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DOVE VADO EVADO Campagna di raccolta fondi per le spese legali degli arrestati dell'’11 ma
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DOVE VADO EVADO Tuesday, Apr. 11, 2006 at 6:12 PM |
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PREGHIAMO CHIUNQUE RICEVA QUESTA MAIL DI DARGLI LA MASSIMA DIFFUSIONE IN BASE AI PROPRI CANALI THANKS!
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DOVE VADO EVADO
LIBER* TUTT* Campagna di raccolta fondi per le spese legali degli arrestati dell'’11 marzo 2006
L'’idea è quella di organizzare tre iniziative culturali e musicali in tre luoghi significativi della città di Milano più ampie e condivisibili possibile. Le date ipotizzate sono 24 Aprile, per un sound-system con performaces teatrali a partire dal pomeriggio fino a sera in p.za S.Stefano, accompagnando le mobilitazioni che caratterizzeranno la data del 25 Aprile rafforzandole senza sovrapposizioni. Il 29 Aprile vedrà il cavalcavia Bussa, luogo ponte tra lo storico quartiere isola ancora luogo di aggregazione e produzione culturale al di fuori degli schemi e una Milano sempre più proiettata verso la città della moda e del design fini a se stessi, trasformato in palcoscenico per una serata di concerti jazz. Il 13 Maggio al ex-ospedale psichiatrico Paolo Pini un concerto con gruppi di risonanza internazionale che suoneranno per chiedere la liberazione degli arrestati. Queste iniziative saranno organizzate attraverso un metodo laboratoriale aperto a partire da quattro tematiche principali: ci sarà un laboratorio per l'’organizzazione dell’'aspetto musicale che si occuperà del coinvolgimento dei gruppi musicali all'’interno della campagna e della preparazione dei supporti tecnici necessari; un laboratorio che lavorerà sulla preparazione delle performaces teatrali e animative, ipotizzando anche un coinvolgimento dei ragazzi in carcere, che attraverseranno i tre eventi; un terzo laboratorio gestirà la promozione e la comunicazione e farà da riferimento per tutte le iniziative benefit che a Milano e in Italia saranno organizzate e che vorranno entrare in relazione con la campagna; l'’ultimo (ma non per importanza!) laboratorio si dovrà occupare della gestione di tutto l'’aspetto bar e approvvigionamenti durante gli eventi, soprattutto garantendo la copertura fisica in termini di persone dei bar, il cui ricavato tolte le spese sarà sempre devoluto alla campagna di finanziamento. All'’organizzazione dei tre grandi eventi si accompagnano ogni giorno iniziative più piccole dislocate nei diversi spazi, che vanno nella stessa direzione e che sono cominciate immediatamente dopo l’'11 marzo e che proseguono indipendentemente, ma che possono vedere in questa campagna la possibilità di mettersi in relazione l'’una con l’altra per ottimizzare le risorse, condividere le competenze e i canali comunicativi; in questo senso sarà messo in condivisione e scaricabile da internet il logo della campagna che tutti potranno liberamente utilizzare. La scelta di procedere con un percorso di laboratori deriva dalla considerazione che in questo momento è necessario che più persone possibile si facciano carico della situazione in cui si trovano le 25 persone a cui continuano ad essere rifiutate altre misure cautelari in attesa di processo. Il laboratorio deve essere la scintilla che innesca coinvolgimento e partecipazione a partire dalle proprie competenze e dalla propria voglia di mettersi in gioco per innalzare la qualità degli eventi. Ogni appuntamento sarà pubblico per ottenere la più alta partecipazione possibile, perché l'’importanza del percorso non è secondaria rispetto alla riuscita degli eventi. E'’ importante che partendo dai fratelli e dalle sorelle, delle ragazze e dei ragazzi in carcere a mobilitarsi siano tutti coloro che senza entrare nel merito del'l’11 marzo vogliano chiederne la scarcerazione, questo significa che non è riservato a chi condivide le scelte fatte in piazza l'’11 marzo e non è escluso chi su quella giornata è stato critico. Questa campagna non è un luogo di elaborazione di analisi o di giudizi rispetto a quello che è successo l'’11 marzo, questa campagna deve prima di tutto facilitare il lavoro degli avvocati che stanno seguendo il processo e assicurare sovvenzioni ai ragazzi in modo da permettere loro di vivere bene, per quanto possibile, finche rimangono in carcere, parallelamente è necessario porre l'’attenzione sul fatto che ormai queste persone sono in carcere da un mese ed aumentare la consapevolezza che questo tipo di misure cautelari è illegittimo, inutile e ingiustificato.
Il primo appuntamento per la costruzione della campagna sarà giovedì 13 aprile per una riunione di tutti i laboratori in Pergola a milano alle 21,00.
E' aperta anche la "campagna acquisti" per finanziare il progetto "DOVE VADO EVADO"
Il progetto ha bisogno chiaramente di un ampio sostegno economico,sia per supportare le spese della campagna,ma sopratutto per affrontare collettivamente le spese legali. Per lo spirito con cui nasce la campagna invitiamo i singoli e le varie realtà a darci una mano sostenendo anche l'aspetto economico. Invitiamo le realtà,i collettivi,gli spazi sociali etc. di comunicare al nostro indirizzo di posta le eventuali iniziative di benefit per le spese legali o di comunicazione urbana,cosi da comporre un calendario completo in modo da coinvolgere il maggior numero di persone e anche per informare tutti tramite una newsletters, possibilmente settimanale. Informiamo inoltre che è a disposizione del "merchandising". Per il momento sono state prodotte magliette,adesivi,spille e posters che è possibile ricevere in conto vendita,anche inviandoli tramite posta,cosi da poter fare dei banchetti benefit/informativi,anche durante serate slegate all'argomento specifico. Per ricevere il materiale contattateci al nostro indirizzo di posta specificando il materiale che si vorrebbe ricevere,eventualmente il numero dei pezzi e le taglie. Indicare le modalità di pagamento. Disponibilità: magliette con logo 10 euro cad magliette con logo e fumetto di Zerocalcare 12 euro cad spille 1 euro cad adesivi, 50 cent cad poster 50x70 1 euro cad
In allegato il logo DOVE VADO EVADO per avere un'idea del merchandising.
info e contatti: dovevadoevado@inventati.org 3471352293 martina
DOVE VADO EVADO LIBER* TUTT*
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assai critico Friday, Apr. 14, 2006 at 2:39 PM |
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Ma non è possibile che ad un mese di distanza dai fatti di Milano, i cui risultati abbiamo tutti davanti agli occhi, non vi sia uno straccio di analisi critica di quanto è successo, ma ci si limiti a richieste di supporto economico e solidarietà "incondizionati"(!!), e peggio che quanti si trovino a criticare la gestione della piazza siano fatti passare per "fascisti" e vengano immediatamente insultati e zittiti.
Qui si continua a scavare la fossa ai movimenti e alla possibilità di manifestare democraticamente.
Richiedere solidarietà impone (o dovrebbe imporre) di prendere chiaramente posizione sulle _modalità_ degli accadimenti di milano, o quantomeno di essere disposti ad ascoltare/accettare le critiche di quella parte (tra l'altro maggioritaria) di sinistra antagonista o radicale (ma pare anche parte rilevante dell'area autonoma) che ha espresso posizioni fortemente critiche sul _come_ si sono svolte le cose.
Continuare così, duri e puri, sulla linea "o sei con noi o sei contro di noi", significa allargare la frattura (già di per sè non indifferente) tra la specifica area autonoma coinvolta e la sinistra radicale tutta, e rischiare di trovarsi assolutamente isolati politicamente (come pare stia già accadendo), con i risultati che si possono vedere.
Questo detto, le accuse agli antifascisti arrestati sono assolutamente sproporzionate e strumentali solo ad un annullamento del dissenso, o ad una volontà politica di dividere, spezzare, distruggere un movimento assolutamente eterogeneo e trasversale, ma che si è visto (da Genova alle manifestazioni contro la guerra, contro la tav, ecc..) essere abbastanza numericamente consistente e con una base di consenso tanto ampia da fare necessariamente paura a chi detiene le leve del potere: pertanto è da auspicare una loro prossima liberazione ed un forte ridimensionamento delle imputazioni.
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assai critico Friday, Apr. 14, 2006 at 2:39 PM |
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Ma non è possibile che ad un mese di distanza dai fatti di Milano, i cui risultati abbiamo tutti davanti agli occhi, non vi sia uno straccio di analisi critica di quanto è successo, ma ci si limiti a richieste di supporto economico e solidarietà "incondizionati"(!!), e peggio che quanti si trovino a criticare la gestione della piazza siano fatti passare per "fascisti" e vengano immediatamente insultati e zittiti.
Qui si continua a scavare la fossa ai movimenti e alla possibilità di manifestare democraticamente.
Richiedere solidarietà impone (o dovrebbe imporre) di prendere chiaramente posizione sulle _modalità_ degli accadimenti di milano, o quantomeno di essere disposti ad ascoltare/accettare le critiche di quella parte (tra l'altro maggioritaria) di sinistra antagonista o radicale (ma pare anche parte rilevante dell'area autonoma) che ha espresso posizioni fortemente critiche sul _come_ si sono svolte le cose.
Continuare così, duri e puri, sulla linea "o sei con noi o sei contro di noi", significa allargare la frattura (già di per sè non indifferente) tra la specifica area autonoma coinvolta e la sinistra radicale tutta, e rischiare di trovarsi assolutamente isolati politicamente (come pare stia già accadendo), con i risultati che si possono vedere.
Questo detto, le accuse agli antifascisti arrestati sono assolutamente sproporzionate e strumentali solo ad un annullamento del dissenso, o ad una volontà politica di dividere, spezzare, distruggere un movimento assolutamente eterogeneo e trasversale, ma che si è visto (da Genova alle manifestazioni contro la guerra, contro la tav, ecc..) essere abbastanza numericamente consistente e con una base di consenso tanto ampia da fare necessariamente paura a chi detiene le leve del potere: pertanto è da auspicare una loro prossima liberazione ed un forte ridimensionamento delle imputazioni.
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ma che stai addì
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xx Friday, Apr. 14, 2006 at 3:11 PM |
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>>Ma non è possibile che ad un mese di distanza dai fatti di Milano, i cui risultati abbiamo tutti davanti agli occhi, non vi sia uno straccio di analisi critica di quanto è successo, ma ci si limiti a richieste di supporto economico e solidarietà "incondizionati"(!!),
un conto è fare valutazioni sulla giornata, altro chiedere la liberazione di sorelle e fratelli detenuti in maniera comunque giuridicamente pretestuosa. ci sono gli ambiti dell'analisi e della critica e quelli della legittima (quanto inespressa) richiesta di liberazione. DoveVadoEvado chiede la LIBERAZIONE INCONDIZIONATA degli arrestati. punto.
>>e peggio che quanti si trovino a criticare la gestione della piazza siano fatti passare per "fascisti" e vengano immediatamente insultati e zittiti.
madove cazzo lo hai letto???
>>Qui si continua a scavare la fossa ai movimenti e alla possibilità di manifestare democraticamente.
la fossa ce la si scava non dando da parte dei movimenti e dei soggetti antifascisti e democratici tutti, alcuna risposta e alcun peso politici a quanto successo, ovvero uno e forse due mesi di carcerazione PREVENTIVA x i 25. la fossa ce la si scava coll'immobilità. DoveVadoEvado cerca di smuovere.
>>Richiedere solidarietà impone (o dovrebbe imporre) di prendere chiaramente posizione sulle _modalità_ degli accadimenti di milano,
ognuno ha già preso le sue posizioni, ognuno ha le sue critiche o (eventualmente) le sue rivendicazioni. l'11 marzo è PASSATO. dalle valutazioni in merito dipenderanno le modalità di FUTURE eventuali mobilitazioni antifa. chiedere la liberazione degli arrestati è altro e soprattutto è ORA.
>>o quantomeno di essere disposti ad ascoltare/accettare le critiche di quella parte (tra l'altro maggioritaria) di sinistra antagonista o radicale (ma pare anche parte rilevante dell'area autonoma) che ha espresso posizioni fortemente critiche sul _come_ si sono svolte le cose. Continuare così, duri e puri, sulla linea "o sei con noi o sei contro di noi", significa allargare la frattura (già di per sè non indifferente) tra la specifica area autonoma coinvolta e la sinistra radicale tutta, e rischiare di trovarsi assolutamente isolati politicamente (come pare stia già accadendo), con i risultati che si possono vedere.
se tu sapessi di cosa e di chi stai parlando sapresti che dici cazzate. se tu fossi venuto alle riunioni (pubbliche) della campagna ti potrei chiedere dove cazzo hai visto i duriepuri..
>>Questo detto, le accuse agli antifascisti arrestati sono assolutamente sproporzionate e strumentali solo ad un annullamento del dissenso...
quindi, pensi che sia il caso di fare qualcosa e magari dare il tuo contributo a quel che si sta provando a fare, oppure meglio fare gran critiche su indy??
>>pertanto è da auspicare una loro prossima liberazione ed un forte ridimensionamento delle imputazioni.
auspicare?? degli auspici ci si può pulire il culo, bisogna agire, fare iniziativa politica, porre il problema alla città e alle forze ed ai soggetti 'democratici'. BISOGNA EVADERE DAL GHETTO, USCIRE DAL TUNNEL. non chiacchierare e giudicare.
DoveVadoEvado LIBERE TUTTI
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non ci capiamo
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assai critico Friday, Apr. 14, 2006 at 7:18 PM |
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Non ci capiamo.
Visto l'articolo "un mese dopo" nella home di Indy, ho curiosato un po' nel sito (senza risultato) per vedere se ad un mese di distanza dai fatti vi è un documento di analisi di quanto accaduto, ho trovato il vostro documento e ho postato lì (forse posto sbagliato) alcune perplessità.
Replicandoti in ordine sparso:
concordo sul fatto della detenzione giuridicamente pretestuosa, come peraltro avevo già scritto.
Valutazioni da parte dell'area coinvolta non ce ne sono, per quel che ho visto io. La posizione di quanti giudicano positiva la "gestione della piazza" si limita al "la manifestazione fascista era illegittima e l'antifascismo non si processa", dimentichi del fatto che sulla non legittimità della manifestazione fascista nessuno discute: ad essere oggetto di discussione semmai sono i metodi e i risultati.
Riguardo allo zittire quanti sono critici e al "dove sono i duri e puri" ti propongo a titolo di esempio questo thread (si scriverà così?)tra i tanti dedicati nel forum di Indymedia (Indymedia che dovrebbe essere in certa misura organo "ufficiale" dell'area autonoma). Premesso che non ne sono l'autore (e che né i toni né le domande da questi poste mi piacciono particolarmente) e che vi ho partecipato con un solo commento da ospite, ti invito a leggere le risposte date dagli (o da alcuni degli) _admin_, la cui posizione a mio avviso dovrebbe essere in qualche misura rappresentativa.
http://italy.indymedia.org/forum/viewtopic.php?t=67225&postdays=0&postorder=asc&start=0
Essendo decisamente fuori zona non ho avuto modo di seguire le riunioni pubbliche di cui mi hai parlato. Se si eccettuano i quotidiani(!..), l'unica fonte di informazione che ho a disposizione (sentito dire di terza mano esclusi) è questa.
L'isolamento politico è consequenziale alle modalità dell'azione.
Se non fosse stata una iniziativa univoca.. Se vi avessero partecipato duemila persone.. Se vi fosse stata maggiore direzionalità negli scontri.. Se bla bla bla.. ..una maggiore copertura politica ci sarebbe stata senz'altro.
Poi certo con i se non si va avanti.
Così. Chiudo dicendo a scanso di equivoci che non mi interessano le risse verbali, ho solo voluto esprimere la mia opinione, credo condivisa da tanti di coloro che, usi alle manifestazioni di piazza (sia pure con modi meno "radicali"), si trovano (pur non essendo stati presenti) in certo modo danneggiati (perdita consensi, leggi liberticide, frammentazione del fronte "movimentista", attuazione della distruttiva formula giuridica del "concorso in..").
Ribadisco infine l'auspicio di una rapida scarcerazione e di un forte ridimensionamento delle accuse rivolte loro e ti auguro di riuscire a fare un buon lavoro con l'iniziativa DoveVadoEvado.
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