La macelleria giuridica del Governo - [08/02/06] (articolo del Manifesto ripreso su Fuoriluogo)
Una pagina nera per il Parlamento ed è difficile trovare parole nuove per esprimere lo sgomento di fronte all’impudenza e al disprezzo delle regole usate dalla maggioranza di governo per approvare una legge che sarà utilizzata come bandiera di propaganda elettorale, indifferente alla carneficina sociale che produrrà immediatamente. Per assistere allo scempio di intelligenza e di umanità, sono salito nella tribuna degli ex deputati. Ero solo; nelle tribune del pubblico si alternavano scolaresche attonite e in basso vedevo l’Aula deserta, con pochi deputati sperduti in un rito triste, animato solo da una protesta con l’esposizione di alcuni cartelli e la distribuzione del CD La battaglia di Canne. Quando il Presidente di turno ha sospeso la seduta mi è venuta alla mente la minaccia del cav. Mussolini di trasformare quell’aula sorda e grigia in una bivacco di manipoli. Certo non si respirava la tragica grandezza della tragedia, ma solo la miseria morale di una farsa stanca. I deputati costretti, come era già accaduto ai senatori, ad esprimere una fiducia tossica, per approvare un provvedimento che offende la scienza, i dati della realtà e dell’esperienza e soprattutto viola il principio del giusto processo sancito dall’art. 111 della Costituzione attraverso la codificazione di una visione farmaceutica del diritto, che cancella il valore della prova e il principio di legalità. Può apparire cosa paradossale e incongrua che questa vera e propria macelleria giuridica si realizzi, nel sostanziale silenzio, proprio sul tema delle droghe e della tossicodipendenza. Perchè la war on drugs all’amatriciana riassume bene il volto della giustizia di classe, forte con i deboli e debole con i forti. Le pretese garantiste berlusconiane si svelano per quel che sono: un orpello retorico per coprire interessi privati. Ma non posso non chiedermi dove stia nascosto il garantismo vero, quello di Beccaria. Perché non c’è stata una protesta di costituzionalisti e di giuristi paragonabile a quelle manifestate per altre leggi vergogna? Perché siamo stati lasciati soli in questi anni e anche in questi ultimi giorni come inascoltate Cassandre a combattere un testo pieno di elementi di incostituzionalità, dalla previsione di una esecuzione penale affidata ai privati alla violazione delle competenze delle Regioni e a quella del diritto alla salute messo a rischio dalle limitazioni all’uso del metadone e della canapa terapeutica? Viene il sospetto che si ritenga che il tema non sia sufficientemente “nobile”, che insomma sia roba da “tossici”. L’attenzione di Padre Turoldo per gli “ultimi” pare davvero dimenticata e la discarica sociale del carcere è destinata ad essere la metafora esplosiva dell’emarginazione. Una legge speciale tipica dello stato etico e totalitario dovrebbe suscitare una indignazione smisurata perché un Parlamento cancellato mette in discussione la realtà della democrazia riducendola a una illusione. Questi quindici giorni di vita protratta, in una sorta di colpevole accanimento terapeutico, delle Camere non hanno consentito solo l’avvelenamento dell’informazione, ma hanno inquinato la politica gestita con il ricatto delle oligarchie per la formazione delle liste. Solo così si spiega che l’antiproibizionista Martino si sia inchinato a Fini, Giovanardi e lady Moratti. C’è un problema di dignità a cui ha fatto riferimento spesso il Presidente Ciampi. Ma non si tratta di una virtù privata, ma di un principio per salvare la Repubblica. E’ troppo sperare che dica di no?
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