Quarta lezione di psicologia applicata della personalità autoritaria/fascista;il caso dell'"Eroismo" di Quattrocchi(ad uso degli antagonisti di sinistra,corso avanzato)
L'intenzione di dedicare il nome di strade da parte di grandi comuni (come Napoli,Genova,ecc.)al poliziotto privato Fabrizio Quattrocchi ,ucciso in Iraq durante la guerra,ci offre la possibilità di analizzare più da vicino cos'è che seduce morbosamente la mentalità fascista sui temi dell'"onore",del "rispetto" e del "coraggio" dell'essere dei "valorosi" e perchè ne diano un'interpretazione piuttosto ristretta.
L'ESSENZA; MINACCIA ALLA CORPOREITà E ALL'ESISTENZA
Parte delle idee e delle liturgie a carattere fascista (o parafascista)contemplano: -"Onore al camerata Tale..!!"(o al tal personaggio,ecc.) -"Massimo rispetto a chi...(ecc.)" Per non parlare del coraggio,vera e propria musa mitica dell'azionismo fascista (e non solo).
Seguendo il nostro consueto metodo induttivo,dobbiamo ora rintracciare qual'è il tratto comune a queste entità. Abbiamo detto "azionismo" non a caso. Una delle prime caratteristiche di questo culto,infatti,è che il fascista attribuisce il "coraggio" ,tributa il "rispetto"e concede l'"onore" e l'"ammirazione" quasi esclusivamente a persone ,gruppi ,azioni o situazioni che METTONO A REPENTAGLIO LA PROPRIA FISICITà/CORPOREITà NELLA PUGNA. Ecco il tratto comune;trovarsi di fronte alla minaccia all'integrità fisica o addirittura alla minaccia della perdita dell'esistenza stessa.
L'ORIGINE PRIMARIA DELLA MINACCIA
Adesso andiamo alle lezioni precedenti e al seminario di Campegine dell'anno scorso sulla personalità fascista. Ricordiamo che sulla scorta delle teorie psicologiche più recenti,ogni "schema"mentale ricorrente affonda le radici nella preistoria dell'individuo ,la sua infanzia.
E(come nel caso di Di Canio)nell'infanzia di un fascista picchiatore da squadraccia(non dei manipolatori, ecc)c'è un orco spaventante e minacciante che è quasi sempre IL PADRE(più raramente la madre,ma lo "schema" non cambia neanche in questo caso ). Il povero piccolo(futuro fascista )si trovò all'alba della sua esistenza di fronte ad un'orco urlante,minaccioso e spesso anche percuotente(cioè,che mena). Allora lo sentiva come un'orco e ne aveva terrore oltre ad essere disperato per l'amore che gli si negava con quegli atteggiamenti. E,soprattuto,SENTIVA LA MINACCIA FISICA E LA PAURA DELL'ANNIENTAMENTO. Ma nel giro di poco tempo,a ciò il bambino dovette adattarsi,in forme che variano da persona a persona a seconda dei contesti. Ricordiamo sempre che la teoria dice che un bambino piccolo NON PUò SCAPPARE DAI GENITORI,ne affettivamente ne fisicamente perchè non è in grado e piuttosto che perdere la sua fonte di attaccamento sopporta tutto nel silenzio della solitudine. Fino a considerare normale e giusto quello che gli si fa ed accettarlo definitivamente e farlo proprio.
LA TRASFORMAZIONE DELLA FONTE Ma l'istinto di ribellione ed ingiustizia originario,che era la verità,adesso,rimosso,si vendica. E diventa(per il meccanismo ancora poco indagato della "proiezione")l'ammirazione sconfinata per quelle persone e/o situazioni che NON HANNO PAURA NELLA BATTAGLIA ANCHE E SOPRATTUTTO LADDOVE é IN GIOCO LA VITA E LA MORTE.
Osserviamo come non sia un caso che l'immaginario dei giovani di destra radicale sia popolato di;orchi,lupi,battaglie sanguinose del BENE contro il MALE,vittorie a eroiche contro l'oppressione di un cattivo dall'aspetto terrificante,ecc.ecc. Non possono che adorare il signore degli anelli e saghe simili. Perchè lì c'è la metafora di una loro verità bruciante e profonda. Finalmente,anche se solo nel gioco,possono riprendersi con "orgoglio" la giustizia che gli spettava un giorno e che non arrivò mai. E dimostrare il loro "coraggio",cosa che allora li avrebbe messi(così nella percezione di bambino)in pericolo di vita per la disparità di mezzi con quel grande cretino di padre che si ritrovavano,che gli causò un'angoscia di morte incombente che si ritrovano da cresciuti. E,naturalmente,la giustizia non può che arrivare dopo uno scontro cruento,pericoloso per la vita,che contempla anche la possibilità della morte,così la loro esperienza e schema primario dell'infanzia. E da qui anche l'"ammirazione" e il "massimo rispetto" ai combattenti in generale,specie se in condizioni di disparità di forze ;si chiamino Mussolini,hitler,o anche Che Guevara,perchè prima dell'aspetto politico(identità che nei fascisti è molto incerta nei contenuti ma è certissima sul piano psicologico-prepolitico)conta il "valore" nell'azione,il "coraggio" in un senso alquanto astratto,come dote necessaria per il riscatto dall'ingiustizia originaria subita. E via con tutta la mimica di parate militar-marziali,sceneggiate di durezza e di risolutezza ,braccia conserti,mascelle serrate da "duro",atteggiamenti minacciosi,amore per le divise(le botte di Stato,il grande padre),ecc.ecc. A tutto questo ci costringe la scarsa considerazione del'essere genitori consapevoli e del supportare o sanzionare chi non sa farlo. Vabè..passiamo oltre
ATTUALITà;STRADE E MONUMENTI A QUATTROCCHI? Proposte da giunte di sinistra...ma per l'amor del cielo!!. ANCHE quella di Fabrizio Quattrocchi è una vita di troppo sacrificata al Capitale e alla sua guerra in Iraq per la stabilizzazione dell'area del petrolio(il vero motivo della guerra)e a lui va umana pietà come a TUTTE le vittime delle guerre. Ma non basta la semplice morte-in un contesto in cui Quattrocchi operava come oggettivo complice dell'ingiustizia- per intitolare strade. Allora UN SOLO MOTIVO. Gli si vogliono intitolare perchè,morendo,ha detto"Vi faccio vedere come muore un'Italiano!". Andiamo bene. Si intitolano strade a chi ha il solo "merito" di essere "coraggioso",nel senso sopra menzionato di eroico vaore dell'azione indipendentemente dai contenuti di vera giustizia-gustezza,cioè,si aderisce TOTALMENTE a valori balordi da destra radicale azionista, col pizzico di nazionalismo vuoto dell'aver aggiunto "Italiano"(come se gli Italiani avessero una pasta particolare dagli altri esseri umani).
Eppure un poeta comunista diceva che testimoniano dell'umanità molto più le masse che scendevano imploranti e tremanti nelle fosse scavate dai nazisti che non i pochi che rifiutavano sprezzanti la benda. E il comunista-sindacalista-alpinista Guido Rossa(assassinato dalle BR per il suo coraggio civile)diceva che ci vuole molto coraggio in più a passare una vita intera davanti ad un tornio in fabbrica che a salire sull'Anapurna come aveva fatto lui.
E con questi due esempi,a sinistra dovremmo ricordarci di una cosa molto importante;
IL VERO CORAGGIO è LA FATCA QUOTIDIANA DELL'UMANITà ; NON IL "SUPEROMISMO". Che è un valore di disprezzo per l'umanità,oltre che valore di destra pura. Adesso mi son stancato di spiegarlo. E spero che se qualche sindaco di centrosinistra gli dedica una via milioni di fantasmi degli uccisi "normalmente" e senza "coraggio" dalle ingiustizie degli uomini gli vadano a tirare i piedi la notte.
Ciao Tiresia
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