L’ingresso di Israele nella Nato. Ne potrebbero parlare i ministri della Difesa dell’Alleanza nel vertice informale che si terra’ in Italia, a Taormina, il 9 e il 10 febbraio. L’idea, per ora solo l’idea “di un privato cittadino”, e’ del ministro Antonio Martino.
A Radio 24 (l’emittente del Sole 24 Ore) il ministro della Difesa ha parlato a lungo della situazione in Medio Oriente, dopo la vittoria di Hamas. “Una organizzazione - ha detto Martino - violentemente antisemita e che predica il terrorismo, ma che lo era anche prima delle elezioni: io non credo che la vittoria elettorale la renda più pericolosa; al contrario è possibile, visto che la comunità internazionale non avrà alcuna indulgenza nei confronti dell’antisemitismo e del terrorismo, che i dirigenti di Hamas possano avere un atteggiamento più responsabile. Questo, almeno, è il mio auspicio”.
Il ministro della Difesa ha poi aggiunto di essere d’accordo con chi sostiene che il voto palestinese “più che un premio ad Hamas è stato, in realtà, una punizione per Fatah: coloro che hanno votato Hamas - ha detto Martino - denunciavano soprattutto la corruzione di Fatah e la sua incapacità di gestire efficacemente la situazione. Hamas - ha proseguito - il suo ruolo politico lo ha conquistato vincendo le elezioni: ora deve conquistare un ruolo nella comunità internazionale, ma per essere rispettata deve essere rispettabile e sarà il suo comportamento concreto a consentire di giudicarla”.
Lo scenario mediorientale resta comunque “estremamente complesso” e l’Europa, ha affermato Martino, “dovrebbe battere un colpo”. Secondo il ministro, una delle prime cose da fare in questo momento dovrebbe essere quella di “garantire la sicurezza dello Stato di Israele”, perché la situazione è “grave e preoccupante”, considerata anche la posizione dell’Iran, il cui presidente “ha detto che il suo obiettivo è quello di cancellare lo Stato di Israele”. Difenderlo in che modo? Martino, precisando di parlare “a titolo personale, senza voler invadere la competenza di un altro ministro” ha risposto: “Credo sia venuto il momento di pensare di ammettere Israele nella Nato. In questo modo, una eventuale aggressione a Israele, sarebbe un attacco contro tutta la Nato”.
L’ingresso di Israele nell’Alleanza Atlantica “è solo una mia idea di privato cittadino” ha ribadito Martino, che però ha aggiunto: “Ne avrò occasione di parlare con il ministro degli Esteri Fini e poi, se lui sarà d’accordo, potrei avanzare l’idea nella riunione dei ministri della Difesa della Nato che si svolgerà in Italia i primi di febbraio”. Riflettori puntati su Taormina, dunque, il 9 e 10 febbraio. Al vertice, che sarà presieduto dal segretario generale dell’Alleanza Atlantica Jaap de Hoop Scheffer, parteciperanno non solo le delegazioni dei 26 Paesi alleati, ma anche quella della Russia e dei sette Paesi del cosiddetto Dialogo Mediterraneo (Algeria, Egitto, Giordania, Israele, Mauritania, Marocco e Tunisia).
Fonte: Ansa
www.paginedidifesa.it/2006/pdd_060201.html
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