Alcune riflession sul desueto istituto delle dimissioni dei funzionari che hanno perduto la fiducia dei cittadini o che si sono resi protagonisti di comportamenti gravemente incompatibili con le loro funzioni.
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Il questore di Ferrara Elio Graziano avrebbe dovuto dimettersi da qualche tempo per il suo comportamento nella vicenda relativa alla morte di Federico Aldrovandi.
Il questore di Ferrara sulla vicenda ha fornito diverse dichiarazioni in aperta contraddizione una con l'altra, all'evidente scopo di proteggere i suoi agenti e di scagionarli irritualmente dall'accusa di aver ucciso un giovane di 18 anni.
Il questore si è fatto pubblico ministero, si è fatto giudice, ma ha fatto anche di peggio.
Ignorando i doveri della sua funzione il signor Graziano ha scelto di schierarsi accanto a sospetti criminali (perchè provocare la morte di un fermato massacrandolo è criminale) e di prendersi gioco del dolore di una madre e di tutti i cittadini ferraresi (e italiani) che vorrebbero continuare ad avere fiducia nell'istituzione che egli è chiamato a rappresentare.
Il questore non si è limitato ad un'azione passiva, ma è intervenuto più volte molto attivamente per fare in modo che l'attenzione della stampa si distogliesse dal caso, giungendo anche ad inviare strani fax alle redazioni, fax che sono stati giudicati "inntimiidatori" dagli stessi giornalisti.
Il questore ha taciuto, ha riferito storie palesemente inverosimili, oltre che in contraddizione una con l'altra; mancando, al minimo , al dovere di verificare le bubbole che ha raccontato alla stampa; ma mancando anche della normale decenza che esige dai funzionari dello Stato di evitare di fornire ai cittadini l'impressione di un'autorità schierata su una "verità" precostituita (memorabile il: "Non è neppure ipotizzabile che sia morto per le percosse").
Il questore ha taciuto anche quando membri del sindacato della polizia di stato di Ferrara si sono riferiti ai genitori di Federico con il termine di "sciacalli"
Il questore non ha taciuto con alcuni giornalisti, e ha sparso a piene mani opinioni lesive della dignità della vittima, e giudizi negativi sul fatto che si trovasse a spasso in un orario giudicato evidentemente inadatto ad una "persona per bene".
Il questore ha disposto indagini affidandole a poliziotti amici, quando non in relazioni più strette, con gli indagati.
Il questore ha riferito numerose ricostruzioni inverosimili, registrate dalla stampa anche se lui forse non se ne è accorto, secondo le quali il giovane Federico quella mattina sarebbe salito sull'auto della polizia per demolirla, e da questa sarebbe caduto due volte (da solo), una volta procurandosi un foro nel cranio di oltre 2 centimetri; poi, evidentemente insoddisfatto, avrebbe riguadagnato il tetto della vettura per poi ricadere a cavalcioni di una delle portiere aperte per procurarsi l'orribile ferita allo scroto registrata dagli esami autoptici.
E' chiaro che dopo queste prestazioni, il questore di Ferrara non possa più godere della fiducia dei ferraresi.
Godrà forse della fiducia dei suoi sottoposti, ma in realtà la sua azione ha gettato un enorme discredito sull'intero corpo di polizia, visto che le sue dichiarazioni poste una accanto all'altra danno più l'effetto straniante di un'opera psichedelica che quello di una serie di chiari rapporti redatti da uno scrupoloso funzionario alla ricerca della verità.
L'operato del questore è doppiamente pericoloso, e non solo perchè trasmette ai cittadini la sensazione che egli voglia coprire comportamenti criminali, ma perchè attraverso il suo "esempio" tutti i suoi sottoposti riceveranno un pessimo insegnamento e ancora peggiori indicazioni su come comportarsi.
Le devastanti conseguenze del comportamento del signor Graziano sono sotto gli occhi di tutti: a Ferrara nessun poliziotto ha avuto una parola di verità, o anche solo di compassione per la famiglia di Federico.
Non c'è stata verità nelle ore immediatamente seguenti alla morte, non c'è stata verità quando si è tentato di convincere la famiglia che si fosse in presenza di una "fatalità", non c'è stata verità nemmeno nelle dichiarazioni pubbliche, capaci di ignorare persino le conclusioni del ministro Giovanardi e della sua relazione sui fatti resa alla Camera.
Le conseguenze sono gravi: cittadini ferraresi hanno scritto e telefonato anonimamente alle redazioni dicendo di aver paura a testimoniare, la troupe di "Chi l'ha visto" si è trovata davanti ad omertà spiegabili solo con la paura.
Paura di cosa? Paura della polizia, paura dell'istituzione preposta alla difesa dei cittadini.
Un questore che determina una tale situazione dovrebbe essere rimosso all'istante, o dimettersi spontaneamente nel caso che i suoi superiori siano distratti o in altre faccende affacendati.
Elio Graziano non si dimette, pare anzi avere tutte le intenzioni di continuare a diffondere tra i cittadini ferraresi l'immagine di un corpo al di sopra delle leggi e di uno stato incapace di fare giustizia al suo interno.
Una volta che un funzionario di polizia commette un reato, non è più un agente dell'ordine, ma un criminale; il questore dovrebbe scovare i criminali, non spendersi a proteggere persone che potrebbero aver abdicato al loro giuramento alle leggi della Repubblica. Così facendo il questore lede gravemente il rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini e autorizza tra i suoi sottoposti comportamenti incompatibili con la funzione che ricoprono, diffondendo la sensazione che coloro che sono chiamati a far rispettare le leggi siano i primi a porsi da soli al di sopra delle stesse.
Non si tratta quindi di difendere l'onorabilità di un corpo, ma di farlo in maniera inammissibile contribuendo a danneggiarlo, danneggiando non solo l'interesse della comunità per la giustizia, ma anche l'onorabilità di quei poliziotti che tacciono per conformismo, ma che probabilmente sono migliori di chi li dirige e di quei colleghi che hanno assunto quello stile tanto aggressivo nei confronti dei controllati; stile pessimo e illegale, del quale ogni giorno, purtroppo, riceviamo notizie.
Se ci sono stati errori o reati nella vicenda della morte di Federico, spetterebbe proprio alla polizia far chiarezza velocemente e con la totale trasparenza; comportamenti del genere possono solo indurre la sensazione che ci sia del marcio, e che il pesce puzzi dalla testa.
Per questo la notizia è che "il questore di Ferrara non si è dimesso".
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