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4 e 35 del mattino, l'orologio di Piazzale Loreto segna 4 gradi, non c'è molto freddo, ma basta arrivare davanti la Stazione Centrale per sentirne, ti entra dentro e ti rendi conto del perchè senza parlarne. Da due giorni i rifugiati politici sudanesi dormono qui, nell'indifferenza di una città che continua a dormire nonostante tutto. Nessun contatto, nessun giornalista, nessuno che si sia preoccupato di portar loro coperte o acqua, l'assessore alle politiche sociali non si interessa di queste cose, è più impegnata ad attaccare poco più in la i suoi manifesti con la sua faccia promettendo mari e monti e raccontando quanto è soddisfacente il suo lavoro. Sappiamo che non è così. Milano dorme, i milanesi dormono, ci importa poco, sempre troppo poco di quello che accade fuori dalle nostre case. Stasera li troverete ancora la, nei loro sacchi a pelo aspettando una risposta definitiva che da Settembre non arriva. Servono coperte, acqua, tende per chi ne avesse, ma soprattutto serve guardarli, parlarci per capire che dietro l'indifferenza di questa città ancora qualcuno scampato ad una vita di sofferenza spera ancora e crede ancora in un futuro migliore nonostante tutto.

é veramente vergognoso come ormai ci siamo abituati a vedere tutto questo e ad nn muovere un dito x far qualcosa,mi spaventa davvero come è diventato questo mondo,abitato da esseri umani che di umano ormai hanno ben poco!solidarietà è un sentimento che ormai è sparito dal nostro cuore forse xchè in realtà nn vi è mai entrato.

indymedia come la caritas, niente male come obiettivo politico!

il loro comunicato http://italy.indymedia.org/news/2006/02/990566_comment.php#990614

quello che non specifica, ma che ho saputo parlando con loro ieri sera, e' che da via Ortles non sono stati cacciati, o almeno non col metodo classico: a causa della rottura dei bagni del dormitorio, si e' allagato il padiglione dedicato ai sudanesi, ma nessuno ha fatto nulla per sistemare la situazione. Loro sapevano bene che Ortles era una sistemazione temporanea ed emergenziale, e se ne sono andati.
Il Comune ha gia' dato l'ok per viale Piceno...peccato che la gara d'appalto (corsa all'oro?!) per la gestione del luogo sia stata rimandata da giovedi' a lunedi'...creando un gap di SOLI 4 giorni di buco....suspance!!!

Il problema e' che a nessuno importa di sti quattro (...ah sessanta dite?...esagerati!) sudanesi. L'importante e' che non diventino caso politico, che non occupino e che non stiano per strada, poi una settimana qui, dieci giorni la' li si sistema pure...(come del resto e' accaduto con gli altri ex occupanti di via Lecco).

Loro non ci stanno, vogliono proprio farsi vedere, far parlare della situazione, a loro non interessa stare sotto un tetto per una settimana o un mese e poi calci nel culo. A loro interessa che l'Italia preveda un piano d'accoglienza nel rispetto dei diritti minimi di un essere umano, al di la' del pezzo di carta con su scritto "Ora non sei piu' clandestino".

Le coperte e il the caldo sicuramente non fanno schifo a chi dorme per strada, ma per distinguerci dalla Caritas o dalle associazioni (che c'hanno fatto vere e proprie campagnie pubblicitarie a loro spese, fin da via Lecco) sarebbe bene muoversi in un senso piu' costruttivo e critico, piu' allargato e progettuale, a lungo termine.

ah, dimenticavo...avete piu' visto Dario Fo?

Per i propri diritti bisogna lottare perchè purtroppo a questo mondo non regala niente nessuno.

Questa gente per me va aiutata a parlare non solo con le istituzioni, ma anche con la gente come loro, gli abitanti di Milano come loro, siamo tutti milanesi.

In modo nonviolento e comunicativo finchè la situazione non verrà risolta in maniera dignitosa per me vanno invitate le scuole, gli studenti universitari, i lavoratori e la popolazione a parlare con i rifugiati sudanesi in modo che gli possa essere spiegata la loro storia ed i loro bisogni.

Per prime le scuole superiori, i liceali.

I liceali devono sapere chi abita a Milano e quali sono i loro bisogni.

italy.indymedia.org/news/2006/02/990922.php

a questo link http://www.dariofo.it/ c'è il blog di Fo,

perchè non facciamo un push di commenti dicendogli di prendere in mano la situazione venendo di persona a prendere contatto, tranquillizzare ed aiutare i nostri amici sudanesi dimostrando che sarebbe stato un buon sindaco?

Gli altri sindaci non faranno niente comunque e se lui vuole è sempre in tempo ad essere il nostro sindaco.

www.dariofo.it/

Il comunicato diffuso oggi sabato 11 febbraio dai rifugiati sudanesi da ieri in piazza duca d'aosta, fronte stazione centrale, in attesa che il comune mantenga la promessa, scaduta ieri, della consegna di un alloggio

Milano, Sabato 11 Febbraio 2006

Comunicato dei Rifugiati Sudanesi :
Ora che noi rifugiati sudanesi siamo usciti dai dormitori di via Ortles e siamo qui, di nuovo in strada, tutti ci chiedono come mai non abbiamo avuto la pazienza di aspettare ancora qualche giorno, finché il Comune decidesse quando assegnarci i locali del convitto di Viale Piceno. Forse una risposta sarebbe quella di rovesciare la domanda: come mai abbiamo aspettato così tanto? Non tutti sanno, infatti, che aspettiamo da settembre. Eravamo per strada e per trovare un luogo dove dormire ci siamo radunati due o tre volte in piazza Duomo, affinché la nostra condizione di rifugiati con il diritto alla strada venisse vista da qualcuno. Da quel momento il comune di Milano ha cominciato un gioco di promesse mai mantenute. E’ arrivato l’inverno e il freddo e noi, insieme ad altri rifugiati, siamo entrati nello stabile abbandonato di via Lecco. Non era un posto bello in cui vivere, ma faceva meno freddo che in strada e c’era un tetto. Da lì siamo stati sgomberati, abbiamo ritrovato la nostra abitazione abituale, la strada, ma ci hanno sgomberato anche dalla strada, ci hanno detto che avrebbero trovato una soluzione entro il 10 gennaio e per questo abbiamo accettato di stare per una settimana nel dormitorio di via Ortles. Ma anche in questo caso la promessa non è stata mantenuta, così siamo partiti per la Svizzera per incontrare l’Alto commissariato per i rifugiati. Ma in Svizzera non potevamo stare, siamo stati espulsi e ci hanno riportato a Milano, dove in questura ci è stato promesso che in una settimana ci sarebbe stata una soluzione. La provincia ha messo a disposizione del comune i locali di viale Piceno, che ora sono pronti così come siamo pronti noi per entrarci. Per farlo, a noi basta poco, abbiamo qualche vestito e nient’altro, ma basta poco anche al Comune per farci entrare, dovrebbero semplicemente aprire una porta. Per questo ora siamo qui, ad aspettare che quella porta venga aperta. Siamo vicino alla stazione, come lo siamo stati in tutto questo periodo durante il giorno, perché dal dormitorio bisognava uscire alle 9 del mattino e rientravamo solo alla sera, quando i nostri spazi venivano riaperti, per evitare il razzismo che dovevamo subire ogni volta che attraversavamo uno spazio comune del dormitorio. La sola differenza è che ora siamo qui anche la notte. Aspettiamo che una porta si apra.

Rifugiati sudanesi

Se fossimo in un mondo arretrato, in un'Italia povera e disastrata tipo dopoguerra...allora forse potrei capire tanta indifferenza. Ma siamo nel 2006 e l'unica spiegazione può essere che non si guarda in faccia quella realtà per la paura che sia lo specchio di un nostro possibile futuro. Forse ce lo meriteremmo.

Buonanotte ragazzi tenete duro.

(Dario Fo si è fatto vivo o si è impastato davanti alle olimpiadi?)

Allora Dario è venuto o no?

Notte ragazzi, a domani.

articoletto dal Giorno

ilgiorno.quotidiano.net/chan/milano:5403271:/2006/02/13:

articoletto dal Giornale

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=64291

ilgiorno.quotidiano.net/chan/milano:5403271:/2006/02/13:

Complimenti all'Italia delle Olimpiadi!

italy.indymedia.org/news/2006/02/989811_comment.php

Si è fatto vivo qualcuno?

Mi raccomando la nonviolenza e tenete duro!

Bisogna creare ponti di comunicazione e solidarietà!

Ci sono novità?

com'è la situazione?

per aggiornamenti andare a questo link:

http://www.globalproject.info/art-7463.html

anche megachip ha iniziato a parlare dello scandalo dei rifugiati sudanesi:

http://www.lombardia.megachip.info/vis_cont.php?id_art=389