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IL NOSTRO 25 APRILE
by claro Tuesday, Apr. 25, 2006 at 6:26 PM mail: claro@claronet.it

IL NOSTRO 25 APRILE E' CON LE LAVORATRICI ED I LAVORATORI ATESIA, CON I LICENZIATI POLITICI E CONTRO I PADRONI E I LORO GOVERNI

IL NOSTRO 25 APRILE E' CON LE LAVORATRICI ED I LAVORATORI ATESIA, CON I LICENZIATI POLITICI E CONTRO I PADRONI E I LORO GOVERNI.

Una lunga striscia di licenziamenti politici si e' abbattuta negli ultimi mesi su quei lavoratori italiani che hanno osato alzare la testa.


Cinque militanti del Collettivo PrecariAtesia, rei di lottare contro la propria condizione di precarietà (oltre 4000 lavoratrici e lavoratori a progetto) e colpevoli di respingere gli accordi bidone fra CGIL-CISL-UIL e padron Tripi (grande finanziatore del centro-sinistra e amico personale di Veltroni e Rutelli) che applicano in peggio la legge 30 e mantengono salari da fame;


Otto licenziati della Fiat di Pomigliano, rei – secondo la FIAT - di aver "capeggiato" le assemblee con cui tutta la fabbrica ha respinto il contratto bidone dei metalmeccanici (mentre il segretario nazionale FIOM, il signor Rinaldini, pur di difendere questo contratto di merda, non solo dà addosso ai licenziati attraverso i giornali, ma arriva a denunciarli alla magistratura…).


Due licenziati alla Malpensa; licenziatiamenti alle FS (sulla questione della sicurezza); 36 licenziate/i ad XCOS, (sempre di Tripi che ha rescisso un appalto con ACI Informatica perché le lavoratrici si erano organizzate nei Cobas); 27 licenziati a Roma, al cantiere TAV di Casalbertone, fra cui tutti i delegati COBAS; e la lista potrebbe continuare…


Questa lunga serie di licenziamenti politici non è certo un fulmine a ciel sereno. Ridotti all'osso i margini economici per una politica "riformista", anche la borghesia italiana tenta di uscire dalla crisi (o di ridurre i danni) con una politica aggressiva sia sul piano internazionale che su quello interno. In questo quadro l'inasprirsi della repressione, gli attacchi ai lavoratori immigrati, i licenziamenti mirati, sono gli strumenti politici coi quali la borghesia tenta di spezzare, anche in chiave preventiva, ogni velleità di resistenza ai processi reali che intaccano le condizioni di lavoro e di vita del proletariato.


La crisi incalza, i padroni picchiamo duro. Su questi licenziamenti si proietta l'ombra di un assenso da parte del sindacalismo in giacca e cravatta dei confederali. Su questi licenziamenti deve calare il più assoluto silenzio. Tutti i partiti tacciono. Tutti, nessuno escluso. In compenso proprio il giorno prima dell’assemblea nazionale sui licenziamenti di Pomigliano, tenutasi a Napoli il 25 marzo, Bertinotti ha incontrato l’Unione Industriale della Campania.


A pensar male si fa peccato, ma quasi sempre non si sbaglia: viene naturale "il sospetto" che anche "la sinistra", anche PRC, PDCI, sinistra DS e Verdi, abbiano fatto proprie le esigenze della coalizione, sia collo scopo di intercettare il voto dei "settori moderati", sia soprattutto per fare opera di “pompieraggio” in previsione del nuovo governo Prodi. Fedeli alle esigenze di governabilità… fedeli alla linea del grande capitale.

Sarà un caso che un nuovo accordo per Atesia è stato firmato l’11 aprile appena conosciuto l’esito elettorale? Questo accordo – dopo le tante chiacchiere sulla precarietà fatte in campagna elettorale dal centrosinistra, vertici CGIL compresi - addirittura deroga in peggio la legge 30; sui 4000 LAP (contratti a progetto) solo 170 accedono ad un contratto a tempo indeterminato; per gli altri l'accordo prevede 426 contratti d’inserimento (e dire che è una delle poche tipologie delle quali il programma dell’unione prevede la cancellazione) e 1100 apprendisti a circa 650€ al mese, circa 1000 LAP a cottimo, e 1000 "desaparecidos".


Ecco dunque questo 25 aprile, schiacciato tra la campagna elettorale nazionale e quella per il comune di Roma, e noi memori che i fasci di combattimento nacquero nel 1919 a Milano dentro la sede della Confindustria, affermiamo che essere antifascisti/e significa essere dalla parte delle sfruttate e degli sfruttati e non basta sfilare una volta l'anno – e nemmeno tutti gli anni – ricordando la guerra di liberazione.
E visto che del nuovo governo che è alle porte abbiamo ottimi motivi per pensare che, riguardo a tutte le questioni politiche fondamentali, non si discosterà dai precedenti di Prodi /D'Alema, coi tagli alle pensioni, le finanziarie lacrime e sangue, il pacchetto Treu e… le bombe nei Balcani, ricordiamo che la memoria antifascista si rinnova ogni giorno con la lotta contro gli sfruttatori e non colle sfilate elettorali.

MAI PIU’ FASCISMO SIGNIFICA STARE AL FIANCO DELLE LOTTE DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DI ATESIA, PER IL REINTEGRO DI TUTTE E TUTTI I LICENZIATI POLITICI!
PARTECIPIAMO ALLA ASSEMBLEA NAZIONALE DEL 29 APRILE A ROMA PER COSTRURE L’UNITA’ CONTRO I LICENZIAMENTI

LIBERE TUTTE LIBERI TUTTI!

C.La.R.O. - Coordinamento lavoratrici e lavoratori Roma Ovest

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