Genova, 2 aprile 2005
Inizia l’avvocato Avitabile del foro di Napoli, difesa Incoronato, Polizia Penitenziaria imputato per un episodio specifico di lesioni. Propone alcune eccezioni preliminari in ordine all’avviso di conclusione delle indagini preliminari (gliene avrebbero notificati due, nel secondo dei quali veniva contestata l’aggravante dei motivi abbietti e futili), in ordine al capo di imputazione (il fatto contestato sarebbe impreciso e generico)e in relazione alla competenza…bravo l’avvocato, ma le eccezioni non sembrano francamente preoccupanti. Nel merito contesta supposte contraddizioni in ordine alle lesioni riportate (contusione o frattura, costole sinistre o destre…)
Segue l’avv. Palliaga, difensore di una poliziotta, Daniela Maida. La Maida era assegnata all’accompagnamento dei fermati, non si sarebbe neppure dovuta fermare a Bolzaneto…l’avv. Sottolinea la disorganizzazione assoluta ed il caos in cui la Maida si è trovata immersa: situazioni di cui i vertici sono responsabili ma nelle quali “sono gli stracci a volare”. La tesi è che la responsabilità ed il controllo della situazione fosse tutta della Polizia Penitenziaria addetta alla custodia.
Ecco poi l’avv. Mascia, che mai cessa di guadagnarsi meriti nell’impavida e appassionata difesa dei più meritevoli esponenti delle forze dell’ordine. Come già nell’udienza preliminare Diaz, ha intrattenuto lungamente (un paio d’ore almeno) l’aula con la sua vibrante oratoria, animato dalla pressante necessità di sostenere il GUP prima di vederlo inciampare in un terribile equivoco: i sei sedicenti picchiati e/o maltrattati dal buon ispettore Gaetano (quello che si era strappato un pettorale in palestra il primo maggio e quindi non poteva menare nessuno il 20 luglio, ricordate?) sono in realtà pericolosi e determinati rivoltosi, che stavano attaccando un’intera colonna di mezzi delle forze dell’ordine quando sono stati arrestati da due eroici poliziotti in borghese. Costoro, è evidente per l’avvocato Mascia, non direbbero la verità neanche se glielo chiedesse piangendo la loro mamma e la loro attendibilità è quindi praticamente nulla. Ecco perciò l’anteprima della linea difensiva (l’unica di fronte all’evidenza dello sconcio di quanto è accaduto a Bolzaneto) che adotteranno in questo processo le difese: tentare di screditare in qualunque modo le vittime. Il resto è un’articolata descrizione di presunte incongruenze tra dichiarazioni delle parti offese e tra queste e la ricostruzione dei pubblici ministeri…un po’ confusa e reiterata, a dire il vero. Ma ci auguriamo tutti che la difesa Gaetano abbia modo ed agio di illustrare più chiaramente il tutto in dibattimento.
Rinvio, come al solito, a giovedì.
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