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25 aprile resistenza è liberazione
by corteo da porta san paolo a p.zza vittorio Monday, Apr. 24, 2006 at 3:03 PM mail:

25 APRILE 2006 RESISTENZA E' LIBERAZIONE CORTEO CITTADINO PORTA SAN PAOLO - PIAZZA VITTORIO ORE 9.30 ROMA

25 aprile resistenza...
25aprile_roma.jpg, image/jpeg, 405x567

25 APRILE 2006

RESISTENZA È LIBERAZIONE


CORTEO CITTADINO

PORTA SAN PAOLO – PIAZZA VITTORIO

Ore 9:30

Alla vigilia del 25 aprile, è necessario far incontrare e mettere in relazione la generazione che ha combattuto per la libertà nei decenni passati con tutte quelle forme diffuse di partecipazione e di protagonismo sociale che oggi lottano per una città solidale, laica e antirazzista, in grado di estendere a tutti i diritti alla casa, al lavoro, al reddito, all’ambiente, alla scuola pubblica, alla salute. La memoria – per noi – è un ingranaggio collettivo, capace di smuovere le coscienze e di diventare un percorso sociale, ma per questo ha bisogno di essere attraversata da quelle mille esperienze, piccole e grandi, che cercano ogni giorno – come sessant’anni fa – di costruire un’alternativa concreta alla degenerazione delle relazioni, alla xenofobia, all’oscurantismo, alle guerre.

Gli istinti e i comportamenti peggiori sono diventati la normalità: razzismo, xenofobia, giustizialismo, paura sociale, anche in seguito ad una campagna elettorale lunghissima, che ha provocato un imbarbarimento del confronto politico.

A Roma si sono intensificate le aggressioni fisiche e le intimidazioni verso la società civile, gli immigrati, i rom, gli omosessuali, gli antifascisti, gli spazi sociali.

Rivendichiamo il diritto di opporci a chi nel 2006 professa la superiorità delle razze, nega l’esistenza delle camere a gas, propone la cancellazione del 25 aprile come festa nazionale, mette in discussione la convivenza civile.

Per non cadere nelle trappole di chi ci vorrebbe vedere criminalizzati e in un angolo rifiutiamo con forza lo schema degli opposti estremismi, che non ci è mai appartenuto, come rifiutiamo ogni tipo di equiparazione tra chi lotta per l’affermazione dei propri diritti e chi nel silenzio generale riorganizza il fascismo.

E’ il momento di elaborare una risposta ampia e condivisa, capace di coinvolgere tutta la cittadinanza e di isolare definitivamente le aggressioni e le provocazioni, indicando chiaramente le responsabilità politiche e materiali.

Per il 25 aprile proponiamo una grande giornata di partecipazione popolare e convochiamo un corteo unitario che parta da Porta San Paolo e passando per il Campidoglio arrivi in piazza Vittorio, luogo in cui sperimentare tutto ciò.


NESSUNO SPAZIO AI RAZZISTI E AI FASCISTI

Contro ogni forma di revisionismo,
intolleranza, sessismo, omofobia e razzismo


PER I DIRITTI SOCIALI E DI CITTADINANZA


C.S.O.A. EX SNIA, STRIKE S.P.A., C.S.A. LA TORRE, ASTRA19 S.P.A, SPAZIO SOCIALE EX-51, L.O.A. ACROBAX, SPAZIO SOCIALE ONDA ROSSA 32, ESC ATELIER OCCUPATO, CONFEDERAZIONE COBAS, COORDINAMENTO DEI COLLETTIVI UNIVERSITARI ROMA, FEDERAZIONE ROMANA DEL PRC, CSOA CORTO CIRCUITO, ACTION, C.S.O.A. SPARTACO, C.S.O.A. LA STRADA, COMITATO DI LOTTA PER LA CASA CENTRO STORICO, ERRE RIVISTA, SCIENZE POLITICHE PRE-OCCUPATA, ,LISTARCOBALENO, CIRCOLO DI CULTURA OMOSESSUALE "MARIO MIELI", C.S.O.A. FORTE PRENESTINO, CDQ PIGNETO PRENESTINO, CDQ CENTOCELLE, LABORATORIO SOCIALE 100CELLE, C.S.T. DECOLLIAMO, CARTA, CONFEDERAZIONE UNITARIA DI BASE, FEDERAZIONE RDBCUB, A.N.P.I., A.N.C.F.A.R.G.L.

per adesione: salerosso@inwind.it

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radio ciroma - cosenza
by aaaa Tuesday, Apr. 25, 2006 at 11:44 AM mail:

RADIO CIROMA AFFIDA PROGRAMMI A NEONAZISTI E CACCIA CHIUNQUE TENTI DI DENUNCIARE IL FATTO.

In seguito alla bannatura di alcuni compagni dal forum di radio ciroma, i quali insistevano affinchè la Radio escludesse dai suoi palinsensti una trasmissione condotta da due neofascisti, ci sentiamo di evidenziare alcune cose scritte da tali "ciromisti" e condivise dalla redazione, che giusto ora ha provveduto ad allontanare gli antifascisti "disturbatori":

Prince rupert (conduttore del programma sisterhood del giovedi):


1) “Non sto qui a dirvi chi fosse il Barone Julius Evola poiché la complessità della sua filosofia di vita e delle sue innumerevoli opere è talmente profonda ed ampia che potrei riempire le intere pagine di Marble Moon. Un personaggio che ha saputo nella sua vita tracciare una via di preservazione per resistere a questi tempi bui. Libri difficili da trovare i suoi, perché Evola era e rimane un individuo scomodo che ha saputo denunciare i segni di una totale decadenza (il Kali Yuga) a cui si può resistere affidandosi alla Tradizione”

2) Aveva ragione Degrelle quando diceva che la democrazia è una buffonata. Leggetevi "Gli Uomini e Le Rovine" di Evola: potrebbe aprirvi la mente [...]
[...] Se comunque, cari Nova, a voi fa schifo abitare dove abitate, vi consiglio di trasferirvi a Cuba o in Cina ad ammirare i vostri punti di riferimento politici. Nelle vostre parole è facile riscontrare le contraddizioni tipiche dei frequentatori di certi ambienti. Ma voi direte: "Noi siamo anarchici, non comunisti!". Perdonatemi, ma per la mia concezione (limitata) dell'esitenza l'anarchia è un'utopia, ed essendo tale si può applicare solo a parole. Inevitabilmente chi si è dichiarato anarchico, ed in vita mia di anarchici ne ho conosciuti molti, ha sempre finito con l'abbracciare le idee bolsceviche tipiche dei centri sociali.


3) ”un impegno lucido per la ricerca di una autenticità nei confronti di una società che sempre più sembra una poltiglia appiattita e senza sfumature. Um’impegno che arriva al risultato di una musica che si richiama agli antichi valori del mondo indoeuropeo, alla riscoperta di simboli ed al riappropriarsi della cultura e della saggezza che possiamo trovare nelle opere di Bach, Wagner, Nietzsche, Pound, Junger ed Evola”.

Doktor Avalanche (coconduttore dello stesso programma):

"gli europei bene o male sono i discendenti DIRETTI degli Indoeuropei,degli Arii. i Giudei,che tra l'altro si dividevano in tantissime tribù e confessioni, secondo me non si possono considerare europei in quanto hanno sistematicamente rifiutato alcune caratteristiche peculiari della nostra cultura. a riguardo ti voglio citare un passo della Torah che recita più o meno così:" tu o figlio di dio[...]uccidi il migliore dei non-ebrei". questo a mio avviso riassume chiaramente la mentalità intrinseca dell'ebreo.che sia vissuto prima di Augusto o che sia abitante di Tel Aviv un ebreo è sempre lo stesso. indubbiamente l'eliminazione fisica è un comportamento deprecabile e incivile,e forse questo fu l'unico errore del Nazismo europeo"



DI FRONTE AD AFFERMAZIONI COME QUESTE, FATTE PUBBLICAMENTE SU FANZINE E FORUM PUBBLICI, LA REDAZIONE DI CIROMA HA DECISO DI NON SANZIONARNE GLI AUTORI CON L'ESPULSIONE DALLA RADIO, MA HA UMILIATO (ABUSANDO DEI SUOI STRUMENTI DI COMUNICAZIONE AL PUBBLICO), DERISO, MISTIFICATO E CACCIATO GLI ANTIFASCISTI CHE HANNO DEDICATO SFORZI E TEMPO A FAR COMPRENDERE LA SITUAZIONE.

LA NOSTRA PIU' ASSOLUTA INDIGNAZIONE E UN INVITO A TUTTI I VERI ANTIFASCISTI A DIFFIDARE DA QUESTA RADIO CHE "CAVALCA" LA SINISTRA PER TORNACONTO PERSONALE E IN REALTA' OFFRE SPAZI AI NAZISTI.

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grandi!!
by 77 Tuesday, Apr. 25, 2006 at 3:55 PM mail:

troppo bella la manifestazione di oggi abbiamo dato un gran segno visto le migliaia ke eravamo!

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Mangava solo questo
by Odradek Wednesday, Apr. 26, 2006 at 5:17 PM mail:

Questo ancora mangava!
L’autore di questo orrore si chiama xxx. Un bruto. L’ho cercato alla manifestazione, per dirglielo.
Ma poi ho desistito. Perché ho fatto qualche domanda in giro, per es. a una ragazza con gli occhi tondi, tondi ed eccitati proprio come quelli delle "persone" raffigurate nel poster, e lei del poster non ne diceva che bene, e se lo rollava per portarselo a casa. Eccola, la memoria divisa; è memoria che si divide.
È un processo, inarrestabile, una deriva che spacca il paese e che allontana le generazioni – come sempre, si dirà – ma che ora, con la velocità dei cambiamenti in atto, produce fratture irreparabili. E il poster la rappresenta.
Il camion non viene, ma se ne va, carico di personaggi che xxx ha tratto dal suo immaginario - "come può, come sa", si diceva di un'altra generazione: quella delle magliette a strisce -, fatto di figure semplici, quelle dei cartoons giapponesi e dei manga. Figure decontestualizzate, buone per altre storie, per ogni storia. Le loro facce sono stupite e onnipotenti, sono le facce sorridenti di una generazione che èsoda, di una generazione che esorcizza il passato, anzi che non ce ne ha uno. Finalmente? Di una generazione che non ha prodotto nessuna cultura, ma proprio nessuna, ma che le ha accolte e metabolizzate tutte, ma proprio tutte. Una fogna di generazione, ça va sans dire. Il camion va, e loro guardano indietro; forse come il Goofus bird a loro non interessa dove andranno a sbattere, ma ciò da cui si allontanano. E forse cantano di navi spaziali, di robot e di rassicuranti galassie.
Giuseppe Genna su http://www.carmillaonline.com (Disuniti, 12 aprile) invitava a lavorare sull'immaginario devastato da venti anni di televisione con massicce bordate culturali. La vedo disperata, con xxx. Tuttavia, qualcuno spieghi a xxx, non dico la nozione di "tensione essenziale", ma più semplicemente che con Photoshop è possibile trattare e assemblare immagini per produrre un proprio e originale sistema di segni, il cui significato sia offerto consapevolmente. Ma xxx è riuscito soltanto a raccapezzare quelle facce. Spero si metta alla guida del camion e le porti molto, molto lontano.

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PER ODRADEK
by XX Thursday, Apr. 27, 2006 at 5:34 PM mail:

a merda visto che fai nomi (come di solito fanno le gurdie) mettici pure il tuo che così sappiamo a chi rivolgerci!!! troppo facile dare lezioni di "stile" e poi non firmarsi

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LA CULTURA DELLA VERGOGNA
by Alessandro Thursday, Apr. 27, 2006 at 7:27 PM mail:

Gentile redazione della Odradek,
vi scrivo perché all'indignazione è subentrata la tristezza, non appena ho letto un breve ma significativo redazionale sul vostro sito dal titolo "Mangava solo questo". E' facile travisare quando si ha la percezione alterata e quando il punto di vista è uno solo, vale a dire quello di chi ha ragione a tutti i costi e di chi ha sempre e solo visto rosso. Il tentativo di modificare il significato del manifesto sulla liberazione è alquanto patetico, antistorico e privo di qualsivoglia fondamento. I personaggi non si stanno allontanando, ma si dirigono, come chi conosce la storia, verso un futuro incerto e insieme ricco di speranza. Se il 25 aprile ha liberato il nostro Paese dalla piaga fascista e dal regime totalitario, ha sicuramente fallito nel facilitare lo scambio e il dialogo e persone retrograde come voi ne sono la testimonianza. La ricorrenza che più di tutte vuol dire libertà è oggi calpestata non dalle infami dichiarazioni di quel bovaro di Calderoli, non dalle sparate di quel trombone di Feltri, ma dalla profonda scarsità di contenuti degli interventi di chi, come voi, dovrebbe tenere a mente gli insegnamenti della resistenza, di chi si è battuto per un libero pensiero. E' pacifico che le generazioni debbano in qualche modo scontrarsi tra di loro, ma non è legittimo attaccare senza conoscere e in questo caso, cari signori della Odradek, avete raggiunto il punto più basso della discriminazione e della critica coi paraocchi. Non sto qui a spiegarvi le norme stilistiche ed estetiche del fumetto cosiddetto "Manga", totalmente estraneo all'illustrazione incriminata che piuttosto si rifà a criteri "underground" e minimalisti con risultati grotteschi nella resa espressiva e nel tratto. Né, anche se ne avreste bisogno, voglio farvi una lezione di disegno, fumetto o di comunicazione, desidero unicamente farvi notare che non solo l'autore del manifesto non è in nessun modo identificabile con il vostro immaginario "Lorenzo", ma anche che ha interpretato a suo modo la gioia della celebrazione di un atto rivoluzionario che ha cambiato in meglio le sorti della Nazione. Detto questo, non credo che siate minimamente in grado di comprendere la cultura contemporanea, tanto più se vi rivolgete ai più giovani come a una "generazione della fogna". Complimenti per il vostro atto barbarico, di critica insensata e biecamente partigiana, di isolamento culturale e di chiusura mentale. E' questo che rappresentate e null'altro. Il vostro apporto alla società odierna è pari allo zero spaccato. Ormai sappiamo tutti che per quelli come voi, giudici impazziti della diversità, la rivoluzione è semplicemente la sostituzione di uno standard al quale adattarsi. Mi auguro vivamente che nessuno possa mai darvi retta, mi vergogno per voi e per chi vi conosce.

Alessandro Ruggieri

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ça va sans dire
by Genea Thursday, Apr. 27, 2006 at 7:27 PM mail:

Il signor Odradek è uno vecchio ammuffito che per il puro gusto di sparare sentenze dice un sacco di minchiate, vergogna!

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Anagramma
by Federico Thursday, Apr. 27, 2006 at 8:37 PM mail:

Ah 'mbecille....
Già che ci sei, scrivi pure che il furgoncino del manifesto (perchè è un manifesto, non un poster) gira leggermente verso destra.
Ma de che cazzo te fai?!

1°: è un camion pieno di persone diverse che insieme vanno verso..... che è cosa assai diversa da andarsene

2°: sono persone (non personaggi) diverse che valorizzano le loro differenze in qualcosa di totalmente ed incondizionatamente condiviso come l'antifascismo che lungi dal dividere credo e so che unisce una parte molto grande e bella della società civile

3°: se sei così stupido e fiscale da sottolineare cazzate come il fatto che lo sguardo è rivolto all'indietro allora cercherò, per quanto mi risulti difficile, di mettermi al tuo livello per spiegarti che magari disegnare le persone di spalle sarebbe stato un po' cupo e graficamente poco avvincente, senza contare che (e qui mi metto al tuo livello).... che cazzo ne sai che le persone sul camioncino non si sono appena girate a guardare, entusiasti, le migliaia di compagn* che lo stanno seguendo guardando avanti, uniti dal ricordo antifascista di sessantuno anni fa e dalla pratica antifascista quotidiana di oggi, di domani e di sempre?!

4°: se scrivi firmandoti col nome di un'editrice e parli di segni e significati dovresti saperne qualcosa di semiotica almeno per intuire che le migliaia di compagn*, verso cui stanno rivolgendo lo sguardo le persone sul furgone, sono al di fuori del manifesto, perchè sono tutte le persone, una per una in carne ed ossa, che in questi giorni si sono fermate, interessate, ad osservare e leggere il manifesto sui muri e che il 25 Aprile, non una per una ma tutt'insieme in carne, ossa, mente e cuore, hanno manifestato, espresso, urlato e rivendicato il loro antifascismo

5°: invece di farti tutte queste pippe mentali trova qualcun* che te le faccia in senso fisico, forse così riusciresti a sfogare le tue frustrazioni e ad evadere dal tuo pessimismo spicciolo e magari invece di criticare e basta riusciresti a proporre qualche buona idea

Forse non è un caso che l'anagramma di odradek è kodarde..... perchè le persone che scrivono senza firmarsi sono codarde, e pure infami se oltre a non firmarsi fanno i nomi degl* altr*

F

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BOICOTTA ODRADEK
by RANXEROX Thursday, Apr. 27, 2006 at 10:06 PM mail:

Io solo solo che boicotterò le pubblicazioni di questi sottosviluppati, retrogradi e miserabili insetti che infestano la società con le loro squallide insinuazioni.

BOICOTTA ODRADEK E VIVREMO IN UN MONDO MIGLIORE

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allora?
by gt Friday, Apr. 28, 2006 at 1:13 AM mail:

Ma si può essere più ottusi di critcare la qualità del volantino piuttosto che il contenuto?

Per gli altri pregherei di informarsi perchè Odradek pubblica anche libri di qualità e non la bassa cultura manga giapponese.

Antifascismo sì ma anticapitalismo prima di tutto.

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odradek ci mancavi solo tu a romperci le balls
by nikita Friday, Apr. 28, 2006 at 11:40 AM mail:

ci mncavate solo voi a buttare merda (secca) sui compagni.... ma perchè non scaricate la vostra frustrazione altrove???? Magari sui fasci, così fate un piacere a tutti???? Comunque... è chiara la votra miopia su maifestazione e antifascismo... e vabbè, che siete coglioni s'è capito... che tanta gente non metterà più piede da voi, è ovvio.... ma fare i nomi dei compagni che investono energie tempo e passione nelle cose è proprio da infami e va oltre, ma davvero oltre. E gli infami vanno trattati come tali... e chissà se poi rompono ancora le balle.
non violenta 76

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voglio l'indirizzo
by mo te famo il culo Friday, Apr. 28, 2006 at 11:43 AM mail:

mi date l'indirizzo di odradek che degli amici miei glie vogliono fa visita? per comprare qualche libro....

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A 'NFAME
by T. Friday, Apr. 28, 2006 at 1:44 PM mail:

DE CHE CI LAMENTIAMO SE POI,ALL'INDOMANI DI UNA MANIFESTAZIONE,OGGI PIU' CHE MAI INTRISA DI SIGNIFICATI E DI IMPORTANZA, CI METTIAMO A DISCUTERE SU QUANTI PELI C'HA SUL CULO IL TIZIO DEL FURGONE,SE C'HA LE PIRELLI O LE GOODYEAR. MA VAFFANCULO,CHI CRITICA LO FA PER SENTIRSI "PIU'" DEGLI ALTRI,POI UNO CHE COPIA E INCOLLA SENZA METTECE UNA CAZZO DE MAIL,UN CAZZO DE NOME A CUI RIVOLGERSI,TANTO PER RICORDARGLI CHE BISOGNA PRENDERSI LE RESPONSABILITA' DI CIO' CHE SI DICE E CIO' CHE SI FA.

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Comunicato Odradek
by Claudio del bello Friday, Apr. 28, 2006 at 3:44 PM mail: odradek@odradek.it

Comunicato

Il manifesto della manifestazione per il 25 aprile a Roma è stato stampato in migliaia di copie e visto da centinaia di migliaia di persone.
Odradek, che è un soggetto politico collettivo, ha briprodotto sul suo sito l’immagine del manifesto accompagnandola con una nota critica, molto critica, rivolta al proprio pubblico. Insomma, è come interloquire con uno che urla al megafono.

Sono giunti messaggi di apprezzamento e tre messaggi molto duri che rigettavano le critiche.

Sono stati riportati sul sito e, a una delle lettere che proponeva un ragionamento, pur tra durissimi apprezzamenti, si è risposto in maniera articolata, e tale risposta la si può trovare sul sito.

Ciò che ci ha colpito e allarmato è il tenore radicalmente anticomunista di questi messaggi.

Che un manifesto non piaccia, può certamente dispiacere al suo autore e ai suoi amici; che il significato del manifesto risulti come una forzatura, come un’occupazione indebita dell’immaginario può essere motivo di acceso dibattito culturale e politico. Perché le immagini non sono ornamento, e se sì, anche l’ornamento è portatore di ideologia.
Ma non ce la facciamo a discutere, alla pari, con anticomunisti. Queste sono frasi estrapolate dai tre messaggi:

- VOI siete il motivo per cui continuo a festeggiare il 25 aprile, ma non sarò mai comunista, né rosso, né sinistronzo come VOI.

- purtroppo internet concede libertà anche ai poveracci come voi.

- il mondo è andato benissimo avanti senza di voi.

- resistenza e liberazione fuori dal comunismo...

Frasi nelle quali c’è un riferimento adolescenziale a una libertà senza limiti, e in cui il comunismo viene presentato come il limite più pericoloso. La libertà è internet, ma “purtroppo” il prezzo da pagare è l’accesso a chi non la pensa come te. Ma soprattutto, ciò che colpisce maggiormente è l’accettazione pacificata dello stato di cose esistente: il mondo è andato benissimo avanti e il 25 aprile è la liberazione dal comunismo.

C’è un limite tra cultura e sottocultura? Il movimento è un indifferenziato branco? I soggetti politici devono essere soggetti responsabili? Ci siamo posti queste domande nella prefazione alla seconda edizione a “Una sparatoria tranquilla” – la si può trovare su carmillaonline – e di questo vorremmo discutere.

E continueremo a discutere, magari di temi non appassionanti, come l’estetica e la semiotica, ma con soggetti responsabili e riconosciuti, preferibilmente con chi qualche libro lo legge e non con chi guarda le figure.
Odradek

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ora fanno i calmi
by uno Friday, Apr. 28, 2006 at 4:09 PM mail:

cari odradek
nell'ordine:
fate i nomi delle persone su internet e non si fa.
questo vostro comunicato pacato e virginale stride un po con queste affermazioni tratte dal vostro articolo precedente:
-"L’autore di questo orrore si chiama Lorenzo. Un bruto."
-"Una fogna di generazione"
-"lavorare sull'immaginario devastato da venti anni di televisione con massicce bordate culturali. La vedo disperata, con Lorenzo."
-" quello che continuo pudicamente a chiamare con un nome inventato - come sono usi fare i giornalisti alle
prese con i protagonisti di episodi particolarmente scabrosi?" (dopo aver cambiato il nome di Lorenzo in HANNIBAL, dopo che vi hanno fatto giustamente notare l'infamia)

questo è discutere?
questo è cercare un confronto?
avete iniziato insultando e vomitando bile isterica, e poi vi stupite se la gente giustamente vi manda a fare in culo.

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l'ignoranza senile fa brutti scherzi
by H. Friday, Apr. 28, 2006 at 5:34 PM mail:

1) Lo stile e una certa etica tra compagni non dovrebbe essere quello di attaccare percorsi collettivi additando e indicando dei responsabili individuali (esponendoli oltre misura nella delicata fase attuale di conflitto con i fascisti e con la magistratura). Ma questo forse è una paranoia generazioanale. Penoso è il riferimento di Odradek all'anonimato di una generazione (magari un po di cultura della rete vi farebbe uscire dal paleolitico in cui siete ibernati!!), quando (tranne Del bello) nessuno ha firmato i precedenti comunicati.

2) La critica di Odradek al manifesto del 25 aprile è un'accusa al percorso collettivo che ha portato alla costruzione e al successo della manifestazione del 25 aprile. Una critica al manifesto (condita di una evidente incompetenza e di una patologica dietrologia), che vuole attaccare chi cerca di fare della memoria della resistenza e dell'antifascismo una pratica attuale e non un feticcio del passato.

3) IGNORATE (o fingete di ignorare) che molte delle realtà che hanno dato vita al 25 aprile stanno svolgendo un lavoro complesso di ricostruzione della memoria della resistenza e dell'antifascismo nelle scuole di molti quartieri di Roma. Un percorso di storia orale, di cui vi fate "in teoria" portatori con la vostra casa editrice, e con cui hanno collaborato diversi dei vostri collaboratori, da sandro portelli a zapruder. Un progetto complesso, che porta anche ad un ripensamento dei codici linguistici per riuscire a comunicare con quella generazione che voi demonizzate, ignorate, insultate.
Questa vostra presa di posizione crea un solco, si una divisione (!) tra chi vuole fare della memoria uno strumento per l'azione politica nell'oggi e chi, come voi, vive nel passato (e ci vuole rimanere!!)

4) IGNORATE (e fareste meglio a tacere, invece di sputare sentenze) che il disegnatore del manifesto è lo stesso che ha disegnato i manifesti per il supporto legale di genova (ma voi non c'eravate a genova, perché quello non era un vero movimento anticapitalista e comunista !!), e lo stesso che ha disegnato la campagna sulla memoria che ha accompagnato il progetto nelle scuole (di cui sopra). Creare un legame (sottile, implicito, stilistico) tra queste "storie", tra queste "memorie" ha un significato politico. E' una scelta.

5) LE CRITICHE sul manifesto sono incomprensibili e frutto di una dietrologia patologica. LE resistenze metropolitane, quotidiane sulla volante rossa insieme ai partigiani. Dov'è il tradimento? Il problema sembra quello del tratto del disegno. L'ignoranza dell'autore (ancora sconosciuto) di questa ridicola critica, porta a confondere il disegno con un manga. E' falso! E' un originale disegno (che come ha detto qualcuno), intrecca stili differenti della storia del fumetto e dell'illustrazione underground.. (ha già.. scusate, per voi le controculture degli anni '60 e '70 erano controrivoluzionarie... perché la cultura è sempre una sovrastruttura!!)

6) Che alcuni messaggi di risposta facciano riferimento all'anticomunismo è veramente triste. Ma fa riflettere. Finchè la storia del comunismo e del movimento operaio e rivoluzionario sarà rappresentata e comunicata da voi, non potranno che aumentare gli anticomunisti (anche a sinistra). Voi detentori della purezza rivoluzionaria e dell'ortodossia comunista. Fortunatamente esiste una "tradizione eretica", capace di rompere con la tradizione e di innovare le analisi materialiste, le inchieste, i linguaggi.

7) Ci avete fatto perdere fin troppo tempo. Questo non perché ci avete colpito nel vivo (come verrebbe facile dire). Per questo parlano il successo della manifestazione del 25 aprile e dei manifesti (andati a ruba durante il corteo).
L'attacco personale, l'ignoranza e l'attacco generazionale sono i tratti più fastidiosi delle vostre farneticazioni. La vostra non è una semplice critica (come volete far credere), ma un insulto rancoroso a una generazione di movimento.

7) Non abbiamo altro tempo da perdere. Per la nostra generazione precaria il tempo è denaro. Stiamo partendo per Parigi per partecipare all' EuroMayDay, insieme a precari e studenti di mezza Europa. Ma sappiamo che non vi incontreremo, voi a Parigi stareste dall'altra parte con i sindacati e i partiti comunisti di mezzo mondo. Ma questa è "un'altra storia".

H.

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ma chi siete?
by ggg Friday, Apr. 28, 2006 at 5:37 PM mail:

ha fatto retromarcia,sto buffone,non sprecate altri commenti. come si dice a roma l'ha buttata in caciara.

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ragioniamo!
by l'altro Friday, Apr. 28, 2006 at 5:38 PM mail:

Alcune considerazioni da un osservatore esterno:

Di Lorenzo a Roma ce ne sono decine di migliaia

Il fatto che non si possa criticare un manifesto si commenta da solo.

Il manifesto è oggettivamente brutto, non significa niente. Invita all'antifascismo col sorriso a trentadue denti stampato sul volto, denota una giosità di cui proprio non si riesce a scorgere la causa.
Il camion va da qualche parte? Può darsi. Di sicuro così arrangiato non va a sgomberare Casa Pound!
Ah ah ah ah ah ah!


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ANTIFASCISTI SEMPRE, VETEROCOMUNISTI MAI
by Alessandro Friday, Apr. 28, 2006 at 9:08 PM mail:

Gentile redazione della Odradek,
Certamente ho firmato il mio messaggio, ma non è stato fatto altrettanto da voi. Non è un problema, dato che in genere chi perde tempo in queste cose ama trincerarsi dietro altri nomi, aziende, fazioni politiche e via dicendo. Innanzitutto ringrazio per la risposta, anzi per la formalità e non certo per il suo contenuto affastellato di riferimenti e di ampollosi aggettivi. Ci si riferisce alla "vostra generazione" come a un interlocutore generico dai gusti, dalle tendenze e dalla cultura appiattita e monocorde, senza considerare il fatto che procedere per generazioni, come d'altra parte per decenni, è una sterile trovata retorica che rende ancor più vago il dialogo. Allo stesso modo trovo puerile l'autocompiacimento, altrettanto retorico, del nome fittizio da attribuire all'autore del manifesto incriminato. Sarei proprio curioso di sapere che cosa gli avrebbe detto se lo avesse incontrato davvero. Forse avrebbe meritato una bella lezione sulla pittura fiamminga che ama citare? O sul relativismo sofistico? Dev'essere bello ergersi a giudici per un giorno, poter puntare il dito su qualcosa che non ci piace e attribuirgli vizi e contenuti che non gli appartegono. Quelli come voi vedono l'orizzonte nero sullo sfondo perché lo vogliono vedere. E ci tengo a ribadire che in nessun modo si trovano tracce stilisticamente affini al fumetto "Manga" che dimostrate di ignorare completamente. Solo una mente deviata può vedere robot e generazioni fognose osservando quell'immagine. Inoltre, l'"arrogante occupazione dell'immaginario" perpetrata non si bene ai danni di chi, è semplicemente un punto di vista, uno dei tanti e accettabili, sull'iconografia della Liberazione dal regime fascista, che parla di una Roma in festa, di nuove speranze, ma anche di incertezze e di voglia di ricominciare. Ricordate la sequenza del film "Novecento"? Qui Bertolucci, regista tanto caro alla vostra generazione, si prende la briga di ricostruire l'avvenimento con grande perizia, riuscendo nell'intento di far trasparire l'atmosfera del momento, la rabbia, le ultime sfuriate, la gioia. Ebbene la distanza dell'interpretazione è abissale per il contesto, il medium prescelto e altro ancora, ma l'intensità, la voglia di dare la propria visione -e insieme testimonianza- sul fatto sono le medesime. Mi chiedo se fosse lecito aspettarsi una simile (inutile) bacchettata su un punto di vista estetico che non corrisponde alle proprie bigotte aspettative. Ma questa è solo una delle tante perdite di tempo che affligge tutti coloro che desiderano imporre il proprio pensiero, dando per scontati astrusi collegamenti con il fumetto nipponico e finali escatologici che non trovano puntuali collegamenti in alcuna parte dell'illustrazione. L'accanimento critico ed estetico è ben accetto, purché opportuno e non motivato da incapacità di vedere oltre il proprio orizzonte blindato. La "bolla angusta" è quella che afflige voi e chi vi spalleggia per farsi forte, voi e chi si riconosce in uno dei mille conflitti generazionali. Ma come, prima ci si rivolge alla solita generazione X (quella degli ultimi arrivati, i "pischelli" che devono ancora imparare tutto dalla vita) e poi si disconosce la propria? Sappiate che parlo a nome mio, che non ho mai provato alcun senso di aggregazione per la mia generazione e che mi fanno pena le pecore che scompaiono nella massa senza vedere dove vanno a sbattere. Lo spunto di questa polemica è pura invenzione, provocazione o come altro desideriate chiamarlo, tutto tranne che intelligente, motivato, giusto e aperto al confronto, come solo chi si scandalizza sa fare. Ogni tanto è necessario guardare oltre il buio della propria vita attuale e cercare di non aggrapparsi al clima dell'adolescenza, quando tutto era da scoprire ed era facile schierarsi, soprattutto per chi ha visto il '68 e il '77. Sia chiaro che questa non è una colpa, ma il tempo passa e insieme cambiano i contesti sociali, i riferimenti culturali, la scacchiera politica e molto altro. Insomma, si invecchia. State tranquilli che la memoria resta, ma fatecela vedere con i nostri occhi. Se poi parliamo di fumetti come "effimero acritico" allora non c'è davvero niente da fare, si vede che tra una scorsa al Libretto Rosso di Mao e una al Capitale di Marx non vi è mai capitato di leggere Maus, che è valso il premio Pulitzer al disegnatore Art Spiegelman. Qui si narra la storia dei campi di concentramento, della guerra e della meschinità umana come mai prima d'ora e gli ebrei sono visti come topi, gli americani come cani e i gatti sono i nazisti. Un romanzo a fumetti che affronta un tale argomento è arrivato dove voi con i vostri comizi e i breviari comunisti non arriverete mai. Anche questo è da condannare? Potrei citare Contratto con Dio del grande fumettista Will Eisner, le opere di Andrea Pazienza, Garth Ennis, Alan Moore e tanto altro ancora, ma preferisco che vi crogioliate nella vostra ignoranza. Se si continua a considerare i fumetti alla stregua di un sottoprodotto culturale e non come lo strumento di comunicazione che sono, dispiace dirlo, ma si capirà ben poco dell'era contemporanea. Aggiungo che questa non è una mia intuizione, ma una riflessione che Umberto Eco ha fatto diversi anni fa in Apocalittici e Integrati, del 1964. Non si può giustificare chi non ha i mezzi per distinguere l'oro dalla deiezione. Siamo nel 2006 e nulla sembra essere cambiato per molte persone (veterocomunisti, fricchettoni, chiamateli come vi pare), ma ora le cose stanno così: a voi Antonioni, a noi Tarantino.



Alessandro Ruggieri

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a questo punto
by comunista Friday, Apr. 28, 2006 at 9:21 PM mail:

a questo punto voglio il manifesto per attaccarmelo in camera.

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a quest'altro
by punto Saturday, Apr. 29, 2006 at 10:12 PM mail:

voglio il manifesto per metterglielo in culo magari così
finiscono di attaccare briga pe' ste cazzate

il fatto che mi fa incazzare veramente che su una cazzata
del genere ci schiaffano là la loro bella linea ortodossa,
bollando tra l'altro i "dissidenti" di pericoloso "anticomunismo"

minchia ma chi siete la CEKA!!??
vedete che baffone è morto da un pezzo!!!
forse anche voi siete un po decrepiti...
pe' quei quattro libri che vendete... ce sete rimasti solo voi e i coatti a piazza dei fiori..

tranquilli tutti ragà che
ci pensa Odradek a risolvere il problema fasci a Roma, a fare le lotte sociali... bla bla bla bla
vogliamo fare gli ortodossi!!??
beh cominciamo dalla prassi và!!!


P.S. il manifesto era bellissimo, affascinante, invogliante e assolutamente non triste, perché il 25 aprile '45 i compagn@ erano felici e come...

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MANGAVATE SOLO VOI!
by Alessandro Tuesday, May. 09, 2006 at 11:31 AM mail:

Caro Marco Clementi,
che piacere leggere finalmente un nome e un cognome da parte di chi si è finora mascherato dietro a un marchio. Esporvi per ben due volte i punti di vista di chi non ha nulla a che vedere con il comunismo (si può o bisogna avere la tessera di partito per parlare con voi?) non è servito a nulla. C'era da aspettarselo da parte di individui che puntano il dito criticando in maniera superficiale e priva di qualunque fondamento. A nulla è servito allontanare lo spettro dei "Manga", di cui ignorate totalmente storia e caratteri visivi, a nulla è servito richiamare alla memoria esempi cari alla memoria sessantottina e, soprattutto, a nulla è servito scrivervi. La distorsione della realtà da voi applicata è un modo di ingannare se stessi e gli altri. Ne converrete con me che il modo di manifestare di oggi è molto diverso da quello di trent'anni fa, che l'approccio politico non si basa più su due scelte radicalmente diverse e basta, ma che esistono anche le sfumature. Ebbene in questi "toni intermedi" ci siamo noi che aborriamo il fascismo, ma che allo stesso tempo non ci siamo mai sentiti comunisti. E' un problema? E' forse inconcepibile per voi compagni di una volta? Domande retoriche, certo, alle quali avete già dato risposta con il vostro modo di rapportarvi alle nuove generazioni, anzi, alle novità. Festeggiare il giorno della liberazione è un dovere di tutti, tesserati o meno, marxisti, leninisti, proletari e via dicendo. Non poteva mancare l'ennesima sterile critica sul 1° maggio, che tutti aspettavamo con ansia. La rilettura personale dei Modena City Ramblers di un classico intoccabile come "Bella Ciao" vi ha fatto inorridire e come dei novelli Van Helsing avete tirato fuori lo spartito originale per non farvi corrompere dall'attualità, dalla vita vera. Il punto è che qui si parla di gente che ha dato il proprio contributo per celebrare ricorrenze nazionali senza metter in dubbio la propria scelta politica. Gli unici a farlo siete stati voi. Se ogni tanto vi affacciaste alla finestra, scoprireste con disappunto che non siamo più nel '77 e che non essere comunisti non equivale, come una volta, a essere fascisti. Il "nemico" non è il comunismo, ma la gente come voi che se ne avvale come scudo ideologico per contrastare la più piccola delle "deviazioni" dal codice originale. In questo senso è ottima e perfettamente in linea col vostro attacco (non critico, ma solo banale e di superficie) la risposta dell'autore del manifesto incriminato (sempre da voi). Quale miglior modo di replicare se non quello di abbassarsi al vostro livello? E allora ben venga Gramsci bastonato, anzi, "sgobbato" da due eroi, stavolta sì, del fumetto giapponese. Volete una lettura su più livelli? Non vi accontentate di mettere all'indice per una questione di stile? Allora sappiate che il pirata che pesta il vostro amato intellettuale è un simbolo -tra i tanti- abusato dai fascisti per pubblicizzare le proprie iniziative, ma, in particolare, che la sua canzone è quanto mai adatta al contesto: "il suo teschio è una bandiera che vuol dire libertà". Oggi, la vostra bandiera vuol dire solo drammi ideologici ed esegesi pilotate. Il passato interessa molti più giovani di quanto pensiate, ma fatecelo leggere per conto nostro, lontano dalla nefasta influenza di chi è ancora incastrato in un'epoca che non c'è più. Il "chissenefrega" al vostro vuoto monologo sui presunti valori comunisti, vuol semplicemente dire che a molti quel manifesto è piaciuto, e che, in fondo, le idee da condividere sono le medesime. Ma ci avete fatto ampiamente capire che a voi non interessa. Non vi interessa il confronto con gli altri, con chi non ha un'idea così precisa e netta come la vostra e con chi si esprime con linguaggi diversi ma efficaci. Tutto questo sembra non riguardarvi, se non per dichiarare la vostra estraneità. Non parliamo poi dell'ironia, la più micidiale tra le armi che in mano vostra diventa una molotov alla coca cola. No, ridere è roba da fessi, da chi magari esprime un dubbio piuttosto che una certezza inconfutabile che sa tanto di sacro e religioso. Questo dimostra che aggrapparsi a una costruzione teorica, sia essa laica o teologica, è un modo come un altro per decidere per gli altri e imporre le proprie "inattaccabili" credenze. Come si fa ad essere intolleranti alle critiche, quando queste non offrono spunti di riflessione, ma solo di risibile impreparazione? Considerare fascista chi non concorda con il vostro (malsano) punto di vista continua a essere una scelta puerile, oltre che fuori dal tempo. Che ci vuole a dare la colpa alle ultime "omologate" generazioni? Massì, procediamo pure per stereotipi, accusiamo anche chi, seppure non va alle manifestazioni, si adopera in altri modi per far valere i diritti della massa o usa immagini accattivanti per ricordare la storia che tanto invocate. Volete che la gente impari? Benissimo, lo sapevate che al Museo della Liberazione (e qui sarei curioso di sapere quanti di voi ci sono mai stati...) viene da anni distribuito gratuitamente un fumetto che parla proprio di questi eventi? Già, proprio i fumetti che disprezzate e che mostrate apertamente di ignorare e che invece sono ormai da tempo uno strumento di comunicazione. Il suddetto volume è stato scritto e disegnato da professionisti del settore e illustra meglio di qualunque nostalgica tavola rotonda o assemblea di collettivo le tappe storiche che hanno portato al 25 aprile 1945, inclusa la verità su via Rasella e sull'eccidio delle fosse Ardeatine. Ma che volete farci, non è certo roba per voi, che preferite ripassare Mario Capanna nelle sezioni di partito, non sia mai che qualcuno scappi da Jurassic Park per andare a documentarsi, a capire, ad aggiornarsi. Vi piace considerare tutti i ragazzi allo stesso modo, vedete bianco o nero e non avete argomenti per sostenere la vostra caccia alle streghe, ma, soprattutto, vi ostinate a essere vecchi.


Alessandro Ruggieri

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RETTIFICA
by Alessandro Tuesday, May. 09, 2006 at 12:16 PM mail:

Preso dalla furia del momento ho erroneamente riportato "Bella Ciao" al posto di "Contessa", si tratta comunque di due classici antifascisti, ci si può stare no? A presto


Alessandro Ruggieri

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che se deve fa' pe' magna'
by mah Tuesday, May. 09, 2006 at 12:32 PM mail:

Me so' sempre chiesto: ma che e' sta' cosa de recostrui' la memoria della resistenza, ovvero se la Resistenza ha liberato l'italia dal fascismo per quale motivo ha aspettato che gli alleati avessero gia' liberato tutte le citta'?
cioe' che liberazione e' stata? postuma? simbolica?
tutte le citta' italiane sono state liberate dagli americani, nessuna dalla resistenza, apparte alcune cittadine del nord abbandonate dai tedeschi in rotta per la germania.
bho.

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LIBERAZIONE
by Alessandro Tuesday, May. 09, 2006 at 12:53 PM mail:

Il terreno è delicato, non dimentichiamo l'8 settembre e lo stato confusionale causato dal fatto che liberali, socialisti, monarchici, cattolici, repubblicani, aristocratici e proletari hanno lottatto separatamente per le proprie idee e hanno fatto tutti la stessa fine. Il periodo che va dall'armistizio del '43 allo sbarco in Normandia è costellato da rappresaglie, tradimenti ed esecuzioni sommarie da entrambe le parti, senza contare il disordine politico in cui versava l'Italia, le alleanze segrete e attentati e colpi di stato rimasti in fase progettuale. Gli americani hanno dato la "bordata" finale, ma la resistenza ha combattuto le sue battaglie fino a quel momento, seppure non sempre in totale sintonia. D'altra parte, nonostante l'aiuto della C.I.A, come avrebbero potuto debellare l'esercito italiano e i nazisti? I fatti insegnano che non esiste solo torto o ragione e che schierarsi era necessario, ma non sempre facile.

Alessandro Ruggieri

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e questo che vole?
by beh... Tuesday, May. 09, 2006 at 12:58 PM mail:

a che è servita la Resistenza?

infatti... tu intanto vai a portare i fiori ad Anzio .... oppure a Predappio, che tanto è uguale!

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cose ggiovani per i ggiovani
by ggggiovane Tuesday, May. 09, 2006 at 1:06 PM mail:

Ssissì, abbasta cò questo communismo, che palle, noi siamo i gggiovani e nun ce nfrega un cazzo delle vostre pippe mentali su salarioprofittorendita. Noi volemo solo beve, fumà e ascoltà tanta musica ggiovane, ma nò vviolenta, perchè la violenza è brutta e vecchia, e ppoi er comunismo ha fatto 80 milioni di morti e quindi non ci piace. Tenetevi bbaffone, barbone e pizzetto, noi se tenemo gigghe robbò e capitan arlock, sticazzi se è usato dai fasci, ME NE FREGO!!!

Anzi, perchè ce l'avete tanto coi fasci? che v'hanno fatto? boh...

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MADDECHE'
by RainKoat Tuesday, May. 09, 2006 at 1:07 PM mail:

Ma te l'hai mai letto un libro de storia? Volevo vedè te coi nazi che ti deportavano i genitori se non te incazzavi e cercavi de fà de tutto per cambià le cose... come se fà a condannà la gente che c'ha almeno provato?

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allora
by dicevo giusto Tuesday, May. 09, 2006 at 1:18 PM mail:

pertanto e' stato un tentativo di ribellione, il termine liberazione e'quantomeno non corretto, dato che i partigiani non hanno liberato niente, bensi' hanno tentato, in base alle proprie idee, a combattere, con scarsi risultati, un esercito invasore e i loro collaborazionisti.
pertanto direi che la parola esatta per il 25 aprile e' "Festa della Ribellione" ovvero la festa per coloro che hanno tentato di liberare, senza risultato, l'italia.

PS-E in ogni caso sarebbe il caso di invitare al 25 aprile sia delegazioni dagli USA che dall' Inghilterra dato che sono stati loro a liberare fisicamente l'italia.

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ragazzi
by di salò Tuesday, May. 09, 2006 at 1:24 PM mail:

si, già che ci stiamo mandiamo pure i fiori ai poveri, piccoli, teneri, spauriti e indifesi "Ragazzi di Salò" che porelli hanno lottato dalla parte sbagliata.

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cavolo
by epporcoddio Tuesday, May. 09, 2006 at 1:29 PM mail:

scusa ma chi ha parlato di salo' e fascisti?
se vuoi rispondi, ma storicamente perfavore.

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MADDECHE'
by RainKoat Tuesday, May. 09, 2006 at 1:38 PM mail:

E invece col cazzo, belli, se chiama Festa della Liberazione proprio perchè le speranze di chi ha combattuto fino a quel momento sono state finalmente attese grazie all'intervento esterno. Perdìo.

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tenta
by tivo Tuesday, May. 09, 2006 at 1:38 PM mail:

Effettivamente la Resistenza è stato un tentativo. Un tentativo di liberare l'Italia dal cancro fascista, dal cancro di una classe borghese inetta e parassitaria, dal cancro della chiesa, dal cancro di un assetto di proprietà della terra allucinante.

Un tentativo rivoluzionario.

Un tentativo fallito. In ogni proposito.

Poi sticazzi degli ameri-cani, tanto la guerra i te-teski l'avrebbero persa lo stesso.

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ODRADEK RISPONDE
by Alessandro Tuesday, May. 09, 2006 at 9:20 PM mail:

Caro Marco,
ti invio in Ccn una lettera a te indirizzata presso di noi, con una successiva rettifica "freudiana"
(ma se toccheranno Bella ciao, io pubblicherò "Nutella è finita, eppur bisogna andar...":


Gentile redazione della Odradek,
preso dalla furia del momento ho erroneamente riportato "Bella Ciao" al posto di "Contessa", si tratta comunque di due classici antifascisti, ci si può stare no? A presto


Alessandro Ruggieri




Non mi pare ci siano novità, nemmeno dopo il tuo intervento.
E la circostanza è imbarazzante.
Il tipo di argomentazione, infatti, rimane lo stesso nonostante tu abbia
allargato e articolato il discorso.
A cominciare dalla petulante accusa per la quale ci si nasconderebbe dietro un marchio
(ottanta e passa libri con introduzioni e postfazioni firmate, molti testi collettivi in cui
compaiono nomi e cognomi, e poi presentati in pubbliche manifestazioni: da dieci anni)
da parte di un esponente di una generazione che da Luther Blisset a Wu Ming 37 ha sbavato per le
personalità multiple, e offre tutta la sua stima a cagoulards e tricoteuses che si nascondono,
quelli sì, dietro nicknames; insomma quelli che su Indymedia hanno voluto ricreare quel
simpatico ambientino delle curve in cui non c'è più differenza tra destra e sinistra perché
finalmente capitan Harlock sgobba quel deviato di Gramsci nel tripudio generale.
Ma noi dovremo riparlarne, uscendo dal merito e riprendendo il discorso sulle avanguardie.
Insomma, se la borghesia fa i baffi alla Gioconda, se si cortocircuita da Dada all'Oulipo, lo fa
avendo ben presente un processo, standoci dentro. Ma anche Prolet'kult e i futuristi russi.
Ma se lo fanno questi, è populismo artistico ("adesso tocca a noi"). Con una differenza che
loro non colgono: hanno sostituito il processo con il mercato.


Scusami. Ciao.


Odradek

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WHAT A WONDERFUL WORLD
by Alessandro Tuesday, May. 09, 2006 at 9:21 PM mail:

Caro/i Odradek,
certamente le argomentazioni rimangono le stesse, quando non si hanno risposte adeguate. Certamente si insiste sulla mancanza di un interlocutore che si identifichi e, ancora peggio, si insisterà sull'impossibilità di un dialogo con chi si ostina a parlare per generazioni senza considerare il peso di una simile e inappropriata espressione nel rivolgersi ad UNA persona sola che si firma e si espone. Questo, giusto per sottolineare la latitanza di motivazioni serie e fondate da parte vostra. I Luther Blisset li lascio a voi e a chi crede nelle utopie e, procedendo per stereotipi sul vostro esempio, dovrei considerare tutte le persone che hanno vissuto gli anni '70 come una grande tifoseria delle BR o come eroinomani per moda. I nickname sono per chi si nasconde, da entrambe le parti, con un marchio (è mio uso dialogare con le persone, non con tabelle di pubblicazioni, titoli o società a responsabilità limitata) e, orrendo a dirsi, per chi alza la voce solo quando può confondersi nella folla. Sulle avanguardie poi, c'è da chiedersi perché gente come Manzoni o Merz abbiano proposto le stesse performance e gli stessi concept promossi dai Dada a inizio '900, con un ritardo di circa 40 anni, spogliandoli di quella dissacrante ironia che ne era il motore. La mancanza di spirito che voi dimostrate, nel senso elevato del motto arguto (meglio mettere le mani avanti per evitare l'etichetta di generazione Vanzina), è tipica di quegli ambienti che sono rimasti plagiati dalla cultura dell'ultimatum, del bianco/nero e dell'"aut-aut", insomma, delle imposizioni ideologiche che ti "ingabbiano" per appartenenza o per esclusione. Oppure, come è vostro uso, per la data di nascita. Per di più nel disegno di risposta dell'autore del manifesto, Gramsci non è visto come un deviato, ma, più semplicemente, come un simbolo, immagine iconica. Harlock e Candy Candy da una parte (volutamente effimeri) e l'intellettuale comunista dall'altro, cioè voi. Di petulante c'è un'ottusa volontà, che sottintende presunzione, di dover necessariamente giudicare, catalogare ed estromettere chi non è in linea con il pensiero filocomunista, a mio parere attempato e chiuso nel vicolo cieco dei gloriosi trascorsi e delle rivendicazioni di piazza. Per un breve momento, negli anni '70, i figli sembravano aver ragione sui padri, ma poi vi siete messi a fare i genitori, a deviare le coscienze come i cattolici che impongono il catechismo e il battesimo e avete fatto una strage. Il risultato siamo noi, che bestemmiamo per reazione al prete oppressore o i cosiddetti "rimastini", che occupano le scuole per farsi le canne/ragazze. A cosa sono serviti il cinema concettuale, la retorica degli slogan, gli scontri delle femministe e l'ortodossia morale dei compagni? Il mondo che abbiamo trovato è anche il risultato di tutto questo e se la plastica degli anni '80 non vi ha sepolto, evitate almeno di prendervela con chi è venuto dopo di voi. Infine, nel riportare l'aggettivo "freudiana" accanto alla mia rettifica traspare un preciso desiderio di incasellare gli interventi e, se proprio devo giustificarmi, vi dico che il mio errore è dovuto al fatto che i Modena City Ramblers sono diventati famosi con una rilettura di "Bella Ciao". Benvenuti nel 2006.

Alessandro Ruggieri

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