I militari sono stati trasferiti, ma in città è partita una raccolta firme per difenderli. La Lega: «E' stato solo qualche scapaccione».
Il filmato di un videofonino inchioda un pestaggio di un uomo marocchino da parte di due carabinieri e un poliziotto in borghese. I due carabinieri vengono trasferiti, ma parte una raccolta di firme contro il trasferimento. E' stata la Gazzetta di Modena a parlare del fatto accaduto lo scorso 19 febbraio a Sassuolo, grosso paese della provincia noto soprattutto per le ceramiche. Poco meno di due minuti di filmato. Immagini e audio molto chiari per capire quello che è successo: si vedono due carabinieri e un poliziotto in borghese che è stato il primo a intervenire su richiesta di una signora perchè un uomo dormiva da giorni sul suo pianerottolo. Il video inizia quando l'intervento dei militari è già in corso. L'uomo è in mutande e ammanettato a un polso. E' un «soggetto conosciuto» e, secondo il rapporto dei carabinieri, quando arrivano gli agenti lo accoglie a sassate con in mano il collo di una bottiglia rotta. Guardando le immagini si vede, però, che il marocchino viene scaraventato sulla macchina, preso a pugni, buttato per terra e uno dei due carabinieri - il più grosso - gli salta ripetutamente addosso. L'audio non è meno interessante perchè quando i carabinieri si accorgono che un gruppo di ragazzi, anche loro nordafricani stanno guardando la scena non esita a mandarli a quel paese e quando l'autore del filmato urla: «Ho la camera!» - riferendosi al videofonino, continua a insultarli.
Il filmato invece finisce sul sito dei Giovani Musulmani d'Italia, 20 sezioni in tutto il paese, una anche a Sassuolo. Uno degli iscritti al forum lo carica ma i responsabili del sito lo tolgono dopo qualche giorno. E lo danno alla Digos di Reggio Emilia. L'Arma invia il filmato alla procura di Modena e annuncia il trasferimento dei due militari ringraziando i Giovani Musulmani per la collaborazione. «La situazione è tanto calda e complicata di per sé che non volevamo che questo video incendiasse ancora di più», dice Osama Al Saghir, 22 anni che dei Giovani Musulmani è il presidente. Al Saghir abita a Milano ma quel giorno si trovava a Sassuolo e ha potuto vedere subito il filmato. «Non vogliamo che ci sia una generalizzazione verso le forze dell'ordine che sono anche le nostre - prosegue Al Saghir - ma rifiutiamo un comportamento del genere da parte dei carabinieri». E annuncia che stanno organizzando una manifestazione «contro tutti questi criminali che rovinano la convivenza» e la vogliono fare con tutti i cittadini di Sassuolo. Il riferimento è ai problemi della zona dove è avvenuto il fatto. Territorio di spaccio dove sorgono i «palazzoni», uno di questi abitato soprattutto da immigrati, è stato espropriato dal sindaco della Margherita l'estate scorsa, con Rifondazione che è uscita dalla giunta e An che ha fornito i suoi voti per far passare la delibera. Quando però ad Al Saghir viene informato che in città c'è una raccolta firme contro il trasferimento dei carabinieri la sua voce al telefono si incupisce un po': «No così non va bene, è sbagliata questa raccolta firme. L'impegno deve'essere di tutti ma quei carabinieri hanno sbagliato». Ufficialmente le firme sono raccolte da cittadini singoli «Non mi risulta che ci siano partiti politici dietro queste iniziative», dice Luca Caselli, il capogruppo di An in comune. Nel frattempo la Lega parla solo di qualche «scapaccione» e Mario Borghezio si è affrettato ad andare a incontrare il comandante provinciale dei carabinieri. I due militari, difesi dall'avvocato Enrico Aimi che è anche consigliere regionale di An, sono stati effettivamente trasferiti. Uno di loro è stato destinato a fare il piantone al comado di Bologna.
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