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spunti interessanti sul movimento
by dal Corriere Monday, Feb. 13, 2006 at 2:46 PM mail:

Anche se è un borghese,Sergio Romano butta lì un paio di riflessioni interessanti sul movimento.

Centrosinistra, ribellismo e antimodernismo

UNA BATTAGLIA DA NON EVITARE

di SERGIO ROMANO

Una delle notizie più interessanti e meno commentate delle scorse settimane è venuta dalla cittadina svizzera di Davos dove si tiene ogni anno il World Economic Forum, un tradizionale appuntamento di politici, imprenditori, banchieri, economisti. Come i G8 e altri eventi internazionali, il Foro economico mondiale ha tradizionalmente attratto una nutrita folla di contestatori appartenenti a tutti i movimenti antiglobalizzatori del pianeta. Dimostrare a Davos, per i no global, significava disporre di un palcoscenico illuminato dai riflettori delle telecamere e collegato a parecchie centinaia di milioni di televisori. Ho scritto «significava» perché i dimostranti, quest’anno, erano pressoché assenti. È probabile che la fiamma dell’antiglobalizzazione si stia spegnendo. Forse è accaduto ai suoi gruppuscoli ciò che accadde, fatte le debite differenze, perfino alle Brigate rosse. I no global credevano di essere l’avanguardia di un grande movimento, composto dalle società dei maggiori Paesi in via di sviluppo, e hanno scoperto, voltandosi indietro, che erano soli, che le loro proteste erano ormai pateticamente stonate, che la globalizzazione piace alla Cina, all’India, al Brasile e ai pochi Paesi africani dove le statistiche sono meno scoraggianti. Possiamo suonare le campane a morto per un movimento defunto? No, gli avvenimenti italiani degli scorsi mesi dimostrano che «no global» è soltanto l’ultima etichetta, in ordine di tempo, di un forma di ribellismo sociale comune a molte democrazie avanzate, soprattutto in Europa. I suoi militanti non hanno un programma, una strategia, un’agenda. Sono una carica di energia gauchiste , pronta a mobilitarsi per qualsiasi battaglia «antisistema». Se l’antiglobalizzazione smette di essere redditizia, sono pronti a scegliere altri obiettivi e altri nemici: i grandi magazzini (uno dei bersagli preferiti di Francesco Caruso), i depositi di scorie nucleari, la centrale di Civitavecchia, i rigassificatori, le linee ad alta tensione e naturalmente le grandi opere pubbliche della modernizzazione, dalla Tav in Val di Susa al ponte sullo Stretto di Messina. Divenuti ormai i professionisti dell’agitazione, i militanti si spostano rapidamente sul territorio nazionale o vanno a ingrossare le file dei loro compagni in altri Paesi europei. Fanno con altrettanta efficacia il contrario dei pompieri: là dove il legno è secco, forniscono la scintilla.
Uno degli aspetti più interessanti di questo fenomeno è che i gauchiste in servizio permanente effettivo sono, come i mercenari del Rinascimento, le milizie di comunità locali, decise a difendere il piacevole tran-tran del loro villaggio o della loro valle. Quando scendono in guerra marciano alla testa di un’armata composta da sindaci, parroci, farmacisti, maestri, professori, medici, artigiani, coltivatori diretti. Le forze della rivoluzione congiunte a quelle conservatrici dell’antimodernità possono formare, per qualsiasi governo, una miscela micidiale. E saranno una spina nel fianco di Romano Prodi se dovrà governare con i partiti (soprattutto Rifondazione e i Verdi) che hanno assunto la rappresentanza di questa innaturale alleanza. Il lettore se ne accorgerà se darà un’occhiata alla pagina 138 del programma del centrosinistra e, in particolare, al passaggio sull’«integrazione con le reti europee». Si parla di coinvolgimento dei cittadini, di compatibilità ambientale, di priorità alle direttrici già quasi sature e di varie altre esigenze. Ma non si parla di Tav. Una battaglia perduta prima ancora di essere combattuta?



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Interessante...
by io Monday, Feb. 13, 2006 at 2:55 PM mail:

Come le mutande di mio cugino pasquale.
Questo articolo accumula luoghi comuni banalita etc.
DImostra perlatro la totale non conoscenza dei fenomeni newq global.
Che vanno dall_africa al Venezuela, con tanto di contraddizioni e differenze.
Per favore se vogliamo alzare il livello del dibattito non ci fermiamo a Sergio Romano e a tre righe di superficialita'.

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Azione eclatante - Boicottaggio Olimpiadi Torino 2006 - Nessuna tregua
by Francesco Monday, Feb. 13, 2006 at 2:56 PM mail:

Non ha detto nulla di particolare questo Romano.

Ha scritto un articolo in cui a prescindere dalla parte politica di chi governerà giudica giusto il progresso incosciente e sbagliata la partecipazione popolare e le campagne per i diritti.

Romano.... i diritti sono come le nubi ed il vento, oltrepassano tutte le barriere, frontiere e confini.

http://italy.indymedia.org/news/2006/02/990922.php

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Francescoooo!
by Prodi chiama il movimento risponde Monday, Feb. 13, 2006 at 3:07 PM mail:

Guarda caso, da quando Prodi e Fassino hanno detto basta con il boicottaggio delle Olimpiadi tutto è tornato calmo. Il movimento è composto dai burattini del centrosinistra, utili idioti da mandare avanti quando c'è da far cagnara, squadristi pecorelle sempre prontio a ubbidire. Tolto il cappello, sotto niente.

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Sergio Romano ...
by John Blacksad Monday, Feb. 13, 2006 at 5:27 PM mail:

e il suo amico Gianni Riotta sono due merdosi revisionisti
del fascismo (soprattutto Sergio)che per professione non fanno (nè sanno fare) altro che insultare chi cerca di difendere la sua terra.
Paradossalmente ci sarebbero alternative meno costose,meno d'impatto e meno traumatiche per la popolazione a tutti i progetti che hanno citato.
ma si sa che se la borghesia di dx o sx non guadagna non è contenta e le prova tutte per spazzarti via,perchè è marcia dentro,posso solo concludere questo.
A pensarci la falsa descrizione di Riotta del movimento No TAV più che a questo può applicarsi benissimo alla Casa della Libertà.
"No global (il Fronte Nazionale dice di esserlo,ma io comunque non ho mai stimato molto Casarini e Disobba),
Mezzi terroristi (Rauti,Fiore,Morsello,alcuni in AN), e travet in maniche di camicia con i nanetti nel giardino di casa (Lega)"
Bello lui Gianni,hai avuto un lapsus e hai descritto i tuoi amichetti ! Ma che belli che sono! Ma come sei liberale e amico della regina d'Inghilterra (ti sei scordato la gita sul panfilo Britannia con la Goldman sachs,Andreatta e Draghi per svendere i buoni del tesoro ?
Bisogna dire che sei stato leale,un pò omertoso forse ma leale).

Il movimento NO TAV è altro e meglio:quanto ai giornali devono solo andare affanculo.
Io comunque,a scanso di equivoci, non sono aristocratico, nè mezzo terrorista (anche se i sabotaggi nei cantieri sono il minimo che si può fare,perchè disse il grande can
tante sindacalista americano Woody Guthrie: "This land is your land" La terra è nostra e degli animali, e noi dobbiamo difenderla)) nè travet.


IO NON SONO UN'ECONOMO!
IO SONO UN AUTONOMO
E GRIDERO'FINCHE' AVRO' FIATO:
SARA' DURA! SARA DURA!
LOTTA CONTRO LA PAURA
ORA E SEMPRE NO TAV!

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