Da "Il Bergamo" di mercoledì 26 aprile
Il 25 aprile alternativo contro Palafrizzoni
I giovani del Pacì Paciana e di Rifondazione Comunisata hanno scelto di manifestare in modo indipendente, celebrando con due cortei separati il 25 aprile.
Una scelta dettata dalla volontà di chiamarsi fuori dal coro della commemorazione istituzionale per dire la loro, urlando il loro modo di intendere e incarnare lo spirito antifascista. A fianco dei ragazzi, in prima fila, c'era anche una militante storica, la "Cocca" Casile, una signora che è orgogliosa di conservare ancora il nome di battaglia. Partigiana convinta, conbattente a soli 19 anni, la Cocca lottò per liberare la città dall'oppressione nazifascista, imbracciando il fucile militando tra le file del gruppo intitolato a Feruccio Dell'Orto. "Per finanziare le nostre operazioni -ricorda con una certa emozione la Cocca- rapinammo persino una banca. Volevamo riprenderci a tutti i costi la libertà negataci dagli oppresssori, boicottando il nemico, disarmandolo con ogni mezzo". I ragazzi del Pacì Paciana hanno manifestato davanti a Palafrizzoni, polemizzando con le presunte pressioni che il Sindaco Roberto Bruni avrebbe effettuato nei confronti dela Questura per limitare manifestazioni alternative a quelle ufficiali. "Noi voglaimo dire la nostra contro la guerra di Bush, un abominio per cui pretendiamo il ritiro immediato delle truppe italiane. Un no anche ai CPT, centri di permanenza temporanea, che sono un segno di inciltà intollerabile. E poi chiediamo la scarcerazione immediata degli antifascisti". Questo in sintesi il Pacì Paciana pensiero. Toni decisamente più pacati invece quelli usati dai giovani di Rifondazione, che hanno festeggiato la libertà regalataci il 25 aprile manifestando con le bandiere rosse, senza associarsi alla protesta anti Bruni.
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