|
Vedi tutti gli articoli senza commenti
|
ARMI VOLUTE E NON SOLO...
|
|
by
polizie locali Sunday, Apr. 02, 2006 at 3:35 PM |
mail:
|
Le vogliono, le armi. E vogliono il riconoscimento di un' autorizzazione a reprimere a tutti gli effetti. È una delle cose da sapere. Sui maitres a penser delle riforme in ambito sia securitario che amministrativo va fatta tutta un' altra ricerca, ma vale comunque anche la pena rendersi conto che i poliziotti locali o almeno quelli organizzati nel sulpm le armi le vogliono e anche di piú.
Lo dimostra per esempio la manif svolta a Roma dal sulpm (sindacato polizia municipale) lo scorso dicembre in compagnia di bei tipi come Ascierto e Saia a Roma per ottenere „la modifica dell'articolo 57 del codice di procedura penale per l'eliminazione dei limiti spazio-temporali alla qualifica di polizia giudiziaria, il contratto specifico e separato rispetto agli altri dipendenti comunali e il riconoscimento quale forza di polizia a ordinamento locale“.
Un' idea delle modifiche la da il seguente estratto da un resoconto del 15 Novembre 2005 dell' esame in sede consultiva di modifiche a un provvedimento apportatore di modifiche all' Art. 57 CPP; si consiglia un' attentissima lettura.
„[...] Passando ad illustrare il contenuto del provvedimento, l'articolo 1 apporta talune modifiche all'articolo 57 del codice di procedura penale; in particolare, il comma 1 inserisce una nuova lettera b-bis) nel comma 1 del citato articolo 57, la quale conferisce agli ufficiali e sottufficiali di polizia locale la qualifica di Ufficiale di polizia giudiziaria, attualmente non attribuita a tali soggetti.
Il comma 2 modifica la lettera b) del comma 2 del medesimo articolo 57, la quale individua i soggetti ai quali spetta la qualifica di agente di polizia giudiziaria. Ricorda che il testo vigente della citata lettera b) prevede che tale qualifica sia rivestita dalle guardie comunali e provinciali soltanto nell'ambito territoriale dell'ente di appartenenza e durante il servizio, mentre dalla nuova formulazione proposta si deduce che gli «agenti di polizia locale» rivestano tale qualifica in ogni parte del territorio nazionale.
L'articolo 2 modifica la legge 7 marzo 1986, n. 65; in particolare il comma 1, lettera a), modifica l'articolo 5, comma 5, primo periodo della predetta legge n. 75, prevedendo che gli addetti al servizio di polizia municipale ai quali è conferita la qualità di agente di pubblica sicurezza «portano, senza licenza, le armi, di cui possono essere dotati in relazione al tipo di servizio nei termini e nelle modalità previsti dai rispettivi regolamenti, anche fuori dal servizio».
La principale differenza tra tale norma e il testo vigente è costituita dal venir meno del riferimento all'ambito territoriale dell'ente di appartenenza, che ora costituisce il limite entro il quale detti agenti possono portare legittimamente armi senza licenza, in armonia con quanto previsto dall'articolo 1 del provvedimento in esame.
In merito a tale disposizione, che pure non rientra negli ambiti di competenza della Commissione, segnala l'opportunità di uniformare le denominazioni utilizzate, essendo gli agenti di polizia locale, a cui fa riferimento l'articolo 1, del provvedimento, figura del tutto assimilabile a quella degli addetti di polizia municipale, regolati dalla citata legge n. 65 del 1986.
La lettera b) modifica l'articolo 5, comma 5, terzo periodo, della legge n. 65 del 1986, stabilendo che, nell'ambito della definizione regolamentare della tipologie e del numero delle armi in dotazione al personale che svolge il servizio di polizia municipale, restano comunque ferme le disposizioni del nuovo articolo 5-bis), introdotto nel corpo della medesima legge n. 65 dalla lettera c) dell'articolo 2.
La lettera c) dell'articolo 2 inserisce nella suddetta legge n. 65 un nuovo articolo 5-bis), il quale prevede, al comma 1, che l'arma in dotazione agli addetti alla polizia locale ai quali è conferita la qualifica di agente di pubblica sicurezza sia la pistola semi-automatica o la pistola a rotazione, i cui modelli debbono essere scelti fra quelli iscritti nel catalogo nazionale delle armi comuni da sparo di cui all'articolo 7 della legge n. 110 del 1975.
Il comma 2 del nuovo articolo 5-bis prevede che il modello, il tipo ed il calibro delle armi di cui al comma 1 siano determinati con regolamento dell'ente di appartenenza, da adottarsi entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge, mentre il comma 3 prevede che gli addetti alla polizia locale possono comunque essere dotati della sciabola, di un'arma lunga comune da sparo, di ausili tattico difensivi a basso deterrente visivo, del bastone estensibile, nonché dello spray antiaggressione a base di peperoncino naturale.
In merito alla lettera c), segnala la necessità di chiarire meglio i rapporti tra la previsione dell'articolo 5, comma 5, terzo periodo, della legge n. 65, il quale attribuisce ad un regolamento ministeriale la competenza a stabilire la tipologia delle armi in dotazione, e quella del nuovo articolo 5-bis, comma 2, introdotto dalla lettera c), il quale affida a regolamenti dei singoli enti di appartenenza la determinazione del modello, del tipo e del calibro di dette armi.
La lettera d) dell'articolo 2 inserisce un articolo 7-bis nella medesima legge n. 65, il quale prevede un'area di contrattazione collettiva per il personale dei corpi di polizia locale, alla quale sono ammesse le organizzazioni sindacali del medesimo personale aventi una rappresentatività non inferiore al 5 per cento, considerando a tale fine il dato associativo espresso dalla percentuale delle deleghe per il versamento dei contributi sindacali rispetto al totale delle deleghe rilasciate nell'ambito del personale considerato.
L'articolo 3 modifica la legge 1 aprile 1981, n. 121; in particolare, la lettera a) inserisce, al primo comma dell'articolo 9 della predetta legge n. 121, gli ufficiali di polizia locale tra i soggetti che possono accedere ai dati e alle informazioni conservati negli archivi automatizzati del centro di elaborazione dati del Ministero dell'Interno.
Al riguardo, pur non rientrando negli ambiti di competenza della Commissione, segnala l'estrema delicatezza ed importanza della disposizione, che ha, in primo luogo, importanti ricadute in termini di tutela della riservatezza funzionale di tali archivi, utilizzati per la lotta alla criminalità, anche organizzata. La lettera b) apporta due modifiche al primo comma dell'articolo 16 della legge n. 121, volte ad inserire la polizia locale tra le forze di polizia, per il concorso al mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica, restando comunque fermi i rispettivi ordinamenti statali o locali e le dipendenze statali o locali“.
[Fine dell' estratto; Fonte: http://www.camera.it/_dati/leg14/lavori/bollet/200511/1115/HTML/06/comunic.htm ]
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
«Rumesh non mollare».
|
|
by
como Sunday, Apr. 02, 2006 at 3:39 PM |
mail:
|
«Rumesh non mollare». «Vergogna». «Sparatemi, sono giovane». «Sindaco, dimissioni subito». Striscioni, cori, rulli di tamburi, slogan scanditi dai megafoni alternati a silenzi. Mentre resta appesa un filo la vita del ragazzo cingalese di 19 anni ferito da un colpo d’arma da fuoco sparato da un vigile in borghese della squadra speciale anti-writers che, dopo l’inseguimento in auto, l’aveva bloccato (una tenue speranza sulle sue condizioni si è aperta nelle ultime ore), per tutta la mattinata di ieri oltre mille ragazzi delle superiori sono sfilati per Como stringendosi ai genitori e al fratello minore di Rumesh chiusi in un composto dolore. Con gli studenti gruppi di autonomi ed esponenti del centrosinistra da sempre polemico verso il «nucleo speciale» armato deciso dal sindaco Sandro Bruni (FI) e dall’assessore alla Sicurezza Francesco Scopelliti (An) contro la piccola criminalità e ora sospeso dal primo cittadino che, in attesa di una «verifica interna», chiede scusa alla famiglia «a nome della comunità». Un colpo accidentale per la concitazione ma ci si chiede: logico affrontare a pistola spianata un ragazzo reo solo di una contravvenzione stradale? Rispettando il desiderio dei genitori di Rumesh, Ranyet e Nilanti, persone per bene, la politica è rimasta lontana dalla manifestazione. Solo pochi strappi: gli attimi di tensione con chi voleva una decisa piega «antifascista» e, davanti al Comune, metà del corteo, con la folla che intona «Fuori, fuori», un «Via il sindaco di Comunione e esecuzione» tra i cartelli issati sulla cancellata. Richiamo alla matrice ciellina di Bruni. «Rumesh e io siamo cresciuti come fratelli - spiega Pier Paolo, 17 anni, lasciando il megafono -, lui venuto dallo Sri Lanka, io dal Sud». E Roberto, ricorda il carattere esuberante del ferito «un vero amico. Lo zio ha fatto da badante a mia nonna, persona squisita». «Grazie, grazie - dice tra le lacrime mamma Nilanti - siete tutti miei figli». Partenza alle 9 da via Milano, quindi la lunga marcia scortata dalla polizia. Traffico in tilt ma senza incidenti. Un commosso raccoglimento sulla Statale per Lecco dove dalla pistola senza sicura del vigile è partito il colpo a bruciapelo. «Un ragazzo buono, forse si è impaurito perché non ha capito che erano vigili in borghese», fa Kelum indicando tracce di sangue sull’asfalto. Quindi rotta verso il Comune con tappe intermedie e sit-in davanti all’oratorio di Sant’Agata frequentato da Rumesh e in piazza Vittoria con tanti giovani che si alternano al microfono: «Possibile morire a 19 anni perché si legittima l’uso di armi a chi, nel resto d’Italia, si concede solo una paletta?». Conclusione alle 13 davanti al Comune. «Sospendere la squadra non basta - protesta Renato Tettamanti, Rifondazione - occorre una commissione comunale». Bruno Magatti vicepreside e esponente del centrosinistra: «Ora bisogna ricucire un rapporto di fiducia tra i ragazzi e le istituzioni». «Rumesh uno di noi», tuona il coro dove si agitano pure le sciarpe azzurre dei tifosi. «Ci seguono sospettando chissà cosa - dice un giovane - e capita di essere fermati come delinquenti». Dalla curia la voce del vicario episcopale Carlo Calori: «Si mette al primo posto la sicurezza invece del bene comune». Domani sera la politica vuole riappropriarsi della piazza con una manifestazione di partiti. «Quanti di noi verranno? », commenta Pier Paolo, lo speaker del corteo .
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
le polizie?difendono solo i padroni
|
|
by
lottaunit@hotmail.it Sunday, Apr. 02, 2006 at 5:51 PM |
mail:
lottaunit@hotmail.it |
le polizie sono difensori degli interessi dei padroni. cioè i profitti. anche quelle locali. e le fanno passare come tutori del traffico e della viabilità. solo una rivoluzione di segno proletario finirà il massacro dei proletari. w la rivoluzione proletaria solidarietà a chi viene colpito dalla polizia del regime borghese
un compagno di napoli
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
DISARMARE LA LOCALE
|
|
by
Movimento comasco Tuesday, Apr. 04, 2006 at 12:38 AM |
mail:
studautco@gmail.com |
"Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di cinquanta piani. Mano a mano che, cadendo, passa da un piano all'altro, il tizio per farsi coraggio si ripete: "Fino a qui tutto bene. Fino a qui tutto bene."
"Il problema non è la caduta, ma l'atterraggio" Dal Film: L'ODIO
Sono cittadini in uniforme (precisamente quella dei vigili urbani) che sparano alla testa di un ragazzo cingalese di 19 anni, solo perché non si ferma ad un "Alt". Sono gli stessi che due anni fa davano la caccia ai writers comaschi...è orribile pensare che anche quei ragazzi scapparono all'epoca...fortunatamente nessun viglile era già stato contagiato dalla sindrome di Charles Bronson... Il sindaco Bruni e l'assessore alla sicurezza Scopelliti sono "scossi", vicini sia al ragazzo morente sia all'agente assassino: come si può essere più ipocriti? Il sindaco è il primo promotore di campagne razziste, repressive ed è stato proprio per volere suo che si è costituita la pattuglia "anti-writers" , è per volere suo che ora i vigli urbani girano con manganello e pistola, è per volere suo che la merda a como sta puzzando sempre di più. Rumesh, il ragazzo ferito in modo gravissimo, non è un writer, è stato trovato senza patente. Probabilmente ora la "giustizia" assolverà l'assassino oppure lo condannerà perché anche Como ha bisogno dei suoi capri espiatori. Già, è comodo addossare tutta la colpa ad un solo individuo, infatti poi la nostra città dormiente (che si è svegliata turbata, avendo sentito l'eco di uno sparo...) avrà il suo colpevole e potrà tornare nel suo letargo. E' compito nostro svegliarla e farle aprire gli occhi! Sinceramente non interessa se questo agente verrà condannato o assolto, perché in ogni caso avrà spezzato una vita di 19 anni per nulla. Non va colpito l'individuo, ma la logica aberrante di razzismo e repressione che sta alle spalle. Quella logica promossa da chi ora si sente "scosso". E' compito nostro "scuoterli" così tanto da farli precipitare dalla loro poltrona, non per sostituirli con altri, ma per scardinare definitivamente questa logica di poltrone, molto simile al gioco delle tre carte. E’ compito nostro iniziare a batterci per esigere l’immediato disarmo delle polizie locali, avanguardia della politica di militarizzazione perpetrata in lombardia non solo dalla destra becero-leghista, ma frutto di una deriva autoritaria che ha investito la maggior parte delle amministrazioni locali. La politica istituzionale ha perso la sua lotta personale per la “sicurezza” dei cittadini. E' compito nostro portare controcultura, una controcultura che si scagli senza pietà contro questa sistmema pistolero, repressivo e razzista. Siamo stufi di sentire l'ipocrisia in bocca a chi è seduto su poltrone di comando. Siamo stufi di sentire che va tutto bene, E ora siamo anche incazzati. Incazzati contro questo stato che ingabbia chi propone alternative credibili. Incazzati contro gli uomini in divisa che dispensano piombo e botte ritenendo che sia giustizia. Incazzati per l'impossibilità di cambiare qualcosa. Incazzati contro Como città dormiente, demente e razzista. Incazzati con i cittadini comaschi che si svegliano solo quando accadono fatti particolamente gravi e poi si dimenticano. Incazzati perché al posto di quel ragazzo si sarebbe pututo trovare ognuno di noi. CI APPELLIAMO AL MOVIMENTO, ALLA SOCIETA’ CIVILE, A CHI SENTE PROPRIO QUESTO DRAMMA, per iniziare una mobilitazione che pretenda il disarmo assoluto della polizia locale. MARTEDì 4 ore 19 SOUNDSYSTEM+WRITING davanti al comune MERCOLEDì 5 ore 19 ASSEMBLEA PUBBLICA davanti al comune VENERDì 8 APRILE CORTEO. Concentramento ore 14 via milano
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
Corteo contro la repressione
|
|
by
movimento comasco Wednesday, Apr. 05, 2006 at 4:33 PM |
mail:
bent61@hotmail.it |
Como venerdi 7 aprile ore 16:30 concentramento via Briantea
Corteo contro la repressione
Il sindaco Bruni e l'assessore alla sicurezza Scopelliti sono ''scossi'',nonostante questo in consiglio comunale nn si è affrontato cio' che è successo al povero Rumesh, si vuole far dimenticare.
Sinceramente nn interessa se questo vigile-coniglio verrà condannato o assolto ,perchè in ogni caso avra' spezzato una vita di 19 anni per nulla ..Non va colpito l'individuo , ma la logica aberrrante di razzismo e repressione che sta alle spalle . Quella logica promossa da chi ora si sente ''scosso''.
E' compito nostro iniziare a batterci per esigere l'immediato disarmo delle polizie locali, frutto di una deriva autoritaria che ha investito la maggior parte delle amministrazioni locali , sia di destra che di sinistra. La politica istituzionale ha perso la la sua lotta personale per la ''sicurezza'' dei citttadini .
Siamo stufi di sentire l'ipocrisia in bocca a chi è seduto su poltrone di comando . Siamo stufi di sentire che va tutto bene .E ora siamo anche incazzati .
Incazzati per l'impossibilta' di cambiare qualcosa Incazzati con Como citta' dormiente demente e razzista Incazzati contro gli uomini in divisa che dispensano piombo e botte ritenendo che sia giustizia Incazzati perchè al posto di quel ragazzo si sarebbe potuto trovare ognuno di noi
VOGLIAMO CHE IL NUCLEO DI SICUREZZA ANTI-WRITERS SIA SCIOLTO
VOGLIAMO DISARMARE LA LOCALE
MOVIMENTO COMASCO CONTRO LA REPRESSIONE
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
non è morto?
|
|
by
ITALIANO Thursday, Apr. 27, 2006 at 3:48 PM |
mail:
|
Peccato.. sarebbe stato uno in meno che lorda i muri. A meno che non avesse poi il grano per ripagare i danni. Potrebbe imbrattare casa sua come meglio gli piace ma lasciare la libertà agli altri di pitturare casa propria come meglio preferiscono... o siamo gia' in dittatura rossa ?
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|