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purtroppo hanno dei pessimi istruttori
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Domenico Schietti Thursday, Mar. 02, 2006 at 2:47 PM |
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la colpa però non è solo dei poliziotti e dei carabinieri che eseguono i pestaggi.
la colpa è anche dei loro istruttori, di tutte le forze dell'ordine, del sistema legislativo, della scuola e della cultura che facciamo parte.
Ai poliziotti ed ai carabinieri non viene insegnata la comunicazione.
fanno ore ed ore di esercitazione in palestra o al tiro a segno, ma neanche un minuto di sedute di comunicazione fra di loro per conoscersi meglio approfonditamenter da un punto di vista umano,
non fanno autoanalisi e quindi non hanno autocritica,
non fanno sedute di comunicazione nei quartieri con la gente comune, confrontandosi, parlandosi, esprimendosi, capendosi, aiutandosi, accarezzandosi...
però è un problema generale...
a scuola ai ragazzi viene insegnata la matematica ed il latino.... ma non gli viene insegnato a parlare, a baciare, ad accarezzare, a conoscersi l'uno con l'altro da un punto di vista umano...
è un problema sociale, non si può dare la colpa al singolo carabiniere o poliziotto.
Io ne ho conosciuti tanti e ce ne sono di bravi in buona fede e di stronzi che se ne approfittano della divisa. Però tutti erano profondamente ignoranti dal punto di vista umano. Non conoscevano se stessi e gli altri. Non sapevano cos'era la comunicazione, l'amore, la solidarietà.
salvo rarissimi casi non sanno trattare con le persone in difficoltà.
Se sapessero come fare anche per loro sarebbe più conveniente usare la comunicazione che pestare duro.
Ma non c'è nessuno in grado di insegnarglielo perchè nessuno lo sa fare.
E' un paradosso dell'epoca, abbiamo bisogno di comunicare, ma nessuno lo sa fare.
come per i permessi di soggiorni... per avere un permesso di soggiorno devi essere già soggiornante, e per essere soggiornante devi avere il permesso di soggiorno.
www.free-people-world.com/2/poverta/futuro-globale/index.html
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La notizia viaggia su Internet ( come i razzisti per bene)
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Vittorio Zambardino Thursday, Mar. 02, 2006 at 2:59 PM |
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La notizia viaggia su Internet (come i razzisti perbene)
E' che quando vengono su il sangue e le passioni, gli "hanno fatto bene, dovevano massacrare anche quelli che han fatto il film", e gli anatemi di "razzisti" e "fascisti", non si ragiona più e si fa fatica anche a considerare qualcosa di più, che pura eruzione di intolleranza, ciò che fino a un minuto prima avresti definito con sussiego "partecipazione degli utenti", "contenuti generato dai lettori". Fra teoria dei media e vita c'è sempre questo salto, questo irrompere della puzza dei fatti. Ma poi è laggiù, nelle fogne della vita che deve vivere un mezzo di comunicazione.
Ma prima le storie. Senza i particolari, che fanno un moderato orrore (moderato perché ci stiamo abituando?). A Modena un immigrato riprende con la videocamera del telefono cellulare un pestaggio dei carabinieri su un marocchino, una scena visibile ancora su Kataweb. Quel video è riuscito ad arrivare, grazie alla rete, alla Gazzetta di Modena, a Kw e poi a Repubblica, poi a tutti gli altri media, ed ha dato vita a un dibattito cui hanno preso parte centinaia di persone.
Storia numero 2: la madre di Federico Aldrovandi, un ragazzo diciottenne morto a Ferrara il 18 settembre 2005 in circostanze che sono la materia stessa di questo caso, apre un blog e riesce ad imporsi all'attenzione dei media (il giornale locale, il programma di Costanzo, gli altri giornali), della polizia, dei politici, fino ad Amnesty International. Si deve sapere come quel ragazzo è morto, perché, quali responsabilità ci sono, mentre si continua a non saperlo. Quel blog, come tutti all'inizio affondato dentro il nulla delle poche visite, risale in fretta le statistiche del server di Kataweb e si impone come un piccolo successo. Di fatto è stato il centro della "campagna dal basso" che ha imposto il caso di "Aldro".
Ma le parole dei media sono sempre forbite, ripulite, filtrate. Sono le parole "spontanee", quelle che fanno più paura. C'è chi si ritrae con orrore accusando il mezzo per la sconcia moralità che mette in mostra. Ma questo episodio ha dimostrato perché è diventato consigliabile e maturo mescolare componenti diverse del mondo dei media. Gli interventi degli utenti internet attorno a quei casi sono stati niente altro che una narrazione dal basso dell'Italia che siamo oggi. Ed hanno aiutato a mettere in pratica il primo vero grande esperimento su strada di "Citizen Journalism" o , con un linguaggio antico ma più italiano, di giornalismo civile.
Una cosa è certa: se non ci fossero state la denuncia del video diffuso via internet (Modena) o la tenacia di una madre che si è impossessata di uno strumento apparentemente così metallico e intellettuale come il blog, per farne il megafono del suo dolore e della sua richiesta di giustizia, non avremmo saputo niente. C'è chi pensa che ce l'avrebbero potuto far da soli gli utenti di internet, e non è vero. E i giornali? E la tv? Non avremmo saputo niente lo stesso o solo molto poco.
Senza il video, senza la prova, la denuncia di alcuni testimoni sarebbe rimasta una versione di parte. Senza quel video, il cronista avrebbe appuntato, in mezzo ad altre piccole cose segnalate dai carabinieri, "marocchino ubriaco resiste all'arresto e si ribella ai militi". E questa sarebbe stata la "verità".
Senza Madre Blog e la sua ossessiva ripetizione delle ragioni che stanno all'origine della morte di Federico, sarebbe prevalsa una smentita della polizia, la parola di un medico, la naturale tendenza all'indifferenza di tutti noi. Non stiamo dicendo che carabinieri di Modena e polizia di Ferrara siano colpevoli, non è il mestiere di questa rubrica. Ma all'accertamento dei fatti si arriva anche attraverso processi dolorosi, di accuse, di difese, di polemiche, di cose dette e mai ritirate. La democrazia si fa con le parole, non con le smentite.
E col rigurgito di razzismo di Modena o con la faziosità di certi commenti anti-polizia nei forum post Ferrara come la mettiamo?
La mettiamo che la cronaca, il racconto dei fatti che si sono svolti, è nel giornale la scrittura ponderata delle fonti che parlano. Che questo spesso non basti, è, se non una cosa vera, di certo sentita come tale da molti nell'opinione pubblica di oggi. Quei forum, con tutta la cecità degli insulti razzisti e con tutta l'ideologia di chi è sempre pronto a ricordare Carlo Giuliani, ci racconta un pezzo della realtà. Ci fa presente che c'è chi, a piccole dosi, ha assimilato in questi anni una compiaciuta antropologia della sopraffazione, per cui a quello che è a terra è giusto dare calci. Se è a terra un motivo ci sarà, no? Dite che fa schifo? Lo fa infatti: ma senza internet nessuno avrebbe potuto dirlo ai giornali, e noi perciò non lo sapremmo, che il vicino del secondo piano è un razzista perbene.
http://www.repubblica.it
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Il video approda su ogrish.com
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Basta con le violenze da parte della polizia! Thursday, Mar. 02, 2006 at 3:11 PM |
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Il video del pestaggio e' stato pubblicato su ogrish.com, sito simile a rotten.com che raccoglie le peggio immagini reperibili sulla rete.
La pagina pubblica anche una decina di fotogrammi dal video, utili per chi non potesse visualizzare il filmato.
Moroccan Immigrant Beaten By Italian Police
A video from February 19, 2006 shows Italian police arresting a Moroccan immigrant. The immigrant, who appears to be intoxicated, resists arrest from the officers. The man threatens them with what was later determined to be a broken beer bottle and the police call for reinforcements. The intoxicated man refuses to submit to the arresting officers once more. The police attack the man with a barrage of punches and kicks as a local bystander records the beating. At one point, one of the officers yells at the man videotaping the incident.
www.ogrish.com/archives/moroccan_immigrant_beaten_by_italian_police_Feb_27_20...
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la stampa locale solidarizza con i cc
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red Thursday, Mar. 02, 2006 at 5:05 PM |
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La stampa locale ,a sassuolo, è tutta schierata dalla parte dei due cc. Infatti pubblica solo ed esclusivamente commenti e comunicati she solidarizzano con i cc, mentre censura quelli in favore del giovane migrante. Questo è uno dei motivi perchè gran parte dei cittadini di Sassuolo si sta mobilitando, si parla anche di una manifestazione per il 12 marzo, in favore dei due cc. l'altro motivo è politico: a Sassuolo governa una coalizione di centrosinistra con un sindaco della margherita. Questa coalizione è in balìa della destra che ha fatto dell'attacco quotidiano ai migranti residenti sul territorio l'unico punto programmatico del loro manofesto elettorale. Non passa giorno, e non solo dopo il pestaggio, che a turno la destra non criminalizza i gesti di un migrante regolare o irregolare che sia, creando un clima di feroce odio nella popolazione che oggi sta esplodendo e che potrebbe aprire una spirale dagli scenari inquietanti. L'unico modo per favorire l'integrazione da parte del centrosinistra a Sassuolo è stato lo sgombero forzato di un intero condominio, abitato per lo più da migranti, a giugno 2005 con un enorme spiegamento di forze di polizia coadiuvate anche da due elicotteri. Gli abitanti di questo stabile sgomberato era per la maggior parte propietari con un mutuo acceso, e che ora si ritrovano a pagare un affitto esoso più un mutuo di un appartamento che non possiedono più. Una ventina di singoli sono stati accampati presso un ex stalla, che il sindaco sceriffo chiama centro di accoglienza temporanea, immerso nelle fabbriche e nel traffico devastante della città in compagnia di pantegane scarafaggi ed altri animali tanto che anche gli uffici comunali fanno fatica a rilasciare l'idoneità degli alloggi utile per il rinnovo del permesso di soggiorno. Tutto questo per la modica cifra di 250 € al mese. Poi si meravigliano come succedono queste cose.....
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Amnesty chiede indagini immediate
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reporter Thursday, Mar. 02, 2006 at 6:32 PM |
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bastards_2.jpg, image/jpeg, 450x355
L'associazione umanitaria interviene nella vicenda del marocchino pestato da due carabinieri e da un poliziotto Immigrato picchiato a Sassuolo Amnesty chiede indagini immediate "Le immagini del video suggeriscono con grande evidenza che possa esservi stato un uso eccessivo e illegittimo della forza"
ROMA - Anche l'associazione umanitaria Amnesty International interviene nella vicenda dell'immigrato picchiato alcuni giorni fa a Sassuolo da due carabinieri e da un poliziotto, chiedendo che venga accertata la verità e che chi ha agito contro la legge venga punito.
"L'aggressione del cittadino marocchino Moulayamer Oulkadi El Idrisse, compiuta il 19 febbraio a Sassuolo da due carabinieri e un poliziotto - si legge nel comunicato di Amnesty Italia - deve essere immediatamente oggetto di un'indagine spedita, approfondita e imparziale per accertare le responsabilità individuali".
"Le immagini del video suggeriscono con grande evidenza - scrive ancora l'associazione - che possa esservi stato un uso eccessivo e illegittimo della forza, contrario agli standard internazionali sui diritti umani che sanciscono il diritto di chiunque a non subire tortura e trattamenti crudeli, inumani o degradanti".
"Le Convenzioni delle Nazioni Unite e del Consiglio d'Europa che vietano tali abusi, al pari di tutti gli strumenti a protezione dei diritti umani fondamentali come quello all'integrità fisica, costituiscono - si legge ancora nel comunicato - obblighi che le autorità italiane devono rispettare nei confronti di chiunque, senza distinzione di nazionalità, gruppo etnico e condizione personale o sociale.
"L'accertamento rapido e imparziale delle responsabilità individuali - conclude Amnesty Italia - con pene adeguate alla gravità degli abusi e con il riconoscimento di un giusto risarcimento per la vittima, è fondamentale per evitare che in Italia si instauri un clima di impunità e per proteggere gli agenti di pubblica sicurezza da denunce infondate. E' infine urgente che l'Italia adotti misure efficaci di prevenzione dei maltrattamenti da parte di pubblici ufficiali, ratificando il Protocollo alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura, istituendo un organismo indipendente di ispezione e controllo sul rispetto dei diritti umani, introducendo il reato di tortura nel codice penale e garantendo agli agenti di pubblica sicurezza un'adeguata formazione sul rispetto dei diritti umani".
(2 marzo 2006)
www.repubblica.it
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Telefoni cellulari
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Ernesto Assante Thursday, Mar. 02, 2006 at 7:51 PM |
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Ha ragione il vecchio Peter Gabriel e il suo amico Michael Stipe (http://www.witness.org/): la diffusione di videocamere aiuta a denunciare violenze e soprusi che possono, attraverso questi strumenti, essere documentate.
Così è accaduto a Sassuolo, dove un passante ha filmato con il suo cellulare il pestaggio di un immigrato da parte di un gruppo di Carabinieri.
Solo che loro pensavano certamente ad altri paesi, non all'Italia.
Del resto noi stessi ci dobbiamo abituare all'idea di vivere in un paese davvero molto peggiore di quello che spesso immaginiamo, viste le reazioni in difesa dei Carabinieri autori del pestaggio arrivate da ogni parte.
In America i poliziotti che pestarono Rodney King e vennero filmati, subirono un processo e vennero giustamente condannati.
Scommettete che qui in Italia non accadrà altrettanto e che tre responsabili delle forze dell'ordine che pestano una persona (avete visto il filmato, due lo tengono fermo e uno molla cazzotti, poi mentre l'immigrato è a terra un carabinieri salta sul corpo a piedi uniti) non subiranno né processo né condanna?
Nel frattempo tenete accesi i vostri cellulari, non si sa mai....
http://multimedia.repubblica.it/home/146383
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controllo nelle mani di tutti
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Domenico Schietti Thursday, Mar. 02, 2006 at 9:43 PM |
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Non c'è dubbio, copio da qui: http://www.liberaassociazioneilpopolo.it/1/3/semplificazione/societa-liberta/2005/09/il-controllo-il-potere-il-bene-ed-il.html
Va ricercato un equilibrio accettabile esistenzialmente, vanno fissati dei parametri e fare tutto il possibile per rientrare in quei parametri. Il male non può essere sconfitto per sempre ed il bene non trionferà mai definitivamente. Punto.
Ma non per questo allora bisogna fregarsene di tutto, pensare che saremo sempre infelici, deprimersi, relativizzare oltre misura ed abbandonare il controllo, perchè qualche pazzo potrebbe creare grossi problemi a tutti.
Allora telecamere dappertutto, tutte le telefonate controllate, tutte le mail archiviate, individuazione istantanea di chiunque tramite il satellite abolizione dei soldi in contanti e pagamenti solo per telefonino e carta di credito...
però attenzione: non una sola unica centrale di polizia che controlli tutte le informazioni, le intercettazioni e le transazioni di denaro.
Tutti i dati che vengano messi automaticamente in rete e come con google o yahoo, inserendo una chiave di ricerca, che possano essere verificati da tutti.
Per esempio inserendo "Berlusconi telefonate" tutti devono poter aver accesso a tutte le telefonate eseguite da Berlusconi .
Inserendo "Cheney bonifici" devono poter emergere a disposizione di tutti la lista di tutti bonifici di Cheney.
La strada è questa, il controllo nelle mani di tutti, come in un piccolo paese, tutti che sanno tutto di tutti, non tutti nelle mani di un solo controllore.
No?
Quale altra via se no? La difesa di della privacy di chi?
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Mi vergognerò io per loro
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zert Friday, Mar. 03, 2006 at 4:25 PM |
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visehrad@comune.re.it |
Dato che i bianchi cittadini perbene di Sassuolo non si vergognano spontaneamente di quanto sta succedendo nella loro ricca e laboriosa cittadina, lo farò io per loro. Vergogna Sassuolo. Vergogna Emilia. Ancora non sono del tutto consumate le ossa di chi ha dato la propria giovane vita combattendo il nazismo, i partigiani caduti per la libertà dei Sassolesi, perchè si potesse semplicemente dire mai più razzismo, che stiamo già ricadendo negli stessi errori, nella stessa tragica strada che ci ha condotto ad Auschwitz. Se ci sono problemi di integrazione e di ordine pubblico a Sassuolo, se la Braida è diventata un Ghetto - o Kasbah (il significato è lo stesso), la colpa è tutta nostra, tutta di noi stronzetti emiliani ricchizzati con puzza sotto il naso, veri e propri nazisti verniciati di un rosso ormai pallido e sbiadito, pronti sempre a parlare di razza malvagia, mai di singoli individui malvagi. Mi vergognerò io, per voi allora. Perchè non facciamo tutti come solo pochi stanno già tentando di fare? Perchè non andiamo noi più spesso alla Braida di Sassuolo, o a Santa Croce di Reggio, a cercare il dialogo e l'amicizia con chi è stato costretto per vari motivi ad emigrare in questa ingrata e colesterosa Emilia? La violenza non è mai un rimedio per niente. I violenti vanno tutti isolati e puniti, siano essi cittadini, immigrati o carabinieri. Se no che motivo c'era a morire combattendo contro il nazismo?
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facile giudicare
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Capitan_D Friday, Mar. 03, 2006 at 5:58 PM |
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Ci sono zone e quartieri inaccessibili prefino alle forze dell'ordine in pattuglia. Non nego che i CC in questo video abbiano esagarato, ma vi siete mai trovati di fronte a un immigrato ubriaco e molesto o sotto effetti di sostanze stupefacenti? se prendete un pugno in faccia gli dite grazie e gli offrite un caffè? come lo volevate far salire in auto? magari dicengli per favore si vuole accomodare? un ubriaco non capisce quello che dite, tantopiù se è straniero clandestino. facile giudicare così, facile per chi non ha a che fare con questa gente tutto il giorno, tutti i giorni.. si, andate di sera nei loro quartieri a cercare intergrazione e pace, poi ditemi.
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x zert
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sassolese Friday, Mar. 03, 2006 at 9:34 PM |
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IO sono di sassuolo e MI VERGOGNO DEI MIE CONCITTADINI.e ti dico che c'è molta altra gente di sassuolo che la pensa come me.intanto vi dico un paio di cosette su sassuolo:il sindaco sta cercando di vendere tutto il comune agli immobiliaristi e gli sbirri non fanno un cazzo.prima pensavo che sapessero solo scroccare il caffè nei bar ma ora so che sono anche buoni di fare i pestaggi
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Gli episodi come quello di Sassuolo sono quotidiani.
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colico Friday, Mar. 03, 2006 at 10:41 PM |
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Per esperienza personale diretta ormai datata oltre 3 lustri posso dirE che gli episodi come quello di Sassuolo sono quotidiani. Picchiare le persone (non tutte, scegliendo accuratamente) è una modalità operativa capillarmente diffusa tra le forze dell'ordine. Mi fanno ridere questi giornalisti che si scandalizzano. Non ho mai visto Repubblica lavorare su questa autentica schifezza se non per il G8 a Genova o con il filmato di Sassuolo. Se i giornali abdicano a questo ruolo lasciano i pochi fessi come me a reagire inutilmente da soli.
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se va bene ditemelo che mi adeguo
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Fabio62 Friday, Mar. 03, 2006 at 10:45 PM |
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Un filmato perfettamente valutabile non è un'opinione di parte. poi soggettivamente ognuno di noi puo interpretarlo soggettivamente secondo la propria etica e morale e convinzione, ma nel caso di sassuolo oltre alle proprie interpretazioni di parte resta un'oggettivo reato di percosse ad uomo immobilizzato, cioè un sicuro reato penale con l'aggravante di essere stato fatto da chi dovrebbe per legge evitare il succedersi di questi reati. la credibilità è una cosa seria e quando succedono queste cose la credibilità di tutte le forze dell'ordine prende dei colpi durissimi. Chi afferma che questa violenza gratuita va bene, afferma che la violenza è lecita , ma dov'è il confine per applicarla e su chi applicarla? le regole e le leggi regolano la loro applicazione perche il più forte (anche quelli in divisa non solo i criminali) non regoli il confine sul suo metro di misura personale. Solo le regole condivise per tutti portano a convivere altrimenti far west legge del più forte , se va bene ditemelo che mi adeguo.
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maledette le religioni tutte!
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osservatore Saturday, Mar. 04, 2006 at 6:07 PM |
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a me sembrate tutti cretini.......1)non c'e' da stupirsi di cio' che hanno fatto gli sbirri perche' e' cio' che fanno sempre e come hanno fatto anche con amici miei "italiani"(essere italiani non e' un fatto di sangue...non esiste sangue italiano visto che la nostra storia e' fatta di 1000 popolazioni diverse mescolate....)2)il conflitto in atto e' tra chi ha Potere e chi no a livello globale e se c'e' gente che scrive islamici di merda è la dimostrazione di quanto le èlite dominanti riescano a controllare e plasmare addirittura la percezione di cio' che chiamiamo realta'.I bombardamenti non si fanno solo con gli aerei ma anche con i mass media e i vari messaggi che inconsapevolmente ricevi da parte del Potere per tutto il giorno per tutti i giorni della tua vita........chi naturalmente e' piu' Ignorante soccombe e diventa il loro ZOMBIE 3)Ci sono quartieri o zone nella mia citta' dove io ITALIANO non posso entrare se perche' altrimenti vengo massacrato da altri italiani(con la lettera minuscola) con una croce celtica tatuata su di un braccio......e gli sbirri non sono mai intervenuti(cosa fanno arrestano i loro figli o i loro amici figli di prefetti, di altri sbirri ecc....?)NO.(e poi scrivono forza nuova contro il sistema.....ma se sono i suoi guardiani!)4)Essere teste di cazzo non e' esclusiva di un solo popolo.....sai quanti eroinomani fascisti conosco io!E poi intendiamoci sul termine sostanze stupefacenti.....che vuol dire?gli psicofarmaci hanno stessi principi attivi e vengono prescritti dal medico.......un oppiaceo non ha certo lo stesso effetto di un anfetaminico o di un cannabinoide.....buffonate di stato...5)Hardcore autogestito per la sovversione,UNICA NAZIONE, RIVOLUZIONE.
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emilia paranoica
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paranoica Saturday, Mar. 04, 2006 at 9:13 PM |
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adlenade@alice.it |
io non ce la faccio più a vivere in un Paese che si predica civilizzato ma che ricorre alla barbarie più primitiva della violenza per riportare l'ordine. ogni persona picchiata rappresenta una guerra quotidiana,un abuso di potere su chi non può o non vuole ribellarsi fisicamente,non voglio ergermi a guru ma qualcuno disse che si raggiunge un fine sbagliato con un mezzo sbagliato,forse un giorno,andando avanti così ci trasformeremo tutti in oriibili mostri con divise stracciate blu e spargeremo sangue per poi troverne la colpa nel mondo che ci ha rigettato..sto degenerando vero?!sì decisamente.
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1957
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camus Saturday, Mar. 04, 2006 at 11:00 PM |
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Se si fa la somma delle violazioni e delle molteplici esazioni che vengono denunciate sotto i nostri occhi, è possibile immaginare un futuro in cui, in un'Europa concentrazionaria, non resteranno libere che le guardie carcerarie, pronte a loro volta a imprigionarsi a vicenda. Quando ne rimarrà una sola, sarà nominata secondino capo e si arriverà così alla società perfetta, in cui i problemi dell'opposizione, incubo dei governi del ventesimo secolo, saranno finalmente e definitivamente risolti.
Albert Camus, 1957
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Giovanardi faccia come il culo !
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reporter Sunday, Mar. 05, 2006 at 12:46 PM |
mail:
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Roma, 12:22
SASSUOLO: GIOVANARDI, NESSUN PESTAGGIO ERA UN ENERGUMENO
"Ho visto e rivisto il filmato e ritengo che non ci sia stato alcun pestaggio". Carlo Giovanardi, ministro per i rapporti con il Parlamento, e' tornato sui fatti di Sassuolo questa mattina a 'Omnibus Weekend' su La7. "C'e' stato uno scontro che e' durato quasi un quarto d'ora, ma che nel filmato non si vede. I carabinieri hanno solo tentato di ridurre alla ragione, con le mani, questo ubriaco, energumeno pericoloso per se' e per gli altri". "Se davvero e' stato pestato - si e' chiesto Giovanardi - perche' non gli sono state riscontrate lesioni gravi e perche' non ha sporto querela?". "Gli immigrati regolari sono una benedizione per noi - ha concluso il ministro - ma non si puo' pensare di aprire i confini dell'Italia a milioni di persone senza nessuna operazione di contrasto serio della criminalita', altrimenti facciamo la fine delle banlieue francesi".
www.repubblica.it
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Marocco 2 - La Vendetta
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repubblica.it Monday, Mar. 06, 2006 at 2:59 PM |
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Un immigrato vuole essere ripreso mentre aggredisce tre militari La vicenda nel Comasco, pochi giorni dopo i fatti di Sassuolo Marocchino picchia tre carabinieri e chiede di fotografare la scena
COMO - Un giovane marocchino ubriaco ha preso a botte tre carabinieri incitando la moglie a fotografare la scena. L'episodio, accaduto nei giorni scorsi a Senna Comasco (Como), avviene poco più di una settimana dopo i fatti di Sassuolo, dove, al contrario, era stato un cittadino extracomunitario a subire l'aggressione da parte di due militari prima dell'arresto. E la sequenza della violenza era stata ripresa dal videofonino di un suo connazionale.
Nel fine settimana la scena si è ripetuta: questa volta però sono stati tre carabinieri a farne le spese. Durante un controllo di routine, i militari hanno fermato un giovane marocchino, ubriaco, che dopo qualche resistenza ha cominciato a picchiarli, chiedendo alla moglie di fotografare l'aggressione.
Uno dei tre ufficiali ha riportato una frattura a un braccio, gli altri sono rimasti feriti. L'aggressore, invece, è stato arrestato per diversi reati, dalla violenza alla resistenza a pubblico ufficiale.
(6 marzo 2006)
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I FATTI DI SASSUOLO : Fra repressione ed emarginazione
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COLLETTIVO AUTOGESTITO MODENESE Tuesday, Mar. 07, 2006 at 6:02 PM |
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I FATTI DI SASSUOLO : Fra repressione ed emarginazione I fatti di Sassuolo ci offrono, per l’ ennesima volta, la dimostrazione del livello di ( ben studiata) idiozia raggiunto da mass media e politica istituzionale. La realtà , in fin dei conti , è che un presunto delinquente ha subito un pestaggio feroce e si trova in carcere, mentre tre sicuri torturatori (esistono i filmati delle loro imprese ) se ne stanno tranquillamente in libertà acclamati da un’ opinione pubblica modellata secondo le esigenze del potere. Questi eventi avrebbero dovuto suggerire alcune domande riguardo alla violenza istituzionale: se questo è quello che accade nelle strade per un controllo, cosa succede a chi si trova a dover varcare l’ingresso di una caserma, di un cellulare della polizia, di un carcere o di un CPT? Non è così difficile immaginarlo: punizioni corporali e violenze psicologiche non hanno mai smesso di essere all’ordine del giorno ai margini della pace democratica. L’estensione legislativa di misure quali l’isolamento (una forma incruenta ma non per questo meno violenta di tortura) non fa che dimostrarci che è in atto un pericoloso innalzamento dei livelli repressivi, che avviene non a caso in un momento in cui sono ben visibili i segni di un malessere sociale diffuso. Chi oggi invoca con superficialità una mano ancora più pesante dovrà poi assumersi la responsabilità di un inevitabile innalzamento della conflittualità. E proprio l’innalzamento di un genere di conflittualità che non scalfisca sfruttamento e gerarchia sociali sembra essere l’obiettivo del potere (regola che vale a Sassuolo come a Baghdad). Sassuolo rappresenta una realtà archetipica della provincia industrializzata: qui un manipolo di potenti avvelena la città con le sue fabbriche, specula selvaggiamente su un mercato immobiliare che è totalmente sotto il suo controllo, e rinchiude i suoi schiavi in ghetti dove tutto è permesso, compreso sgomberare dei proprietari di casa con un blitz militare in grande stile. Qui si scaricano tutte le contraddizioni di una società che produce profitti e miseria, progresso e alienazione, piastrelle ed eroina, ville e tuguri. Qui, perché i lussi di pochi non ne siano scalfiti, una classe lavoratrice in gran parte composta da migranti sperimenta gli effetti della “crisi”, che da queste parti prende le vesti di una intensificazione di precarietà, esclusione, clandestinità. Non è nostra intenzione prendere le parti dello spaccio di eroina o della delinquenza in genere. Sappiamo però che questi fenomeni non avvengono nei quartieri bene della città, ma riguardano solo quella parte che si vuole controllare e reprimere. E sappiamo che alle loro origini vi è l’emarginazione pianificata di coloro che il padronato reputa inutili e quindi estranei a una comunità che non esiste, perché non esistono né patria né Europa, né regolari né clandestini, ma solo sfruttati e sfruttatori. Ed è indubbio l’uso strumentale che viene fatto di una delinquenza gestita dall’alto. Come scrive Foucault: “la messa in opera di una delinquenza che costituisca una sorta di legalismo chiuso presenta in effetti un certo numero di vantaggi. Prima di tutto è possibile controllarla. E’ possibile inoltre indirizzare questa delinquenza ripiegata su sé stessa verso forme meno pericolose di legalismo. Mantenuta dalla pressione dei controlli al limite della società, ridotta a condizioni di esistenza precarie, senza legami con una popolazione che avrebbe potuto sostenerla (come accadeva un tempo per i contrabbandieri e per alcune forme di banditismo), la delinquenza ripiega fatalmente su una criminalità localizzata, senza potere di attrazione politicamente priva di pericolo. Ora, questo illegalismo concentrato, controllato, disarmato è direttamente utile, votato ad una criminalità violenta di cui le classi povere sono spesso le prime vittime. La delinquenza, illegalismo signoreggiato, è un agente per l’illegalismo dei gruppi dominanti”. Inutile rimarcare come spaccio e delinquenza siano stati il veicolo ideologico dello sgombero del palazzo verde lo scorso anno e lo saranno degli sgomberi già annunciati, tutti finalizzati a evidenti speculazioni edilizie. E’ ovvio che tutto questo non serve ad altro che a giustificare maggiore controllo sociale e a limitare il conflitto alla lotta tra proletariato e marginalità o tra italiani e stranieri. E al di sopra di tutto la sovranità poliziesca esibita con atti sopraffattori come quelli visti in tv. A nostro avviso, è meglio guardarsi dalla logica del pogrom e individuare con attenzione i veri nemici delle masse: la borghesia e i suoi apparati repressivi. C.A.M. COLLETTIVO AUTOGESTITO MODENESE
italy.indymedia.org/news/2006/03/1011842.php
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Se l'ordine si basa sulla discriminazione meglio il disordine
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Skuzz Wednesday, Mar. 08, 2006 at 4:07 PM |
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Giustificare l'operato violento razzista in una parola sola fascista delle forze dell'ordine è veramente da ignoranti.Se le cose vanno male in Italia i motivi sono ben altri un esempio lampante è l'assenza di valide politiche di integrazione, la mancanza di case dignitose per tutti lo sperpero di soldi pubblici, utili nella realizzazione delle politiche precedenti, per ripulire i muri delle città e ridargli quel colore grigio che ti butta il morale sotto i piedi.Questa è la novità di questi giorni a Milano!! La gente si preoccupa di un muro sporco ma non si preoccupa se il suo vicino sta morendo di fame sotto un ponte...Questo è il vero male che affligge l'Italia del nuovo Millenio. Nel degrado e nel malessere la risposta facile sospinta dalle televisioni e dai partiti di destra è l'intolleranza e l'emarginazione dei poveri e degli stranieri.Per questo spesso mi vergogno di essere italiano e dover spartire le mie origini con persone razziste intolleranti ed egoiste.
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CHIEDIAMO GIUSTIZIA
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ass diritti umani del marocco Friday, Mar. 10, 2006 at 10:04 AM |
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Chiediamo che giustizia sia fatta
Intervista a Amine Abdelhamid, presidente dell’Associazione per i diritti umani del Marocco (AMDH), che denuncia le barbarie compiute da carabinieri italiani sull’immigrato marocchino Moulay Amer Idrissi.
Un giovane immigrato marocchino in Italia è stato selvaggiamente picchiato domenica 19 febbraio da carabinieri italiani. Quali sono state le vostre prime reazioni alla notizia?
Abdelhamid: “In qualità di presidente dell’AMDH non posso che condannare questi atti violenti compiuti da agenti contro un essere umano, al di là della sua nazionalità marocchina, italiana, francese o altra.
I carabinieri non avevano il diritto di torturare un essere umano qualunque fossero i fatti che gli venivano addebitati.
Se quel giovane aveva rifiutato di piegarsi alle imposizioni dei carabinieri, questi ultimi dovevano arrestarlo senza massacrarlo in modo disumano.
In tutta questa vicenda sottolineerei un solo punto positivo: questi agenti sono stati sospesi dal servizio a seguito dei loro comportamenti selvaggi. Noi ci auguriamo che giustizia venga fatta e che i tre carabinieri colpevoli di torture siano giudicati dal tribunale.
Quali azioni si proporrà di fare l’AMDH per difendere i diritti di questo immigrato?
Quali sono le iniziative che contate di prendere?
“Dopo aver preso conoscenza dei fatti noi ci siamo riuniti all’interno della nostra organizzazione e abbiamo deciso di fare il necessario affinché la giustizia sia compiuta. Noi siamo intervenuti presso l’ambasciatore italiano a Rabat, affinché il governo italiano sappia che questo “affare” è seguito da vicino dai difensori dei diritti umani in Marocco. L’ambasciatore del Marocco a Roma, Taj Eddine Baddou, si è recato al ministero degli esteri italiano per chiedere spiegazioni dell’incidente.
Successivamente cosa deve fare il Marocco in questa situazione?
“ L’ambasciata del Marocco ha l’obbligo di difendere gli interessi e i diritti degli immigrati marocchini in questo paese. Deve inoltre assicurare la difesa della vittima, affinché i carabinieri siano giudicati davanti ad un tribunale. Si tenga conto che questo genere di comportamento da parte delle forze dell’ordine italiane non è nuovo. Diversi casi simili sono stati registrati in periodi precedenti. I responsabili italiani hanno espresso al diplomatico marocchino il loro rincrescimento a nome del governo e del popolo italiano.”
Questi “rincrescimenti” sono sufficienti?
“Che le autorità italiane abbiano espresso dei rincrescimenti è una buona cosa. Ciò dimostra che le autorità italiane sono coscienti della gravità della situazione. Tuttavia, bisogna che giustizia sia fatta. In altre parole i colpevoli devono essere giudicati e dovrà essere fatta giustizia.”
Khadija Skalli
3 marzo 2006
aujourdhui.ma
traduzione Giorgio Riboldi http://www.laltralombardia.it
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questa è un poco diversa
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pavullese Saturday, Mar. 11, 2006 at 4:02 PM |
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Ho assistito all'agonia di un uomo scannato per un telefonino. Sono arrivato che urlava per terra e una donna cercava di aiutarlo. Sono sceso e corso. La donna diceva uno è scappato di là. io e un'altro abbiamo telefonato a tutti, dal 118 in giù. L'uomo ha smesso quasi subito di lamentarsi ed è rimasto immobile a faccia in giù, le mani perdevano colore. Noi lì impotenti a vederlo morire. L'ambulanza è arrivata, lo hanno girato, non sembrava respirasse più, hanno tagliato la camicia, le viscere sono uscite.Lo hanno portato via. Me ne sono andato. Non volevo vedere più nessuno. Poco dopo hanno detto è morto. Improvvisamente ho pensato che mio figlio ha la stessa età e mi è venuta in mente la sua mamma e mi sono messo a piangere di nascosto.
Nella notte hanno arrestato un marocchino di 19 anni. Nella valigia i telefonini rubati e abiti griffati.
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Non è giusto
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Corey Sunday, Mar. 12, 2006 at 7:30 PM |
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No non è giusto che picchino a sangue un marocchino a caso, ma allo stesso tempo non è giusto che si proteggano tutti dietro le solite frasi condite di buonismo che fanno tanto bene al cuore ma lasciano l'amaro in bocca a chi, tutti i giorni, è costretto a vivere in mezzo a queste situazioni. Le forze dell'ordine devono fare il loro lavoro senza eccedere, i magistrati devono fare il loro lavoro ed espellere. Ognuno deve fare il proprio lavoro, ognuno deve difendere la legalità prima di tutto. Che l'imputato sia italiano, comunitario o extracomunitario, il giudizio non deve cambiare. Chi sbaglia paga, chi è recidivo deve pagare di +. Se queste semplici regole fossero attuate in ogni momento della vita di tutti, non staremmo qui a scannarci per questi fatti.
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noglobalraus
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Eddy Tuesday, Mar. 14, 2006 at 10:08 AM |
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Il buonismo ha nauseato, ma evidentemente ai no-global piace autoincensarsi e darsi ragione, lo prova il fatto che un mio commento affatto offensivo sia stato cancellato. Io capisco che molti di voi ragazzi si sentano dalla parte degli "ultimi" e lo spirito di fondo è nobile. Ma qua i deboli erano donne sole, bambine e anziani che vivevano nella paura a Sassuolo. Il pestaggio (tra l'altro parzialmente giustificabile dalle gesta del marocchino) è da ridimensionare. Il Carabiniere è saltato sulle sue gambe e non sulle costole (col peso che aveva gliele avrebbe spaccate) e i pugni sono stati dati ai polsi per aprire le mani e ammanettarlo (se venivano dati sulla schiena si sarebbe contorto).
Vi ci vuole un pò di meno buonismo e accanimento contro le forze dell'ordine. I Sassuolesi hanno ospitato i magrebini, qualcuno lavora e si comporta bene, molti altri no e vanno rimpatriati. Se io all'estero avessi fatto quel che combinava Idrissi sarei stato giustamente sbattuto fuori dal paese ospitante al primo reato, mentre in Italia non va così e siamo il paese occidentale più permissivo in quanto a immigrazione e purtroppo le mele marce che ci sono ovunque approfittano.
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sempre di +
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Mara Friday, Mar. 17, 2006 at 6:20 PM |
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E' vero, sono tanti i coglioni che ti danno fastidio per strada...è vero anche che io non posso avere paura a tornare a casa da sola alle 7 di sera...è vero che è per colpa loro se devo correre in preda al terrore perchè le strade sono buie e deserte...ma è vero anche che non si può minare la loro libertà, sebbene loro minino la nostra, perchè passeremmo al torto... A prescindere da questo i poliziotti NON DOVREBBERO POTER UCCIDERE...ormai ne fanno fuori sempre di +.
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non possiamo?
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pavullese Tuesday, Mar. 21, 2006 at 12:12 AM |
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Cara ragazza, non possiamo? Miniamo alla loro liberta? Quale libertà? Libertà secondo te è potere fare ciò che si vuole? E dici che tu non hai la libertà di poterti difendere? c'è qualcosa di malsano, perdonami, nelle tue parole. C'è qualcosa di malsano, in giro.
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mi fate schifo
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io Monday, Mar. 27, 2006 at 12:20 AM |
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ma siete impazziti tutti? ora sento onore alle forze dell'ordine? magari onore pure ai fasci! ma che cazzo c'avete in testa? uno stronzo che di mestiere fa lo sbirro può massacrare di botte un extracomunitario solo perkè è ubriaco? bè fasci tornate nelle vostre fogne e non fatevi piu vedere. solidarietà agli immigrati! lo siamo stati pure noi!ricordate
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se avessimo le palle
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nessuno Monday, Mar. 27, 2006 at 2:06 PM |
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Se avessimo le palle non ci riempiremmo la bocca di paroloni non sfileremmo per un rompicoglioni non ce la prenderemmo solo con i carabinieri ma difenderemmo e sfileremmo per quei ragazzi di Calabria che hanno visto i loro campi avvelenati da chi non vuole che alzino la testa. Ma un conto è rompere vetrine e bruciare edicole un conto affrontare quelli che VERAMENTE possono farci male non è vero compagno?
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E' andata bene così
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Giusva Wednesday, Jun. 14, 2006 at 12:31 AM |
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Ragazzi, ma lo capite che è andata bene così? i nostri ragazzi in divisa cosa dovevano fare di fronte a quell' immigrato? Voi dovete capire che la strada è un'altra cosa rispetto alle pippette mentali che vi fate nelle vostre stanzette..I nostri ragazzi hanno famiglie, vivono situazioni umane esattamente come quelle degli altri, anzi molto spesso hanno un concetto senza offesa molto più sviluppato del vostro, di società civile e di serenità sociale; Io devo essere padrone di poter uscire la sera con 200 euro in tasca senza paura in gelateria di tirarli fuori sennò il maghrebino mi segue con il collo di bottiglia.. Se capite questo state già un pezzo avanti: mai sentito parlare di certezza della pena? Quel negro di sassuolo non sarà certamente stato nuovo ad episodi di fastidio,leggevo che più di una volta aveva creato disordine per cui che ci volete fare? Ci volete ragionare? Gli volete spiegare che non si va in giro a fare il discolo ubriaco in pieno giorno? magari portatelo anche in libreria e fatelo appassionare alla letteratura russa dell'800.. Vi rendete conto che dopo le esasperazioni è umano far parlare il bastone, perfino nella Sacra Bibbia è scritto.. Eppoi ricordate che se esiste un magistrato che me lo rimette in libertà dopo 48 ore l'unica cosa che posso fare è rompergli le gambe così me lo ritrovo lo stesso per la strada però magari stavolta ci mette 3 mesi e non 2 giorni. Ad maiora e saluti
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