ORTONA. A breve cominceranno i lavori per la realizzazione della “variante balneare” della Ss 16. Residenti e associazioni ambientalistiche da oltre un anno protestano senza sortire effetti. Incombono sulla vicende ombre ed interessi privati. Oggi e domenica sono previste due manifestazione di protesta e sensibilizzazione.
na strada lunga 3 chilometri sta per abbattersi su un tratto di costa «ricco di storia e di bellezze naturali», come la definiscono gli ambientalisti. Precisamente lungo l’Adriatica, dal confine di Francavilla, passando per località Postilli, fino al Riccio di Ortona, dove oggi (e ancora per poco) sorge una spiaggia che non è cambiata negli ultimi 50 anni. Non lontano sorge la stazione ferroviaria di Tollo (ma interamente nel territorio ortonese). Dagli amanti del posto quella zona viene chiamata affettuosamente “lo spiaggione” ed è una delle rare spiagge libere in Abruzzo, con dune, flora e fauna endemici e due piccoli stabilimenti. Qui cominceranno a breve (l’appalto è stato già aggiudicato) i lavori che seppelliranno, senza via di scampo, la bellezza e la tranquillità del posto, solitamente frequentato da chi ama stare lontano dall'inquinamento acustico che inevitabilmente produce uno stabilimento o una strada. Un luogo frequentato da moltissime persone d’estate. «Dare nuovo slancio al turismo» è la linea dell’amministrazione comunale di Ortona che in questo modo pensa di far decollare quella zona non senza prevedere –per ora solo in teoria- una nuova cementificazione così come avverrà anche sull’altro costone di collina che sovrasta la spiaggia dei Ripari di Giobbe.
LA “VARIANTE BALNEARE”
La strada, di circa 3 chilometri, costituirebbe di fatto la “variante balneare” (perché a ridosso della spiaggia) della statale 16 dal confine di Francavilla verso sud, nel territorio del Foro di Ortona. Al di là della ferrovia, si snoderebbe un tracciato largo in totale 13 metri (almeno cinque metri in più rispetto alla trafficatissima statale). Questa opera lambirà l’arenile, spezzando in due campi, serre, proprietà. In molti tratti disterebbe dal mare meno di 40 metri, proprio lì dove incombe il rischio erosione, dove la marea continua a mangiare centimetri di sabbia ogni anno. Il punto di maggiore controversia è dato, però, dal fatto che in realtà una strada (per lunghi tratti percorribile dalle auto) esiste già, ma invece di allargare quella (che corre di fianco al muro di contenimento dei binari e dunque a basso impatto ambientale) se ne vuole costruire un’altra. Un doppione inutile, secondo molti residenti della zona, ed in alcuni tratti le due carreggiate disterebbero tra loro meno di 30 metri. Calcolando 200 metri dal mare verso l’interno si troverebbero ben tre strade, tutte parallele tra loro. Ai più sfuggono le ragioni di questo che sembra un imperativo categorico. Eppure secondo le proposte di modifiche dei residenti l’opera costerebbe molti soldi in meno. Il sindaco Nicola Fratino e la sua giunta di centrodestra parlano di «grande utilità»: ed in effetti quella fascia di costa fino al Lido Riccio è rimasta abbandonata da 50 anni ed i residenti sono inferociti da sempre per l’abbandono che caratterizza quela zona in tema di servizi. Il Cipe ha già erogato 6milioni di euro che finanzieranno però solo il primo tratto della strada litoranea, parallela alla ferrovia, che andrà da contrada Postilli alla stazione ferroviaria di Tollo. Costo complessivo dell'opera 14 milioni di euro.
CONTRO LA CEMENTIFICAZIONE
Quelli che hanno interesse a costruire la strada “Postilli-Riccio”, così come da progetto discusso il 28 aprile 2005 in consiglio comunale ad Ortona, parlano di «oppositori», «ambientalisti fuori dal mondo» e di «persone che non vogliono il turismo». In realtà di persone che non vogliono la costruzione di questa strada nelle numerose manifestazioni organizzate non ne abbiamo incontrate. Piuttosto, c’è un folto gruppo di persone che preferirebbe si costruisse in maniera diversa e seguendo altri principi. Moltissime altre persone, invece, vorrebbero soltanto vederci chiaro. «Siamo contrari alla “francavillizzazione”», dice Gaetano Basti dei Verdi, «contestiamo le regole ed i principi ispiratori del progetto, ma non siamo contrari alla strada. Vogliamo solo che siano rispettati elementari criteri di utilità e impatto ambientale. Perché vogliono costruire la strada? Per poi cementificare l’unico tratto di costa incontaminato d’Abruzzo? No, allora non ci stiamo». Lo scontro si fa duro e a guastare la civile discussione subentrano coincidenze perverse. «Possiamo mai essere contrari alla costruzione della strada quando da 50 anni abbiamo problemi persino per portare la spesa o a parcheggiare la macchina?», dicono altri residenti, «qui le ambulanze non possono arrivare e nemmeno il prefetto ci ha mai aiutati. Per noi sono calpestati gli elementari diritti costituzionali».
INTRECCI E INTERESSI
La vera questione è che ci sarebbe qualche oscuro interesse, secondo i residenti, che avrebbe “orientato” i politici ortonesi. In quella zona, da un paio di anni, un personaggio noto della politica locale avrebbero acquistato piccoli appezzamenti confinanti con l’arenile. Il progetto della strada prevede che non vengano intaccate tali proprietà e che vi siano costruite, come in altre zone, anche due piazzole. Di certo l’utilità e l’incremento di valore del terreno del potente esponente non sarebbero stati intaccati nemmeno se la strada fosse stata disegnata a ridosso dei binari, 50 metri a monte, limitando ire e spesa. I residenti infuriati con l’illustre vicino, però, sentono puzza di bruciato ed indicano un casotto nuovo di zecca, in cemento prefabbricato con finestre e wc. Un ricovero per attrezzi ben fatto ed utile per l’estate. Un piccolo e confortevole rifugio in riva al mare. Come è stato possibile costruire il manufatto? Dal Comune di Ortona confermano che tali oggetti non possono essere costruiti senza licenza. Eppure, ce ne sono davvero tanti e spuntano come funghi… basta fare quattro passi sulla spiaggia (ancora pubblica) per contarli: dieci? Di più. Che ci siano opere abusive lo confermano gli stessi proprietari.
martedi 21 aprile alle ore 18.30 si terrà un incontro pubblico «per conoscere meglio», spiegano gli organizzatori, un’operazione che «deturperà per sempre un tratto di costa rimasto miracolosamente illeso, comprometterà un turismo crescente alla ricerca di luoghi tipicizzati e graverà sulle tasche di tutti con costi di costruzione e manutenzione insostenibili». Interverranno al dibattito (presso Mate Infoshop Interno4 Via Nenni, 129 - Sambuceto -di fronte Hotel Dragonara-) Fabrizia Arduini di Abruzzo Crocevia e Andrea Natale del Coordinamento Tutela della Costa Teatina. Domenica 26 marzo, invece, alle ore 11.00 altra manifestazione con partenza davanti l'Hotel Katia – Lido Riccio (a 3km circa da Francavilla) che proseguirà con passeggiata botanica, passeggiata archeologica, poesie biodegradabili,ripulitura spiaggia, arrivo pedalata ecologica e tanto altro, organizzato da Abcycle, Abruzzo Social Forum, Coordinamento per la Tutela della Costa Teatina (16 associazioni), DS, Italia Nostra, Labirinto, P.R.C. Comitato Reg., Rete Nonviolenta Abruzzo (38 associazioni), SDI Ortona, UdB delle Ville, Verdi, WWF.
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