Ferrara, 18:07
"Sono contenta che ci sia una ulteriore svolta, un passo avanti, perche' quello che vogliamo e' un processo per arrivare a un chiarimento, alla giustizia su cosa e' successo. Vorrei che tutto fosse pubblico e palese, per questo non vedo l'ora di arrivare ad un processo, in modo che escano tutti gli elementi che riguardano quello che e' successo a mio figlio. Un passo avanti, ma che comunque avrebbe dovuto essere compiuto sei mesi fa": cosi' Patrizia, la mamma di Federico Aldrovandi - il ragazzo morto in circostanze ancora da chiarire, il 25 settembre scorso, a Ferrara, dopo essere stato ammanettato da alcuni poliziotti - commenta la svolta nell'inchiesta che ha visto l'iscrizione nel registro degli indagati, per omicidio preterintenzionale, dei quattro agenti che la sera del fatto effettuarono l'intervento nei pressi dell'Ippodromo. Per il procuratore capo di Ferrara, Severino Messina, si tratta di un atto tecnico che non presuppone alcuna ipotesi di responsabilita', e che arriva assieme all'incarico di un ulteriore supplemento di perizia affidato al direttore dell'istituto di Medicina legale, Francesco Maria Avato, sulle due consulenze depositate delle settimane scorse dai tecnici della famiglia Aldrovandi e dalla stessa procura di Ferrara.
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