Arabia Saudita contro tutti, la Guerra Infinita
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Su richiesta di Sua Maestà Re Fahd Bin Abdul Aziz, attuale Sovrano dell'Arabia Saudita - nell’intento di distogliere l’attenzione pubblica dallo spiacevole decesso di alcuni pellegrini alla Mecca durante l’ultima Hajj - la stampa saudita ha ricevuto istruzioni di rispolverare una storia vecchia di quattro mesi relativa ad alcune vignette sul Profeta (PBUH) apparsi su un giornale danese, e di trasformarla in un attacco alla Danimarca, unitamente ad una “spontanea richiesta popolare” di boicottaggio delle merci danesi.
Quest’ultima è andata abbastanza bene, nonostante le merci danesi maggiormente importate siano prosciutto e birra, che il regno saudita ufficialmente non importa, fatta eccezione per alcune “consegne speciali” destinate ad alcuni membri della famiglia reale. C’è stato anche qualche sfortunato “danno collaterale”, ad esempio sui prodotti “Nido”, identificati erroneamente come danesi mentre sono in effetti svizzeri. Il boicottaggio ha inoltre coinvolto parecchie centinaia di emigrati del terzo mondo che lavorano nelle piantagioni saudite della industria casearia danese Arla.
Più interessante è lo “sforzo danese” che sta emergendo nei giornali sauditi. È stata un’enorme fatica per loro produrre più di quattro articoli al giorno per una storia dove sostanzialmente nulla è accaduto. Ed è anche evidente lo sforzo del lettore medio che, piuttosto che leggere l’ennesimo articolo sulla Danimarca, preferisce di gran lunga appassionarsi, con abbondanza di dettagli, alle avventure quotidiane dei viaggi di Sua Maestà A. in giro per il mondo, la completa trascrizione dei suoi colloqui del dopo pranzo e altri argomenti di grande interesse e importanza.
Si potrebbe anche pensare a come rendere più “pepata” la storia, e arrivare alla conclusione che si dovrebbe trovare qualche altro piccolo paese, disarmato e inoffensivo, le cui esportazioni non siano interessanti per la famiglia reale saudita, da demonizzare in aggiunta alla Danimarca.
Si può quindi passare in rassegna tutte le rappresentazioni del Profeta che sono state oggetto di pubblicazione per stabilire quali paesi possono essere biasimati per questo. Purtroppo ci sono molte altre rappresentazioni, forse più di quanto si immagini.
Nella chiesa di San Petronio a Bologna troviamo un affresco, realizzato da Giovanni da Modena, che mostra Maometto torturato nell’Inferno. Cosa oltretutto teologicamente scorretta (in realtà è il Papa che dovrebbe essere torturato nell’Inferno). Al momento non è però conveniente boicottare gli italiani, non fosse altro per la quantità di marmo italiano che viene importato in Arabia per abbellire i palazzi reali e altri uffici pubblici.
Le immaginette raffiguranti Maometto che si possono facilmente acquistare nei souks iraniani confermano quanto siano dottrinalmente scorretti questi mussulmani sciiti. Ciò nondimeno non è raccomandabile individuare l’Iran come bersaglio per lo stesso motivo per cui Sua Altezza Reale Fahd Bin Abdul Aziz, nella sua saggezza, ha scelto di non criticare la corsa iraniana agli armamenti nucleari: non si deve passare per amici di Israele.
Troviamo poi la rappresentazione, data da Gustave Dorè, dello sventramento del Profeta nell’Ottavo Girone dell’Inferno descritto dal sommo poeta italiano, Dante Alighieri.
“ Tra le gambe pendevan le minugia; la corata pareva e 'l tristo sacco che merda fa di quel che si trangugia.” - Le budella di costui pendevano tra le gambe ed era visibile la "corata", cuore, fegato, milza, polmoni e il "tristo sacco", lo stomaco, che trasforma il cibo in escrementi.-
“ vedi come storpiato è Maometto! Dinanzi a me sen va piangendo Alì, fesso nel volto dal mento al ciuffetto.” - vedi come è storpiato Maometto! Dinanzi a me sen va piangendo Alì, scisso nel volto dal mento all'attaccatura dei capelli (dalla bocca, nella parola errata, alla fronte, nell'errato pensiero). –
dal libero commento di Giovanna Viva Cerchio ottavo: fraudolenti Bolgia nona: seminatori di discordie - Maometto e Alì - Pier da Medicina - il tribuno Curione - Mosca de' Lamberti - Bertran dal Bornio
Il Sommo Poeta viveva in quel che oggi è l’Italia, l’illustratore era francese. Sua Maestà Abdul Aziz ben comprende la difficoltà di boicottare un paese dove lui e molti membri delle sua famiglia hanno posto le loro residenze estive.
Troviamo inoltre numerose raffigurazioni di Maometto nell’Asia Centrale, ma nessuno può avere interesse ad un posto chiamato Uzz-Wuzzistan, o darsi la pena di fermare le importazioni di latte di yak.
Conosciamo poi descrizioni della fuga a Medina di Maometto di origine araba. Possono gli Arabi boicottare se stessi? Improponibile.
Ad Amsterdam è conservata una incisione che mostra Maometto con un piedi sul mondo e un altro sulla Croce e i Dieci Comandamenti. È una illustrazione di George Gallet ed autorizzerebbe il boicottaggio dell’esportazione di tulipani in tutto il mondo islamico. Ma l’Olanda partecipa alla Coppa del Mondo di calcio, e quest’anno anche l’Arabia Saudita vi partecipa. Sarebbe giudicato poco sportivo un attacco politico a dei rivali sul campo del pallone.
Alla stessa competizione partecipa la Germania dove sono molte diffuse le cartoline Liebig, una di queste illustra l’ascesa del Profeta a cavallo sulla scala d’oro, il tutto abbinato all’immagine commerciale del noto vasetto di brodo. La squadra tedesca sa essere molto pesante in campo, meglio lasciar perdere.
Il frontone decorato che sovrasta l’edificio della Corte Suprema a Washington D.C., ospita un bassorilievo dove vediamo Maometto tra altri uomini di legge, a destra Giustiniano e a sinistra Carlo Magno. In Afghanistan abbiamo conosciuto alcuni giovanotti che hanno fatto l’esperienza di rimuovere le facce dalle statue di pietra, e sappiamo come è andata a finire.
Negli Stati Uniti è andato in onda in tivù un episodio di “South Park”, noto cartone sacrilego, chiamato “Super Best Friends” in cui Maometto, e non solo Lui, ci fanno una pessima figura. Questo dovrebbe ricordare a Sua Maestà Aziz quanto questo grande paese sia blasfemo, e come i suoi soldati usino il testo Sacro del Corano nelle prigioni imperiali. È meglio aspettare che questa decadente nazione collassi su se stessa piuttosto che attaccarla ora.
Gli amanti di vecchi fumetti ancora conservano un numero di Tintin di circa trent’anni fa che ha come inserto una storia illustrata delle religioni e quì, in copertina, troviamo il Profeta a cavallo che guida i suoi guerrieri all’attacco. Il Belgio è piccolo, esporta solo cioccolato e birra, che non sono tra le merci preferite da Sua Maestà Az. Questa nazione andrebbe bene, così come la Danimarca, per essere additata al pubblico ludibrio. È solo questione di scegliere bene i propri nemici.
Per le fonti : Mohammad Image Archive
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