimentazioni nella riduzione del danno.
Sul fronte dell'immigrazione e dell'emergenza carceraria (a fine 2006 si prevede che i detenuti saranno oltre 70 mila), invece, la società civile pretende dal centrosinistra politiche che vadano nella direzione dell'inclusione sociale. Quindi quote di ingresso realistiche, duttilità su concessione e cambiamento del tipo di permesso di soggiorno, diritto di asilo, abolizione dei cpt, cancellazione della ex Cirielli, della nuova legittima difesa e un provvedimento di amnistia e indulto. L'Unione ufficialmente dà loro ragione. «Il centrosinistra - dice il diessino Massimo Brutti - deve proporre un disegno alternativo, i cui punti qualificanti siano: diritto d'asilo, superamento dei cpt, abolizione della ex Cirielli e interventi in materia di droga». Se l'Unione concorda sul superamento dei cpt, Giovanni Russo Spena (Prc) va oltre: «Serve una discontinuità radicale dal centrodestra». Ovvero abolizione dei cpt e delle comunità carcere. http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/01-Febbraio-2006/art47.html
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