Approvata, con voto di fiducia (e sono 45 nel corso dell’intera legislatura), la cosiddetta legge Fini, inserita nel decreto legge per le Olimpiadi invernali, che con lo stralcio Giovanardi, detta le nuove norme in materia di droghe.
Approvata, con voto di fiducia (e sono 45 nel corso dell’intera legislatura), la cosiddetta legge Fini, inserita nel decreto legge per le Olimpiadi invernali, che con lo stralcio Giovanardi, detta le nuove norme in materia di droghe.
Una legge vergogna che cancella le differenze tra droghe leggere e droghe pesanti, tra marijuana e eroina, eliminando quasi completamente la distinzione tra consumo e spaccio; con il conseguente inasprimento delle pene in base ad una tabella tossicololgica dove i limiti saranno fissati dal ministro della salute. Una legge bandiera, utilizzata per la propaganda elettorale, indifferente alla carneficina sociale che produrrà nell’immediato.
L’iter procedurale con cui si e` impostata questa norma presenta elementi di incostituzionalità perché per emanare un decreto legge si ha bisogno di requisiti di indifferibilità (che non può essere rimandata) e urgenza che di certo non rientrano in questo caso. Il provvedimento che riforma la legge precedente sulle droghe, la 309 del 1990, della quale erano stati abrogati alcuni punti nel referendum del ’93, era già pronta da ben 5 anni. Il disegno di legge Fini , vieta all’articolo 72 l’uso di sostanze stupefacenti, reintroducendo così un divieto che in realtà era stato abrogato dal referendum del 1993. La Corte Costituzionale ha già stabilito che una legge ordinaria non può in alcun modo ripristinare norme abolite da un referendum. Un problema aggirato con uno stratagemma( dallo stralcio Giovanardi), prevedendo le sanzioni senza aver posto prima il divieto. E’ la tabella mancante al maxi emendamento( quella che riguarda i farmaci invece c’è) che deciderà effettivamente le pene; una vera e propria delega in bianco nelle mani del governo. La tabella segnerà il limite tra le sanzioni amministrative e quelle penali. L’orientamento sembra quello di determinare una dose massima di sostanza e non il quantitativo di principio attivo contenuto in essa. Ricordiamo che la legge Fini equipara nella stessa tabella sostanze come la cannabis e l’eroina.
La legge finora in vigore prevedeva dai 2 a 6 anni per chi faceva uso di droghe leggere e dagli 8 ai 20 anni per chi usava droghe pesanti. Ora invece abbiamo pene che, a prescindere dalla droga usata, vanno dai 6 ai 20 anni di reclusione. Quello che prima era considerato il massimo della pena, diventa il minimo, dando luogo a un’irragionevolezza di comportamento. Sembra proprio che il governo si preoccupi unicamente di perseguire gli interessi dei centri di recupero gestiti da privati.
Fermare il processo di questa legge si può!!! Sono già decine le adesioni all’appello di artisti e gente di spettacolo al Presidente della Repubblica affinché non firmi la legge sulle droghe. Il testo (che si può leggere integralmente su http://www.fuoriluogo.it) è aperto alle adesioni di tutti e i promotori invitano a inviare un’e-mail a presidenza.repubblica@quirinale.it
UNA LEGGE PROIBIZIONISTA CHE NON COLPISCE IL GRANDE MERCATO DEL NARCOTRAFFICO
E ALLORA???...DISUBBIDIRE!!!!
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