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[Como] Commissione d'inchiesta sul nucleo antiwriter?
by Corriere di Como Wednesday, Apr. 05, 2006 at 6:11 PM mail:

Infuocato dibattito ieri sera in consiglio comunale. La proposta avanzata nella riunione dei capigruppo e poi lungamente discussa in aula

Data articolo: 05-04-2006

Cronaca

Una commissione d'inchiesta che faccia chiarezza, partendo dal dramma di Rumesh, sul lavoro del nucleo antiwriter e sulla politica di lotta al vandalismo e di controllo della città.

A una settimana dal ferimento del 18enne cingalese, colpito da un proiettile sparato da un agente della polizia locale di Como, da un consiglio comunale ad alta tensione è emersa la proposta di istituire una commissione speciale che possa far luce sulla vicenda. La richiesta ha raccolto comunque pareri contrastanti, all'interno della maggioranza così come dell'opposizione. E già da oggi sarà oggetto di discussione.

Le minoranze hanno ribadito intanto la volontà di discutere in consiglio comunale lo scioglimento del nucleo investigativo della polizia locale. E la tensione è stata il filo conduttore dell'intera serata ieri a Palazzo Cernezzi, con il consiglio comunale 'blindato', svolto alla presenza di decine di agenti delle forze dell'ordine e di un cordone di vigili urbani a fare da scudo ai consiglieri.

La presenza delle forze dell'ordine era stata richiesta dal presidente del consiglio comunale, Mario Pastore, alla luce del clima di tensione seguito al ferimento di Rumesh e all'annunciata presenza dei gruppi che hanno organizzato le manifestazioni dei giorni scorsi.

In realtà, la maggior parte degli amici del giovane cingalese è rimasta all'esterno del palazzo municipale, dove ha improvvisato una sorta di festa all'aperto, con tanto di musica.

Attrezzati con striscioni, bombolette e colori, i ragazzi hanno fatto un grande graffito con il nome di Rumesh, sempre controllati a vista dagli agenti delle forze dell'ordine, che non sono mai intervenuti.
Decisamente più teso il clima all'interno della sala consiliare, dove più volte i lavori sono stati interrotti per gli slogan, gli applausi e le urla partite dal pubblico.

Polemiche nel quale non è voluto entrare il sindaco. «L'indagine farà chiarezza sui fatti - ha detto Stefano Bruni - Da parte mia mi sono scusato con la famiglia a nome della città. Forse non era il caso, ma la vita in ogni caso è più importante. Sono in costante contatto con l'ospedale e anche oggi (ieri per chi legge, ndr) sono andato personalmente a fare visita a Rumesh per sincerarmi delle sue condizioni».

«La sospensione del nucleo di sicurezza è stato un atto ragionato e dettato soltanto da ragioni di trasparenza - ha aggiunto il sindaco - Le esigenze di sicurezza e gli obiettivi iniziali che hanno portato a creare il nucleo restano e non sono in discussione. Chiederò comunque anche un incontro ai giovani, perché non siamo sordi alle loro istanze ma vogliamo un confronto vero».

Bordate sono arrivate invece dagli esponenti dell'opposizione. «Questo è il fallimento della politica della tolleranza zero - ha detto Luigino Nessi, 'Nuova Como' - che ha solo creato dei nemici cercando di contrastare reati minori».

«Questo fatto gravissimo ha una connotazione umana, penale e anche politica - ha detto Mario Lucini, Margherita - Certamente si è trattato di un incidente ma non di una fatalità e ci sono precise responsabilità di chi doveva conoscere e controllare le procedure di lavoro del nucleo antiwriter».

«Non vogliamo e non dobbiamo colpevolizzare i vigili - ha sottolineato Giovanni Moretti, Gruppo Misto - perché sta alla politica metterli nelle condizioni migliori per lavorare. È evidente la sproporzione tra il piccolo reato commesso dai writer e la macchina messa in atto per sconfiggerli».

«Abbiamo assistito a un incidente generato da una scelta politica assurda e sproporzionata - ha detto Bruno Magatti, 'Paco' - Mi aspettavo che il sindaco e la giunta si assumessero le loro responsabilità».

«Impedire lo scempio della nostra città, che è un patrimonio di tutti, è una responsabilità precisa degli amministratori - ha detto invece Roberto Rallo, Forza Italia - C'è una grave mancanza di educazione dei giovani su questa piaga e la lotta ai writer non ha nulla a che vedere con quello che è stato un gravissimo incidente frutto di un errore umano».

«È scandaloso che si utilizzi questo fatto triste - ha detto poi Claudio Corengia, An - per far passare i vandali che imbrattano i muri e deturpano la città come vittime. Garantire l'ordine, la sicurezza e la tranquillità è un nostro dovere ed è quello che i cittadini ci chiedono».

Anna Campaniello

http://www.corrierecomo.it/frm_articoli.cfm?ID=66833

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Un sindaco squisito
by !!! Wednesday, Apr. 05, 2006 at 6:20 PM mail:

"Da parte mia mi sono scusato con la famiglia a nome della città. Forse non era il caso, ma la vita in ogni caso è più importante".

Come sarebbe a dire: "forse non era il caso"? Incredibile e vergognoso. Comunque, con il sindaco, a causa dei suoi atteggiamenti, deve aver litigato addirittura il questore:


Dal Corriere di Como, data articolo 05-04-2006:

Caldarola: «Nutro stima e affetto verso il primo cittadino Ho usato espressioni colorite, ma il momento era concitato»

(a.cam.) «Sto solo cercando di fare il mio dovere, garantire l'ordine e la sicurezza ed evitare che si creino tensioni che possano far degenerare la situazione. Il clima è teso e continueremo a lavorare in questa direzione anche nei prossimi giorni».

Abbassa i toni della polemica il questore di Como, Angelo Caldarola, all'indomani dello scontro a distanza con il sindaco durante la manifestazione in segno di solidarietà a Rumesh organizzata lunedì pomeriggio.

Il primo cittadino del capoluogo, Stefano Bruni, ha osservato dalla finestra i dimostranti, un atteggiamento che lo stesso questore ha definito «una provocazione» e «un fatto grave».

«Nutro stima e affetto nei confronti del sindaco - ha detto ieri Caldarola - al quale tra l'altro sono stati rivolti epiteti vergognosi. Aveva tutto il diritto di stare alla finestra, ma questo atteggiamento è stato interpretato dai manifestanti come una provocazione e la situazione rischiava di degenerare visto il clima di tensione già alle stelle. Per questo il mio dovere era di intervenire per garantire ordine e sicurezza pubblica.

Forse ho usato anche espressioni colorite - aggiunge - ma dovete valutarle nel contesto in cui sono state pronunciate».

«Mi spiace che si creino situazioni di imbarazzo e di tensione - ha concluso il questore - Como non merita di essere protagonista di questi episodi. Cerchiamo di mantenere la calma e di garantire maggiore serenità».

http://www.corrierecomo.it/frm_articoli.cfm?ID=66834

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