Dal Senato alla Camera: la fiducia sulle droghe [06/02/06]
Il decreto legge sulle Olimpiadi invernali che contiene anche le nuove norme in materia di contrasto della tossicodipendenza dopo l'approvazione al Senato e' arrivato alla camera dei Deputati, e anche per questo passaggio parlamentare il Governo ha chiesto la fiducia. La conferenza dei capigruppo ha deciso che le dichiarazioni di voto avranno inizio alle ore 10, e la votazione sulla fiducia inizierà dopo le 11.35.
I commenti "Questa fiducia è su un testo greve e chiaramente incostituzionale, disumano nei confronti di tanti ragazzi, che mette insieme vittime e carnefici". Così Franco Giordano, capogruppo del Prc alla Camera commenta la richiesta del Governo di porre la fiducia sul decreto legge sulle Olimpiadi che contiene anche il provvedimento sulla droga. "E' un testo su cui abbiamo preso l'impegno di procedere all'abrogazione una volta che andremo al Governo. Le destre in queste ultime battute di legislatura stanno mettendo in rilievo tutto il loro apparato regressivo e reazionario. A loro bisogna costruire un'alternativa".
"Se passa la fiducia e la legge sulla droga verrà approvata i Verdi promuoveranno un referendum abrogativo di questa norma, che per altro è criticata dalla stragrande maggioranza": è quanto afferma il coordinatore politico dei Verdi Paolo Cento. "La decisione del Governo di porre la fiducia alla legge sulla droga che criminalizza migliaia di fumatori occasionali di cannabis e che equipara lo spinello alle droghe pesanti è l'ennesimo atto autoritario che imbavaglia il Parlamento", ragion per cui "nelle prossime ore, è necessario far crescere la mobilitazione nel Paese per fermare questo scempio del diritto e del buon senso". "Useremo ogni possibile regola ed ogni strumento a disposizione per evitare la conversione di questo provvedimento che maschera sotto il tema delle Olimpiadi invernali il carcere per chi fuma uno spinello".
"E' una incursione arrogante e prepotente nel metodo, quanto pericolosa e ingiusta nel merito, quella relativa alla fiducia posta sul provvedimento delle Olimpiadi di Torino 2006, che, come un carrello della spesa, contiene di tutto e di più: persino la normativa sulla droga". Lo afferma Pino Sgobio, capogruppo del Pdci alla Camera. "Il provvedimento rappresenta il colpo di coda legislativo di questo governo che, purtroppo, andrà a colpire soprattutto i più deboli e che nella vita quotidiana si tradurrà in un pericoloso giro di vite e nel più buio sistema proibizionistico e repressivo mai visto prima nel nostro Paese. E' un provvedimento inviso a tutti gli operatori del settore. La decisione di porre la fiducia non fa che dimostrare l'assoluta arretratezza del provvedimento".
"Inaccettabile e doppiamente vergognoso, sia per il metodo, sia per il merito, il ricorso alla fiducia su un provvedimento apertamente incostituzionale e che prevede, in tema di stupefacenti, il carcere per i consumatori ed i tossicodipendenti e diminuisce le pene per i narcotrafficanti". Così Giuliano Pisapia, responsabile Giustizia di Rifondazione Comunista, commenta la richiesta del governo di porre la fiducia sul decreto sulle Olimpiadi. "Le norme sulla tossicodipendenza non solo sono demagogiche ma anche controproducenti e in parte criminogene. Sono un ritorno al passato che finirà per favorire i narcotrafficanti, riempire le carceri di soggetti che hanno necessità di cura e assistenza, far aumentare l'emarginazione e i morti per droga". "Ancora una volta malgrado l'esperienza fallimentare in Italia e all'estero, si vuole risolvere un problema sociale, psicologico e sanitario, con la repressione e non con la prevenzione, la cura e l'assistenza".
"Contro l'atto di arroganza del Governo, che pone la fiducia e si prepara, così, a sbattere in galera i ragazzi per qualche spinello, mi appello con speranza e fiducia al Capo dello Stato, che molte volte ha fatto argine rispetto a straripamenti inaccettabili. Gli chiedo di farlo ancora". E' quanto afferma Daniele Capezzone, segretario di Radicali italiani, della segreteria della Rosa nel pugno. "Il decreto, a mio avviso - aggiunge - è inammissibile, e va respinto al mittente per due ragioni", vale a dire la "mancanza di urgenza e di omogeneità". "Quanto all'urgenza, come si giustifica un decreto legge quando il ddl governativo giace da mesi, da anni?", si chiede ironicamente Capezzone. Idem per quanto riguarda "l'omogeneità dei decreti, tante volte richiesta da Consulta e Quirinale", sottolinea l'esponente della RnP, dal momento che non vi è alcun nesso fra le Olimpiadi e la droga a parte "forse il richiamo della neve", ironizza ancora Capezzone. "Cosa direbbe la Cdl se, nella prossima legislatura, l'Unione infilasse norme anti-Berlusconi sulle tv all'interno di un decreto-legge", in materia "ambientale o di opere pubbliche? Per queste ragioni mi auguro che il colpo di mano sia sventato".
"L'ennesima fiducia posta alla Camera da questo Governo. L'ennesimo atto di prepotenza per far passare una legge che punisce e non previene, ma soprattutto una legge di propaganda, la quale in realtà mostra ancora una volta come questo governo abbia scelto di essere forte con i deboli e debole con i forti". Lo afferma Alessandro Pignatiello, membro della direzione nazionale del Pdci. "La logica del proibizionismo la criminalizzazione, l'incapacità di distinguere una droga dall'altra vanno solo a vantaggio del narco traffico e non hanno mai portato ad alcun risultato. E' ancora un'altra legge da abrogare".
"Lo 'stralcio Giovanardi' sulle droghe, sul quale il governo ha vergognosamente deciso di porre la fiducia alla Camera, è incostituzionale e andrà boicottato e abrogato al più presto". Lo afferma il Verde Mauro Bulgarelli, secondo cui: "ci troviamo di fronte a un atto di arroganza senza pari, a un espediente inaccettabile nel merito e nella forma, che mira a far approvare un provvedimento che, se entrasse in vigore, farebbe danni enormi e precipiterebbe il nostro paese indietro di decenni, ai tempi bui del proibizionismo, e il cui peso ricadrebbe su milioni di giovani e sulle loro famiglie". "Ostacolare questo testo con ogni mezzoè un atto di civiltà che va condiviso con tutti coloro che hanno a cuore la difesa delle libertà e dei diritti civili".
"Con la fiducia record da libro nero. Per un governo... drogato". Luciano Violante, capogruppo dei Ds alla Camera, commenta così la decisione del governo di porre la fiducia sul decreto mille proroghe dove sono contenute le norme contro l'uso delle droghe leggere. "Con la richiesta della fiducia sul decreto legge originariamente riservato alle urgenze delle Olimpiadi invernali di Torino, ma inzeppato di norme spurie come quelle sulla droga, una maggioranza di governo senza precedenti nella storia della Repubblica raggiunge quota 45 voti di fiducia". "Nella scorsa legislatura, nonostante l'eredità di provvedimenti urgenti in sospeso, la ben più esigua maggioranza di centrosinistra si fermò a quota 44. Si segnala, dunque, già un record. Ma per il libro nero delle Olimpiadi. Da parte di un centrodestra, è il caso di dire, drogato".
Una legge "autoritaria, irrazionale e antiscientifica", che denota un approccio al problema delle tossicodipendenze "basato su posizioni ideologiche e moralistiche, sordo ai richiami della cultura scientifica e alle evidenza di efficacia dei percorsi terapeutici disponibili": è la dura posizione, in merito alle nuove norme sulla droga che stanno per essere definitivamente approvate dal Parlamento, della Consulta delle Società Scientifiche e delle Associazioni Professionali nel campo delle dipendenze patologiche. In un documento approvato ieri dal coordinamento, la Consulta, che raggruppa otto tra le principali società e associazioni scientifiche del settore, elenca gli elementi di "irrazionalità" della futura legge. Le critiche si rivolgono innanzitutto all'inasprimento delle pene, "contro ogni evidenza scientifica" afferma il documento, "laddove è dimostrato dalla letteratura specialistica e dall'esperienza quindicennale dell'applicazione della legge vigente che, essendo la tossicodipendenza una malattia e non un vizio o un reato, è un percorso di costruzione delle motivazioni quello che porta a scelte di cambiamento e non un percorso di costrizioni". La Consulta delle società scientifiche denuncia poi "l'assenza della clinica" e "l'esclusione ideologica delle politiche di riduzione del danno che si vanno affermando in tutto il mondo civile come quelle più efficaci nel contrasto della mortalità e delle patologie associate in ambito infettivologico". Ancora, per la Consulta è irrazionale la "proposta di reintroduzione di una linea di demarcazione rigida, fissata per legge, tra possesso di droghe per consumo personale e possesso a fini di spaccio": bisogna valutare caso per caso, dicono, poiché ad esempio "100 mg di eroina per qualcuno costituiscono una dose letale e per qualcun altro neppure sufficienti ad alleviare una sindrome di astinenza". Critiche anche alla proposta di accorpare tutte le droghe in un'unica tabella, che denuncia "una visione rozza e ingenua" dei meccanismi decisionali degli adolescenti e dei giovani. Il rischio principale, secondo la Consulta, è costituito da un lato dalla "criminalizzazione del comportamento di quasi la metà degli adolescenti e tardo adolescenti italiani" e dall'altro "dalla facilitazione del passaggio dall'uso di cannabinoidi a quello di sostanze oggettivamente più pericolose per la salute e la vita". In Europa, sottolineano, si va in senso contrario: ad esempio nel Regno Unito la collocazione tabellare della cannabis è stata recentemente derubricata. Infine, la Consulta denuncia l'irrazionalità dell'equiparazione negli accessi tra strutture pubbliche e private, che "da tempo collaborano in logiche di sinergia e non di conflitto ideologico". Sancire, per legge, la possibilità per i privati di certificare lo stato di tossicodipendenza significa "attuare un cortocircuito infausto" tra chi "deve certificare questa condizione (compito del Dipartimento pubblico delle dipendenze) e chi deve prendere in cura la persona (Sert e comunità). Chi tutelerà l'interesse pubblico e il controllo della spesa sanitaria?". Il fatto, poi, che la legge demandi alle Regioni la definizione dei criteri che disciplineranno questa facoltà da parte dei privati, è "causa di un'ulteriore contraddizione": tutta la materia sanitaria, infatti è stata demandata, con la riforma del titolo V della Costituzione, alle Regioni; lo Stato, con le nuove norme, legifera fuori dalle proprie competenze". "Ci allarma pensare alle persone malate di dipendenza che, oltre al peso della propria condizioni, dovranno sopportare anche quello di un inasprimento delle pene". La Consulta, pertanto, chiede alle Regioni di difendere le proprie prerogative, al capo dello Stato di "valutare attentamente gli evidenti elementi di contraddizione fra l'impianto normativo previsti e gli esiti del Referendum abrogativo del 1993", e a "tutti coloro che si imbatteranno a vario titolo nell'applicazione della legge di dare ascolto ai richiami della propria coscienza e della scienza".
Alle votazioni in Parlamento, domani, sulla nuova legge contro la droga il ministro Roberto Castelli non ci sarà a causa di impegni istituzionali. "Ci sarò, però in termini di sostegno alla legge perché la appoggio". Castelli, a margine di una lezione di educazione civica per i ragazzi delle scuole medie, ha detto: "Diciamo che la condivido appieno, anche se servirebbero piccole correzioni".
"La decisione del governo di porre la questione di fiducia sul decreto legge che contiene le norme per contrastare lo spacci o della droga è giusta ed opportuna": lo afferma Maurizio Gasparri dell'Esecutivo di Alleanza Nazionale. "Potremmo così concludere l'iter di questo provvedimento che è tra i più importanti, ad avviso di Alleanza Nazionale, dell'intera legislatura. Gli obiettivi di questo decreto sono soprattutto tre: sostenere le azioni delle comunità terapeutiche; aumentare il numero delle persone che, elevando da quattro a sei il tetto di condanna che da questa facoltà, se tossicodipendenti possono uscire dal carcere e scontare la loro pena presso una comunità; colpire in maniera più decisa e diretta lo spaccio della droga. Non si tratta quindi di un provvedimento di criminalizzazione complessiva dei tossicodipendenti. Si tratta semmai di far uscire più gente dal carcere ma anche di punire più severamente chi vende la morte. Sono state dette molte cose false in questi giorni che saranno chiarite dal dibattito parlamentare che porterà nelle prossime ore al varo di una delle leggi più attese dell'intera legislatura". "Alleanza Nazionale saluta con soddisfazione la decisione del governo e ritiene che la presenza di Fini in aula a Montecitorio per questa decisione abbia avuto un alto valore simbolico e politico".
"La sinistra promette che se il ddl Fini antidroga e anti spaccio diventerà legge dello Stato, e lo diventerà tra poche ore, promuoverà un referendum per abrogarla? Si accomodi...". Lo afferma il senatore Michele Bonatesta (An), che aggiunge: "inviteremo gli italiani a non andare a votare". Agli italiani, dice, spiegheremo "ciò che non gli fu spiegato in occasione del referendum del 1993, e cioé che se l'obiettivo dei promotori fosse raggiunto, verrebbe autorizzato non soltanto il consumo personale, ma anche lo spacci o della droga, consentendo ai mercanti di morte di poter continuare, impunibili, tranquilli e indisturbati, ad ammazzare i nostri figli". Per Bonatesta "quanti seguitano a ripetere, come dischi rotti, che con la legge Fini chi fuma uno spinello andrà in carcere, mentono sapendo di mentire: in carcere ci andranno solo gli spacciatori di droga, che a sinistra, evidentemente, hanno molti tifosi". L'esponente di An rimarca, inoltre, che "uno dei pregi del provvedimento è proprio quello di spazzare via distinzioni scientificamente infondate e socialmente nefaste tra droghe cosiddette leggere e cosiddette pesanti". A tale riguardo, Bonatesta sottolinea che "sono oggi sul mercato sostanze potentissime: gli spinelli consumati attualmente sono molto più nocivi di quelli che si fumavano in passato, perché contenenti dosi molto più elevate di principio attivo. Il 9 delta tetraidrocannabinolo contenuto nella cannabis che circola oggi è altissimo, tra il 20 e il 22%. La 'canna' attuale, insomma, è una vera e propria 'bomba'". "Un dato che deve far riflettere profondamente - conclude il senatore - quanti continuano a ripetere che di spinello non è mai morto nessuno (pensiamo solo agli incidenti stradali e alle stragi del sabato sera) e che il 'fumo' è come un bicchier di vino, una sostanza innocua, utile anzi a ricrearsi e socializzare. Si tratta di una favola, propaganda irresponsabile".
La fiducia sul provvedimento delle Olimpiadi di Torino, entro il quale sono state inserite le norme sulla droga, "é un blitz davvero... stupefacente". A dichiararlo è Vittorio Agnoletto, secondo il quale "domani la Camera non deciderà solo quale strada intraprendere in materia di lotta alla droga, ma rischia di compiere un passo che ci allontana dall'Europa". Da parlamentare europeo, già medico e fondatore della Lega italiana per la lotta all'AIDS, paventa un nuovo pericolo nel caso in cui, domani, il ddl Fini venisse approvato. "Forse Fini, Giovanardi e i loro colleghi del centro destra non hanno ben presenti le politiche attuate negli altri Paesi europei a proposito di tossicodipendenze e si accingono a varare una legge in contrasto con la risoluzione dal Parlamento europeo approvata nel dicembre 2004. L'approccio europeo, infatti, non si basa sul proibizionismo e la repressione, bensì su serie politiche di prevenzione e riduzione del danno. La cannabis è usata a scopo terapeutico, per curare e alleviare il dolore di moltissime persone affette da varie patologie". Per questo, lancia un nuovo appello a Prodi: "Assicuri fin da ora, se si vincono le elezioni, la cancellazione del ddl Fini, la depenalizzazione del consumo, indipendentemente dalla sostanza consumata, e l'autorizzazione all'uso terapeutico della cannabis".
Oltre 70 artisti, dai Subsonica alle Vibrazioni, passando per Roy Paci ed Elio e le Storie tese, hanno già firmato un appello rivolto al Presidente Ciampi affinché non firmi lo 'stralcio Giovanardi' sulle droghe. "Tale decreto, che dovrebbe in questi giorni essere approvato a colpi di fiducia anche alla Camera è secondo noi una palese violazione del referendum popolare del 1993, che aveva sancito la non punibilità dei consumatori". Il decreto, che prevede l'equiparazione tra droghe leggere e droghe pesanti, sarebbe "una legge nefasta, dagli effetti sociali potenzialmente devastanti: pensate solo che, l'anno scorso, 80.000 persone sono state segnalate alla Prefettura per possesso di cannabis. Una buona parte di queste persone, con questa nuova legge, sarebbe destinata ad andare a riempire carceri già drammaticamente sovraffollate o, in alternativa, ad essere assegnate a comunità di recupero private". "Siamo consapevoli che, in questo momento, l'unica figura istituzionale che può impedire un simile scempio sia il Presidente della Repubblica, che potrebbe rinviare alle Camere il testo senza firmarlo". Proprio per questo, nonostante i tempi stretti, raccontano i relatori dell'appello, partito dai gruppi dei Punkreas e dei Folkabbestia, lo scorso 31 gennaio a Roma si è tenuto un incontro tra artisti e operatori e rappresentanti provenienti dalle più diverse esperienze, dai responsabili Cgil sulle politiche delle tossicodipendenze, alle associazioni di consumatori, al sindacato di polizia Silp, a magistrati ed esperti in materia. "Ci siamo trovati tutti concordi sulla necessità di fare ogni tentativo per fermare questa legge e assieme abbiamo deciso di chiedere a operatori del mondo dello spettacolo, musicisti, attori, di firmare un appello al Presidente della Repubblica perché neghi la sua firma alla legge per incostituzionalità". Tra i primi firmatari anche gli Articolo 31, Caparezza, i Linea 77, Bebo Storti, Renato Sarti, gli Almamegretta, Daniele Sepe, David Riondino, i Negramaro, gli Assalti Frontali, i Mau Mau.
"Questo slittamento del voto di fiducia dimostra in maniera patente il momento di grande difficoltà attraversato da questa maggioranza, ma anche da questa opposizione", commenta Marco Contini, Segretario di Antiproibizionisti.it. "Mentre i finti rivali si apprestano stancamente a mettere in scena la consueta farsa del gioco delle parti, noi proseguiamo con la grande mobilitazione telematica che, spontaneamente, ha già coinvolto centinaia di persone radunatesi sul sito della nostra Associazione. La manifestazione proseguirà a oltranza su: http://www.antiproibizionisti.it/manifestazione http://www.fuoriluogo.it/dettagli.php?ID=4613
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