25 Aprile 1945 - 25 Aprile 2006: La Resistenza continua!
Difendiamo la rivoluzione nepalese e sosteniamo la costruzione di un nuovo Nepal
25 Aprile 1945 - 25 Aprile 2006: La Resistenza continua! Difendiamo la rivoluzione nepalese e sosteniamo la costruzione di un nuovo Nepal
In questa giornata di memoria e mobilitazione nell’Anniversario della fine della guerra di liberazione anti-nazifascista, ha un importante significato dare risalto agli avvenimenti che si stanno verificando in Nepal.
Ci sono molte similitudini tra ciò che avvenne nel nostro paese più di sessantanni fa, e quello che sta avvenendo attualmente in Nepal dove le masse, dirette da un Partito Comunista stanno sviluppando una guerra di popolo, fatta di azioni partigiane combinate con scioperi generali e gigantesche mobilitazioni nelle città contro le vestigia feudali della Monarchia, contro il Fascismo della borghesia al potere e contro l’ingerenza e l’interventismo imperialista.
Anche per questo le notizie che provengono dal Nepal relative alle mobilitazioni popolari ed alla continuazione dello sciopero generale chiamano alla mobilitazione tutti coloro che difendono i diritti fondamentali dei popoli e che credono che “oggi un altro mondo è possibile”. Le notizie dei continui massacri perpetuati dalle forze armate nepalesi contro le manifestazioni di massa, aggravano ulteriormente il bilancio della repressione. Da decenni il popolo nepalese lotta contro il feudalesimo e l’imperialismo. Si tratta di una lotta eroica segnata da momenti di vasta mobilitazione di massa e da una crescente presa di coscienza da parte del popolo nepalese dell’enorme valore della posta in gioco, la costruzione di un nuovo Nepal nella prospettiva dell’edificazione del socialismo.
Dalle mobilitazioni dei primi anni novanta che hanno portato alla conquista delle riforme istituzionali strappate all’allora re Birendra è stato fatto un enorme balzo in avanti, quello dell’inizio e dello sviluppo della rivoluzione. La nascita, l’elaborazione e la definizione di una corretta linea politica da parte del Partito Comunista Nepalese ( Maoista ) hanno permesso un percorso ormai inarrestabile che è segnato dalla storica data del 13 febbraio 1996, l’inizio della guerra popolare in Nepal.
Un percorso che ha visto crescere negli ultimi anni un potere popolare sempre più diffuso all’interno delle vaste zone liberate dal potere feudale caratterizzate dalla rivoluzione agraria e dall’instaurazione di una reale democrazia popolare, dall’autodeterminazione delle minoranze oppresse e dalla conquista da parte delle donne di tutti i diritti a loro sino ad oggi negati. L’avanzata della rivoluzione in Nepal ha portato il potere feudale e l’imperialismo ad intraprendere passaggi sempre più apertamene reazionari. Nel 2001 sono arrivati ad assassinare il re Birendra restio all’ingerenza estera e all’impiego dell’esercito reale contro i comunisti. Ma il massacro della famiglia reale e la presa del potere da parte di Gyanendra, l’attuale re, non ha fatto altro che accelerare l’agonia del decrepito stato feudale. Negli ultimi anni il potere feudale asservito all’imperialismo ha intrapreso la strada della repressione aperta. Il primo febbraio del 2005 ha visto il colpo di stato attuato dal re Gyanendra. Si è trattato di un passaggio che ha portato alla sospensione di tutte le libertà democratiche e che ha giustamente suscitato la protesta in tutto il mondo da parte di lavoratori, intellettuali, personalità della cultura e onesti democratici che si sono levati contro la repressione quotidiana che oggi in Nepal colpisce ormai chiunque chieda la caduta della monarchia. Il golpe ha dato ancora una volta ragione ai comunisti maoisti, che per anni sono stati di fatto l’unica forza politica a lottare indicando alle masse il compito storico di prendere il potere per abbattere definitivamente la monarchia e costruire un nuovo Nepal. Gli stessi partiti politici che oggi fanno le spese della sospensione delle libertà democratiche sono stati fino a ieri sostenitori di una forma statale che garantiva comunque al re Gyanendra il potere assoluto ed il controllo totale delle forze armate. Il golpe ha di fatto polarizzato ulteriormente lo scenario politico costringendo 7 partiti parlamentari a cercare un’ alleanza con i comunisti del PCN(M) che si è concretizzata nell’accordo in 12 punti annunciato alla fine di novembre scorso. Si è trattato di una conquista dovuta all’enorme forza politica, militare e morale che oggi hanno i maoisti che sono divenuti l’unica forza realmente in grado di fronteggiare la reazione.
Grazie alla loro capacità e volontà di costruire e dirigere un ampio fronte di forze democratiche contro la dittatura è stato possibile arrivare a iniziative di massa proclamate in comune. Le prime due settimane di aprile sono state così caratterizzate da enormi manifestazioni e scioperi in tutta la nazione alle quali hanno contribuito e partecipato organizzazioni democratiche e politiche, associazioni per i diritti umani, sindacali e studentesche e hanno visto quasi quotidianamente migliaia di nepalesi scendere in campo in un clima pre-insurrezionale. E’ inevitabile che di fronte all’ avanzata della rivoluzione la dittatura scelga la strada del fascismo e del terrorismo dispiegato, questo nel tentativo disperato di salvare il proprio sistema reazionario. Gli stessi paesi imperialisti come gli USA, l’India ed i paesi europei non possono accettare che in un paese di 25 milioni di abitanti si arrivi oggi a proclamare una repubblica popolare sotto la guida di un partito comunista maoista.
Nel settembre scorso è stato costituito un Comitato Nazionale con l’obiettivo di dar vita ad una Campagna d’informazione e sostegno alla guerra popolare in Nepal.Oggi è più che mai necessario rilanciare questa campagna arrivando a costruire nuove iniziative di sostegno ed a promuovere nuovi strumenti informativi. A questo scopo proponiamo a tutti i compagni la partecipazione al Comitato Nazionale e la costruzione unitaria di prossime iniziative.
Comitato Nazionale d’informazione e sostegno alla rivoluzione in Nepal
rivoluzione.nepal@yahoo.it
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