In attesa dell'entrata in vigore delle nuove tabelle...
A due giorni dall'entrata in vigore della nuova normativa in materia di droga, e in attesa che l'apposita commissione decida i limiti quantitativi fra consumo personale e spaccio, c'é chi esprime preoccupazione per "la scarsa attenzione al problema" e chi invece punta il dito sul capo dello Stato, "reo" di aver promulgato il decreto contenente le nuove norme. La quantità, sottolinea il sociologo Guido Blumir, presidente del "Comitato scientifico Libertà e droga", è "il problema cruciale che per quattro milioni di consumatori di marijuana e otto milioni di genitori separa la semplice sanzione amministrativa dal vero e proprio processo penale". "Il ministro Giovanardi -sostiene Blumir- ha fatto un consistente passo avanti, triplicando la dose decisa due anni fa dal sottosegretario Mantovano e ipotizzando la non punibilità di 20 spinelli". Invece all'interno della Commissione, secondo Blumir, c'é chi è rimasto "al concetto delle dosi che non sono invece presenti in nessuna parte della nuova legge, ma lo erano di quella del 1990". Nel frattempo, il rapporto dell'Incb, l'organismo delle Nazioni Unite che si occupa della diffusione delle droghe nel mondo, segnala che ben 6 Paesi hanno legalizzato la cannabis terapeutica (Canada, Germania, Svizzera, Inghilterra, Irlanda e molti stati Usa), e invita i governi a condividere gli studi e a informarne l'Organizzazione Mondiale della Sanità. L'Incb rileva inoltre, continua Blumir, che in Olanda ogni anno i coffee shop fatturano quasi 300 milioni di euro, e che su queste somme lo stato olandese incassa solo di Iva 60 milioni di euro. "Se l'Italia adottasse la stessa politica incasserebbe solo di Iva 600 milioni di euro, molto di più di quanto non venga dato al fondo nazionale antidroga". Infine, Blumir rende noto che nelle tabelle pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale c'é un errore: tra le sostanze viene citata la "messalina", in realtà si tratta della mescalina, sostanza psichedelica usata dallo scrittore inglese Adous Huxley. "La Gazzetta ufficiale dovrà correggere". Dal canto suo, l'esponente radicale torinese Giulio Manfredi punta il dito contro il capo dello Stato, che ha posto la firma sul decreto sulle Olimpiadi invernali che contiene le nuove norme sulla droga: "Ciampi ha chiuso nel modo peggiore un settennato già macchiato dai suoi silenzi sul caso Telekom Serbia e dalla sua presa di posizione, durante la visita in Cina, a favore della cessazione dell'embargo sulle armi". Tutto ciò, aggiunge Manfredi, "avviene nella completa non informazione e conseguente non conoscenza della legge da parte delle decine di migliaia di giovani sulle cui vite la legge inciderà pesantemente".
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